[Area] I: I: proposta della commissione al plenum csm del prossimo 20 febbraio di nomina del procuratore di modena

Paolo Giovagnoli paolo.giovagnoli a giustizia.it
Mar 7 Maggio 2019 12:31:30 CEST


 

Ai colleghi, sto per  prendere possesso dell’ ufficio di Procuratore della Repubblica di Modena, di seguito pubblico la motivazione della proposta della commissione del CSM che il 20 febbraio scorso indicò me come candidato più idoneo, dopo tre provvedimenti di nomina di un altro collega concorrente presi dal CSM nella precedente composizione, tutti annullati dal Consiglio di stato. Poiché la vicenda ha avuto qualche rilievo sulle nostre mailing list penso possa essere utile conoscere questa motivazione anche per valutare le diverse reiterate decisioni del precedente Csm.

Paolo Giovagnoli

 

QUINTA COMMISSIONE

O.D.G. n. 1422

20.02.2019 – Ordinario

CONFERIMENTO UFFICI DIRETTIVI

1.- Fasc. n. 11/CO/2015. Relatore: cons. MORLINI

Conferimento dell'ufficio direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di

MODENA - vac. 31/12/2014 - dott. Zincani – pubblicato con telefax n. 6208 del 27/03/2015.

La Commissione, a seguito di riesame, di concerto con il Ministro della Giustizia, propone al

Plenum di deliberare:

la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena, a sua domanda,

del dott. Paolo GIOVAGNOLI, magistrato di settima valutazione di professionalità, attualmente

Sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Bologna, previo conferimento delle funzioni

direttive requirenti di primo grado.

Dispone la trasmissione della delibera alla terza commissione per l’assegnazione delle nuove

funzioni alla dott.ssa Lucia MUSTI.

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Proposta, a seguito di riesame, all'unanimità in favore del dott. Paolo GIOVAGNOLI.

Conferimento dell’Ufficio direttivo

di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena

(magistrato uscente dott. Vito ZINCANI, vacanza del 31.12.2014)

1. Il relatore, Cons. MORLINI, premette che:

- Con sentenza n. 271 del 5 dicembre 2017, pubblicata il 17 gennaio 2018, il Consiglio di

Stato, Sez. V, in riforma della sentenza del TAR per il Lazio, Sez. I, n. 2110 del 8 febbraio 2017,

pubblicata il 10 marzo 2017, ha annullato il provvedimento di nomina della dott.ssa Lucia MUSTI a

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena adottato, su proposta unanime della

Commissione preposta, nella seduta di questo Consiglio del 25 febbraio 2016;

- nella citata sentenza, il Consiglio di Stato ha ravvisato un difetto di motivazione del

provvedimento per aver privilegiato le attitudini della dott.ssa MUSTI rispetto a quelle del dott.

GIOVAGNOLI “insite nell’avvenuto svolgimento di funzioni direttive omologhe all’ufficio ad

quem” nonché la violazione dell’art. 12, comma 10 e 11, del d.lgs. n. 160 del 2006, perché le

pregresse esperienze di direzione, di organizzazione, di collaborazione e di coordinamento

investigativo del dott. GIOVAGNOLI non sono state valutate “specificamente”, come richiesto

dalla norma citata, in quanto assimilate alle funzioni semi-direttive svolte dalla dott.ssa MUSTI;

- Con delibera del 14 marzo 2018 il Consiglio Superiore della Magistratura ha una seconda

volta nominato la dott.ssa MUSTI quale Procuratore della Repubblica di Modena con diversa e più

articolata motivazione;

- Con sentenza n. 4042 del 2 luglio 2018, il Consiglio di Stato, Sez. V, ha accolto il ricorso

per ottemperanza del dott. GIOVAGNOLI e, per l’effetto, con declaratoria di nullità della delibera

del CSM del 14 marzo 2018, ha ordinato l’ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato n. 271

del 17 gennaio 2018;

- Con delibera del 25 luglio 2018 il Consiglio Superiore della Magistratura, mediante

riedizione del potere autonomo e discrezionale che presiede l’organo di autogoverno, ha riproposto

per la terza volta la nomina della dott.ssa MUSTI nelle funzioni di Procuratore della Repubblica di

Modena;

- Con sentenza n. 191 pubblicata l’8 gennaio 2019, il Consiglio di Stato, Sez. V, “previa

declaratoria di nullità della delibera del C.S.M. del 25 luglio 2018”, ha per la terza volta ritenuto

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illegittima la nomina, ordinando nuovamente “l’ottemperanza alla sentenza 17 gennaio 2018, n.

