[Area] R: R: SUGLI ATTACCHI STRUMENTALI ALLA COLLEGA CARPANINI
thorgiov
thorgiov a libero.it
Ven 15 Mar 2019 17:40:52 CET
Ribadisco la mia obiezione : chi conosce gli atti del processo meglio
del Giudice estensore della sentenza ? Nessuno. Ne deriva che la persona
più adatta a controbattere alle fandonie messe in giro dai mezzi di
informazione è proprio il magistrato sotto attacco. Gli strumenti
utilizzati dal sindacato e dal Tribunale sono obsoleti e inefficaci nei
confronti di un pubblico ormai abituato da anni a guardare trasmissioni
tipo Il Grande Fratello o L'Isola dei Famosi. Dal punto di vista
mediatico sarebbe invece efficacissima una intervista resa dalla collega
. I tempi sono cambiati, e anche noi, come categoria, dovremmo prendere
atto della nuova realtà, anche se non ci piace.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 15/03/2019 15:59, Marcello Basilico ha scritto:
>
> Devo precisare che il testo che ho inviato stamani in lista era privo,
> per una mia svista, della sottoscrizione, che veniva dalla Giunta ANM
> ligure. Non ho partecipato alla sua stesura, pur avendovi aderito
> idealmente.
>
> Sul merito della questione introdotta da Antonella e accennata da
> Mariella e Francesco (che saluto) voglio aggiungere che il tribunale
> di Genova si è subito dotato, in ottemperanza alla circolare CSM
> dell’11 luglio scorso, d’un responsabile della comunicazione esterna.
> Ora non solo l’ANM, ma anche l’istituzione giudiziaria ha gli
> strumenti per replicare alle scorrettezze informative sui nostri
> provvedimenti che vengono variamente veicolate. E credo che, con la
> diversa impostazione che questa seconda forma di comunicazione
> richiede, si possa davvero dare un utile apporto ai colleghi esposti a
> critiche smodate ed all’opinione pubblica.
>
> A Genova ci siamo serviti più volte dunque, di questo canale
> comunicativo, non solo per pubblicizzare iniziative come l’apertura di
> sportelli di prossimità territoriali, ma anche per raccontare o
> correggere notizie sui procedimenti relativi al Ponte Morandi, al
> fallimento Qui-Group o alla vicenda in oggetto. Di qui le mie varie
> comparsate, le ultime delle quali ieri al Tg ed a Porta a Porta, pur
> con l’incerta efficacia comunicativa derivante da limiti oggettivi e
> soggettivi.
>
> Un caro saluto
>
> Marcello Basilico
>
> *Da:*Francesco Saverio Pelosi [mailto:francesco.pelosi a giustizia.it]
> *Inviato:* venerdì 15 marzo 2019 12:59
> *A:* 'MARIELLA FINO'; 'Antonella Marrone'; 'Marcello Basilico'; 'AREA
> Mailing List'
> *Oggetto:* R: [Area] R: SUGLI ATTACCHI STRUMENTALI ALLA COLLEGA CARPANINI
>
> Condivido.
>
> Quello che scrive Marcello Basilico è sacrosanto e l’ANM deve tutelare
> i giudici attaccati in questo modo indegno.
>
> Detto questo, è fuori dal mondo che il giudice rilasci un’intervista
> sulla sentenza che ha appena scritto.
>
> Anche questa, ovviamente, non è nulla più che la mia opinione.
>
> Ciao a tutti
>
> Francesco Pelosi
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *MARIELLA FINO
> *Inviato:* venerdì 15 marzo 2019 12:51
> *A:* 'Antonella Marrone'; 'Marcello Basilico'; 'AREA Mailing List'
> *Oggetto:* [Area] R: SUGLI ATTACCHI STRUMENTALI ALLA COLLEGA CARPANINI
>
> Secondo me l’ANM ha tra i suoi scopi proprio quello di fornire, con
> tempestività e franchezza, i necessari chiarimenti.
>
> Mentre l’estensore del provvedimento ingiustamente incriminato deve
> deve deve tacere.
>
> E’ difficile in questo momento storico in cui tutti parlano a vanvera,
> ma dobbiamo tacere anche quando abbiamo pienamente ragione.
>
> Parlo, come sempre, a titolo personale.
