[Area] Sergio Mattarella: 'monito' n. 2, stavolta rivolto a tutti i magistrati italiani
Andrea Reale
andreale a yahoo.com
Sab 6 Apr 2019 10:46:10 CEST
Altro monito del Presidente della Repubblica ai magistrati italiani, dopo quello rivolto, la settimana scorsa, ai presidenti delle Commissioni del CSM sulla necessità di rispettare merito e tempestività nelle nomine in incarichi direttivi.
In occasione dell'inaugurazione dei corsi di formazione del 2019 presso la Scuola Superiore della Magistratura a Scandicci, il Capo dello Stato, in un bell'intervento, ha posto l'accento , come fece Papa Francesco il 9 febbraio scorso, su due aspetti fondamentali (troppo spesso obliterati al nostro interno) per definire il buon profilo del magistrato: la deontologia e la rigorosa professionalità.
La deontologia sembra una perfetta sconosciuta dentro l'ANM di questi ultimi anni ed anche il CSM ha lasciato enormemente a desiderare sotto questo versante, come tutti sappiamo.
Sergio Mattarella ha evidenziato come la funzione giudiziaria non possa prescindere, anche a garanzia dell’imparzialità, da un profondo rispetto della deontologia professionale e da sobrietà nei comportamenti.
Soprattutto ha messo in guardia dai rischi nell’uso improprio dei social.
Tutto condivisibile, dispiace solo che tanta attenzione non sia stata rivolta , in questi mesi, ai tweet ed ai messaggi telematici lanciati da taluni politici ed esponenti governativi nei confronti di singoli magistrati o delle loro decisioni .
Il più grave danno alla credibilità dell'istituzione giudiziaria, oltre che dal comportamento dei suoi rappresentanti, deriva dal discredito gettato da altre istituzioni.
Dobbiamo piuttosto munirci al più presto di un ufficio per la comunicazione in ogni ufficio giudiziario. È una priorità assoluta per l'ANM, ma anche per il CSM.
Personalmente , inoltre, mi ha molto colpito la parte dell'intervento nel quale il Presidente della Repubblica ha sottolineato che "la magistratura, tra l’altro, non deve mai farsi suggestionare dalla pressione che può derivare dal clamore mediatico alimentato intorno ai processi poiché le sue decisioni non devono rispondere alla opinione corrente – né alle correnti di opinione - ma soltanto alla legge. Non deve essere condizionata da spinte emotive evocate da un presunto, indistinto “sentimento popolare”, che condurrebbero la giustizia su sentieri ondeggianti e lontani dalle regole del diritto. Anche per questa ragione nel nostro sistema costituzionale la magistratura non è composta da giudici o pubblici ministeri elettivi e, vorrei aggiungere, ovviamente, neppure da giudici o pubblici ministeri con l’obiettivo di essere eletti".
Due aspetti di questo periodare mi sembrano particolarmente 'pungolanti': il primo è l'importanza rivolta all'indipendenza interna, oltre a quella esterna, del magistrato, che si intravede nella giustapposizione delle "correnti di opinione" alla "opinione corrente" .
Il secondo è la formale 'censura' del comportamento di quei magistrati -purtroppo sempre più numerosi- che hanno come obiettivo quello di essere 'eletti' per un incarico (di qualsivoglia tipo).
La ricerca del consenso della 'base' e/o del voto (sia della 'base' che della 'altezza' del nostro Ordine o di altre istituzioni) e la formazione di aggregazioni di tipo "politico-partitico" dentro la magistratura, così come lo snaturamento delle funzioni svolte dal CSM - ormai da più parti visto come ente con ruolo "politico"- costituiscono, effettivamente, il male peggiore di questo nostro piccolo, grande , mondo.
Mi voglio illudere che il Presidente della Repubblica abbia avuto a mente , nelle sue parole, queste degenerazioni ed abbia voluto ammonire su ciò che da anni è sotto gli occhi, e dentro le coscienze (molte volte assopite) , di tutti noi.
Un caro saluto e buon fine settimana ,
Andrea Reale
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