271 e 2 luglio 2018 n. 4042, mediante rinnovazione del procedimento di valutazione, nel termine di

giorni trenta dalla comunicazione della presente sentenza”;

- nella citata sentenza il Consiglio di Stato ha affermato che “la delibera muove

dall’affermazione del principio (definito ‘irrinunciabile’) per cui il pregresso espletamento di

incarichi dirigenziali non può costituire il solo motivo per riconoscere prevalenza a un candidato

rispetto agli altri (in tal modo si limiterebbe il margine di apprezzamento dei CSM in sede di

attribuzione degli incarichi direttivi). Le sentenze rammentante non hanno contestato il principio in

questione, perché non hanno affermato che il pregresso esercizio delle funzioni direttive

rappresenti senz'altro la ragione unica o comunque determinante per riconoscere il titolo

all’attribuzione dì analoghe funzioni: il che è conforme all’articolo 12, comma 10, del decreto

legislativo n. 160 del 2006 (e, con esso, alla circolare del CSM P. 19244). Ma il CSM, invece di

incentrare la rinnovata valutazione sulla specifica, imprescindibile, considerazione delle serie

pregresse esperienze di direzione e di organizzazione sottese all’esercizio delle funzioni direttive

del dott. GIOVAGNOLI (come emergeva dall’espresso contenuto conformativo delle sentenze n.

271/2018 e 4042/2018), e a quelle comparativamente rapportare quella della dott.ssa Musti (e

indicando dettagliatamente le specifiche ragioni di un singolare giudizio di prevalenza della di lei

esperienza sull’avvenuto espletamento, con motivata conferma dopo il primo quadriennio, di

funzioni direttive omologhe a quelle ad quem) ha - come detto - ancora una volta preso le mosse

(quale prius logico) dall’affermata prevalenza del profilo della candidata Musti, relegando l’esame

delle esperienze di direzione del dott. Giovagnoli (dì livello autenticamente e pienamente direttivo)

a un ambito succedaneo e subvalente, con un modus procedendi ben lontano dal manifestare quella

'specifica valutazione’ che la legge (prima ancora che le sentenze) imponeva. Il CSM ha violato il

contenuto conformativo della sentenza n. 271/2018 (anche per come chiarito e integrato dalla

successiva sentenza n. 4042/2018), per il quale si imponeva anzitutto di esternare le ragioni che

avrebbero accordato prevalenza a chi potesse vantare soltanto l’esercizio di funzioni di livello

inferiore e a pretermettere la diversa e superiore, e di consolidato periodo, esperienza altrui in

qualifica superiore".

- il Consiglio Superiore, per esigenze di buona amministrazione, intende dare esecuzione a quanto

deciso dal giudice amministrativo, procedendo in questa sede ad una nuova comparazione sulla base

delle disposizioni di cui all’art. 12 del d.lgs. citato e della Circolare P. 19244 del 3.08.2010, delibera

del 30.07.2010, testo unico sulla dirigenza giudiziaria all’epoca vigente, e tenendo conto delle

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statuizioni del giudice amministrativo aventi valore di giudicato, preliminarmente tracciando i

profili dei candidati – secondo il rispettivo ordine di anzianità di servizio – in base ai dati

disponibili al momento della scadenza dei termini per la presentazione delle domande di

partecipazione al concorso per l’attribuzione dell’incarico di Procuratore della Repubblica presso il

Tribunale di Modena.

Ciò premesso, riferisce che hanno presentato domanda per l’ufficio direttivo di Procuratore della

Repubblica presso il Tribunale di Modena, vacante dal 31.12.2014, magistrato uscente dott. Vito

ZINCANI, i seguenti magistrati:

Paolo GIOVAGNOLI, Fabio SALAMONE, Carmelina PUGLIESE, Massimiliano

SERPI, Domenico CHIARO, Lucia MUSTI, Marco MARTANI, Elisabetta MELOTTI,

Nicolangelo GHIZZARDI, Walter Mauro MAPELLI, Daniele BARBERINI, Enrico Luigi

Tito CIERI, Tiziana Nunziata SICILIANO, Filippo SANTANGELO e Eugenio

FACCIOLLA

Si dà atto, preliminarmente, che:

- i dottori Fabio SALAMONE, Domenico CHIARO, Tiziana Nunziata SICILIANO e

Filippo SANTANGELO, hanno revocato la domanda;

- i dottori Massimiliano SERPI, Marco MARTANI, Elisabetta MELOTTI, Nicolangelo

GHIZZARDI, Walter MAPELLI, Enrico Luigi Tito CIERI ed Eugenio FACCIOLLA, sono

stati destinati ad altro incarico:

- i dottori Carmelina PUGLIESE e Daniele BARBERINI non hanno impugnato il

provvedimento, e pertanto, come da consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato, lo

stesso fa stato nei loro confronti.

