[Area] prima gli onesti, italiani o non

Pasquale Profiti pasquale.profiti a gmail.com
Dom 7 Apr 2019 16:57:06 CEST


Ho cercato di trasporre in un articolo comparso sui quotidiani locali del
Trentino Alto Adige, un ragionamento che normalmente propongo come schema
di dialogo con gli studenti. Lo scopo è divulgativo, quindi è comprensibile
se lo troverete banale. E' anche lungo; dubito quindi che lo leggerei se
fossi al vostro posto. Buon impegno a tutte/i.

Immaginiamo un extraterrestre che nulla sappia di come si organizzano gli
uomini sul pianeta terra. Gli riveliamo che gli esseri umani vivono tra di
loro separati: esistono gli Stati, comunità di uomini separate le une dalle
altre. E lo provochiamo, questo extraterrestre, per vedere se è
intelligente; gli diamo una matita in mano e lo esortiamo a redigere una
cartina geografica che segni i confini di questi Stati, sulla base della
sola osservazione degli esseri umani. Cosa dovrebbe guardare, questo nostro
extraterrestre, per arrivare a redigere una cartina che riproduca più o
meno fedelmente la situazione attuale della divisione tra comunità statali?

La lingua porterebbe parecchio fuori strada, grandi errori commetterebbe il
nostro extraterrestre: britannici e statunitensi starebbero insieme, come
austriaci e tedeschi, quasi tutta l’America latina sarebbe raggruppata e
collegata alla Spagna. E, immagino con qualche loro dispiacere, i ticinesi
sarebbero annessi all’Italia.

Gli stili di vita o la religione sarebbe fonte di errori anche più evidenti.

La faccio breve: il criterio più preciso è quello delle regole. Se
osservasse quali regole dovrebbero rispettare le varie comunità, la cartina
si approssimerebbe alla realtà. Il siciliano ed il valdostano, il trentino
ed il calabrese, hanno la stessa Costituzione, lo stesso codice penale,
identico codice civile e così via. Costoro vivono, dovrebbero vivere,
secondo le stesse regole, quantomeno quelle fondamentali del vivere
comune.

Ecco, le regole identificano le comunità perché ambiscono a descrivere le
modalità comportamentali nei rapporti interpersonali. Qualcuno direbbe che
il tratto distintivo è la “obbedienza” alle stesse regole di comportamento.
Il termine rispetto mi piace di più di quello di obbedienza, perché la vera
legalità è primariamente alimentata dal rispetto della regola, per come
viene creata e per le finalità che si prefigge: creata a seguito di un
processo democratico e finalizzata a soddisfare il bene pubblico.

L’extraterrestre contento di aver capito esclamerebbe: bene, se allora io
vengo sulla terra, ad esempio da voi in Italia, e rispetto le vostre leggi,
allora appartengo al vostro Stato, vero? E chi non rispetta le regole viene
buttato via, confermi?

Mio caro extraterrestre non è così, né per l’una, né per l’altra delle
questioni. Io sarei cittadino italiano, così si dice, anche se fossi
mafioso, evasore fiscale, frodatore di soldi pubblici dati ai partiti
politici ed invece utilizzati per fini personali, per fare qualche esempio
di condotte che massimamente violano i principi dello stare insieme qui da
noi. L’importante è che i miei genitori siano italiani o abbia degli
antenati italiani. Per te invece, se anche ti comporti bene, se anche paghi
le imposte, rispetti le nostre regole e finanche se sei nato da noi, devono
passare molti anni prima di poter conquistare questa cittadinanza; e non è
detto che tu ce la farai con certezza.

Però, caro extraterrestre, non crederci del tutto irragionevoli. Dobbiamo
essere concreti. Se tu arrivi oggi, senza preavviso, insieme a molti altri,
non conosci la nostra lingua, le nostre regole, non sai fare un lavoro o
non lo trovi, potrai anche avere tutte le buone intenzioni iniziali, ma per
te sarà più difficile di me rispettare le nostre regole: di che vivi? Come
farai a procurarti da mangiare? Dove dormirai? Per questo bisogna essere
cauti, gestire bene chi entra nel nostro Stato, perché devi trovare le
condizioni non dico ideali, ma sufficienti per poterti inserire e trovare
non difficile rispettare le nostre regole. I flussi, così si dice, di
coloro che entrano, devono essere gestiti. La teoria è una cosa, la pratica
un’altra, caro mio extraterrestre.

Ancora una volta contento di aver compreso qualcosa in più,
l’extraterrestre commenterebbe con soddisfazione: adesso ho capito perché
mentre vi osservavo per capire i vostri confini, sentivo molti che
continuamente ripetevano: “*prima gli italiani”*, oppure “*sono gli
italiani che mi pagano lo stipendio”* ed ancora “*gli stranieri rubano il
posto di lavoro agli italiani”*.
Uhm…., su questo, caro amico, ti devo dire che ti prendono un po’ in giro.
Sinceramente tra un italiano che ruba l’IVA che io gli pago o spende i
soldi del finanziamento ai partiti per se stesso ed uno straniero che paga
tutte le imposte e si comporta bene, io preferisco avere come concittadino
quest’ultimo. Per chi ha voglia di informarsi, è pacifico che gli stranieri
che abbiamo accolto, che, come noi diciamo, sono regolari sul territorio,
danno alle nostre disastrate casse pubbliche più di quanto noi spendiamo
per loro; e sempre questi “*stranieri regolari*” non delinquono molto di
più degli italiani. Quindi costoro pagano gli stipendi anche ai ministri o
ai magistrati non di meno, e forse anche di più, che gli italiani, pur
rimanendo stranieri. Qui si, vale quanto ci siamo detti all’inizio: loro e
i loro figli che nascono in Italia, forse dovrebbero essere concittadini
come gli altri onesti italiani; certamente dovrebbero esserlo di più degli
italiani disonesti. Invece che prima gli italiani, il motto dovrebbe essere
“*prima gli onesti, qualunque nazionalità essi abbiano*”. Se questa fosse
stata la regola, mio caro extraterrestre, tutti noi che oggi viviamo in
questo territorio che si chiama Italia, staremmo certamente meglio di
quanto invece stiamo oggi.
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