>
> Mariella Fino
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *Antonella
> Marrone
> *Inviato:* venerdì 15 marzo 2019 12:18
> *A:* Marcello Basilico; 'AREA Mailing List'
> *Oggetto:* Re: [Area] SUGLI ATTACCHI STRUMENTALI ALLA COLLEGA CARPANINI
>
> Concordo su tutto quanto esposto dal collega Basilico.
>
> Quindi colgo l'occasione per domandare se, effettivamente, nella
> operazione complessa e tecnica di lettura della sentenza e sua
> eventuale impugnazione da parte dei soggetti legittimati ed
> interessati a farlo possa correttamente inserirsi una intervista
> rilasciata agli organi di informazione dallo stesso estensore della
> sentenza, a "chiarimento" della stessa ed a difesa personale dai
> pubblici attacchi.
>
> Sono sinceramente interessata alle risposte che voi colleghi vorrete
> fornirmi in merito, certa del fatto che siamo tutti consapevoli della
> circostanza per cui in condizioni di stabile delegittimazione ed
> attacco occorre difendersi con modalità meditate ed adeguate e che
> qualsiasi errore o "sbavatura" non esplica i suoi effetti solo ai
> danni del singolo magistrato ma si riverbera sulla intera categoria.
>
> Cosa occorre spiegare dunque personalmente alla stampa, ed in quali
> tempi e condizioni?
>
> Manifesto una perplessità che gradirei venga dissipata, in modo da
> chiarire una volta per tutte a quali principi è bene che ci si attenga
> al fine di tutelare il prestigio e l'immagine della magistratura nel
> suo complesso.
>
> Saluti
>
> Antonella Marrone
>
> ------------------------------------------------------------------------
>
> *Da:*Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Marcello Basilico
> <marcello.basilico a giustizia.it>
> *Inviato:* venerdì 15 marzo 2019 08:05
> *A:* 'AREA Mailing List'
> *Oggetto:* [Area] SUGLI ATTACCHI STRUMENTALI ALLA COLLEGA CARPANINI
>
> In una democrazia le sentenze sono soggette a critica così come le
> leggi e gli atti di governo: fa parte del controllo della pubblica
> opinione a cui ogni istituzione è soggetta. E noi magistrati sappiamo
> benissimo che pronunciando sentenze in nome del popolo italiano
> abbiamo il dovere di spiegare le ragioni per cui si prendono le decisioni.
>
> E noi spieghiamo le ragioni delle nostre decisioni attraverso *le
> motivazioni, che però vanno lette tutte e per intero *anche quando
> sono complesse e articolate*senza estrapolare dal contesto singole
> frasi o parole, con il solo fine strumentale di aizzare l’opinione
> pubblica contro l’esercizio della giurisdizione attraverso letture
> scandalistiche e parziali.*
>
> Soprattutto chi ha responsabilità istituzionali e di governo sa, o
> dovrebbe sapere, che prima di esprimere giudizi semplificati le
> questioni vanno approfondite leggendo la sentenza del Tribunale di
> Genova (depositata tre mesi fa…), e poi si possono muovere con
> cognizione di causa le critiche, anche le più dure.
>
> Come magistrati siamo ormai abituati da molti anni ad essere attaccati
> per le decisioni che prendiamo: e ciò nonostante continueremo a fare
> il nostro lavoro con la dignità e l’indipendenza che ha dimostrato
> proprio la nostra collega Silvia Carpanini, a cui va la nostra
> incondizionata solidarietà per essere diventata un altro bersaglio,
> utile per una campagna di manipolazione dell’opinione pubblica.
>
> Al giudice spetta giudicare il fatto e la persona che gli sta davanti
> senza pressioni esterne: è per questo che i processi non si fanno al
> bar o nei salotti televisivi ma in un luogo neutro dove, nel
> contraddittorio, si presta attenzione a ciascuna delle parti in causa.
>
> Al legislatore spetta valutare se i meccanismi previsti dalla legge
> sono adeguati: ma non si può chiedere ad un giudice di non applicare
> le attenuanti se sono previste dalla legge.
>
> Per correggere le sentenze esiste l’appello: peccato, però, che da
> anni il legislatore ha abolito la possibilità del Pubblico Ministero
> di impugnare le sentenze in questi casi proprio per limitarne il ruolo.
>
> Ma parlare di “delitto d’onore” o usare altre forme semplificate di
> comunicazione serve solo ad alimentare la sfiducia nei confronti
> dell'autorità giudiziaria: e ciò non fa bene al Paese e alla società
> democratica.
>
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