Consegue che la nuova comparazione resta confinata ai due unici candidati interessati, cioè

quello proposto dal Consiglio e quello che ha richiesto ed ottenuto la declaratoria di

invalidità della nomina.

2. Il relatore illustra quindi i curricula professionali dei due candidati da comparare sulla

base dei criteri individuati ai sensi del paragrafo 2.1 del Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria

adottato con delibera del 30.7.2010, e successive modifiche, in tema di conferimento di uffici

direttivi.

2.1) Paolo GIOVAGNOLI, Procuratore della Repubblica di Rimini, nato il 4.6.1951.

Carriera: nominato con D.M. del 27.5.1977; è stato Pretore a Ferrara dal 17.4.1979, sostituto

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procuratore della Repubblica presso la procura di Bologna dal 1981 al 1987; giudice presso il

Tribunale di Bologna dal 1.4.1987 e nuovamente sostituto alla Procura di Bologna dal 1.10.92;

Procuratore della Repubblica di Rimini dal 28.11.2008, dal 1.3.2018 Sostituto procuratore Generale

della Corte d’Appello di Bologna.

2.2) Lucia MUSTI, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Modena, nata il 20.2.1958.

Carriera: nominata con DM del 19.03.1983, Giudice del Tribunale di Lanusei dal 20.6.84,

Giudice al Tribunale per i minorenni di Trieste dal 10.11.86; Sostituto Procuratore presso la Pretura

circondariale di Bologna dal 19.10.89; Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Bologna dal

7.11.94; dal 21.09.09 Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Modena.

3. Occorre in primo luogo rilevare che la normativa consiliare applicabile al concorso in esame è

quella contenuta nella Circolare n. P. 19244 del 3.08.2010 – Delibera del 30.07.2010, recante il

Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria e che la scelta del dirigente più idoneo per attitudini e merito

va operata nel singolo concorso con riferimento alle esigenze concrete dello specifico ufficio

direttivo a concorso ed è con riferimento a tale obiettivo che va operata la valutazione comparativa

fra i diversi aspiranti.

Al riguardo, va innanzitutto evidenziato che si procede alla copertura dell’ufficio direttivo di

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena, ufficio che prevede in pianta organica,

oltre al Procuratore, un Procuratore Aggiunto, dodici Sostituti Procuratori e sedici Vice procuratori

onorari.

Il profilo del “merito” investe la verifica dell’attività, anche giudiziaria, svolta ed ha lo scopo di

ricostruire in maniera completa il profilo professionale del magistrato, del quale vanno valutati

capacità, laboriosità, diligenza ed impegno, in relazione alla qualità ed alla quantità del lavoro

svolto in rapporto alla tipologia ed alla condizione organizzativa e strutturale dell’ufficio, alla

puntualità e tempestività dimostrate nello svolgimento delle funzioni, nel compimento di attività

giudiziaria e nell'osservanza dei propri doveri, alla disponibilità a far fronte alle esigenze

dell'ufficio.

Le attitudini per il conferimento degli incarichi direttivi, in particolare, sono riscontrate nella

capacità di organizzare, programmare e gestire le risorse in rapporto alle necessità dell’ufficio ed

alle risorse disponibili. Vengono, inoltre, individuate nella propensione all’impiego delle tecnologie

avanzate e nella capacità di valorizzare le inclinazioni dei magistrati e dei funzionari nonché di

ideare e realizzare gli adattamenti organizzativi dando piena e compiuta attuazione alle previsioni

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tabellari (v. il punto 1.2 della circolare indicata).

Il parametro della capacità di organizzare e programmare l’attività è manifestato dall’indicatore

delle esperienze di direzione ed organizzazione, desunte dallo svolgimento, effettivo o vicario, di

funzioni direttive, semidirettive o di coordinamento di posizioni tabellari o gruppi di lavoro.

Assumono rilievo una pluralità di dati, tra cui la gestione dei flussi e i tempi di definizione dei

procedimenti e la promozione tecnologica; dalle esperienze di collaborazione nell’attività di

direzione e organizzazione, rispetto alle quali sono significative le deleghe ricevute; dalle

esperienze di organizzazione del lavoro giudiziario; da quelle di coordinamento investigativo, anche

con magistrati appartenenti alla DNA; dalle relazioni rilevanti per l’organizzazione e l’esercizio

della funzione giudiziaria; dalla valorizzazione delle attitudini dei magistrati e dei funzionari; dal

rispetto della sfera di autonomia professionale del giudice o del sostituto; dalla formazione in

materia organizzativa (si vedano i punti 1 e ss. della circolare).

A questo parametro, che già implica la valutazione di una pluralità di elementi, si aggiunge quello

della capacità di gestire le risorse, rispetto al quale rileva, in particolare, il raggiungimento di

standard di efficienza nel lavoro giudiziario ed amministrativo e l’ideazione e realizzazione di

metodi operativi e di gestione dei servizi anche nell’esercizio di funzioni non dirigenziali.

Tra gli altri elementi rilevanti nella valutazione attitudinale assume particolare rilievo, nella

valutazione del profilo attitudinale e nella comparazione fra gli aspiranti, pure l’avere maturato

esperienze “nella trattazione dei procedimenti relativi ai reati indicati dall’art.51, comma 3-bis,

cod. proc. pen., desunte concretamente dalla rilevanza dei procedimenti trattati e dalla durata della

attività inquirente e requirente” (v. § c. 1 punto 1.2.2. parte I TU cit.).

Tanto considerato, osserva il relatore che, esaminati approfonditamente i fascicoli personali degli

aspiranti e la documentazione depositata nel presente concorso, effettuata la valutazione dei profili

professionali sulla base dei criteri e delle indicazioni della normativa primaria e secondaria, nonché

dei criteri indicati dalla sentenza del Consiglio di Stato resa in sede di giudizio di ottemperanza, il

dott. Paolo GIOVAGNOLI è il candidato in possesso di tutti i requisiti di attitudini e merito

richiesti per il conferimento dell’Ufficio direttivo a concorso ed è, pertanto, l’aspirante più idoneo a

svolgere le funzioni direttive di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena.

3.1. Parametro del “merito”

Il parere del C.G. di Bologna del 18.5.2015 si riporta a quello espresso in data 1.7.2013 ed è

favorevole all’unanimità ai fini dell’assunzione dell’incarico di cui al presente concorso al pari delle

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precedenti valutazioni di professionalità, tutte lusinghiere, espresse nell'intero arco della carriera del

dott. GIOVAGNOLI. Egli è stato assegnato al primo incarico alla Pretura di Ferrara con funzioni di

Pretore, successivamente ha svolto le funzioni di sostituto presso la procura di Bologna

dall’8.1.1981. Con decreto del 26.1.1987 è stato trasferito al fine di svolgere le funzioni giudicanti

presso il medesimo Tribunale. Con decorrenza dal 15.3.1993 il dott. GIOVAGNOLI ha riassunto le

funzioni requirenti a Bologna laddove, dal 1994, è stato destinato alla DDA e al gruppo

specializzato nei "Reati contro lo Stato, terrorismo ed eversione". Dal 28.11.2008 ha ricoperto

l’incarico direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rimini, incarico nel quale

è stato confermato dopo il primo quadriennio con parere “incondizionatamente positivo”. Dal

1.3.2018 è stato trasferito alla Procura Generale della Corte d’Appello di Bologna.

Il dott. GIOVAGNOLI ha svolto, quindi, in modo poliedrico funzioni penali, sia giudicanti che

requirenti, ottenendo in ogni settore risultati che sono stati sempre giudicati come brillanti ed

apprezzabili. Il Consiglio giudiziario di Bologna nel febbraio del 2004 ha reso un parere

particolarmente positivo in ordine alla idoneità del collega a svolgere le funzioni semidirettive di

Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Bologna, rilevando che il dott.

GIOVAGNOLI “è magistrato di rimarchevoli doti e qualità umane e professionali, che ha dato

prova, nello svolgimento delle funzioni giudiziarie ricoperte fino ad oggi di notevoli capacità

tecniche ed organizzative”. Il rapporto dell’Avvocato Generale ha descritto gli anni in cui il

magistrato ha costituito il “perno” della DDA presso la procura di Bologna, raggiungendo notori ed

eccellenti risultati processuali, fra cui si ricordano le indagini condotte a seguito dell’uccisione del

prof. Marco Biagi da parte delle nuove BR, che portarono prima all’arresto e poi alla condanna

dell’intero “gruppo di fuoco”. Si citano oltre ai processi di terrorismo attinenti alle vicende

conseguenti alla strage di Bologna del 2 agosto 1980, fenomeni di integralismo islamico e di

associazione delittuosa delle più varie etnie, procedimenti tutti di estrema complessità e forte

allarme sociale.

La delibera di nomina quale Procuratore della Repubblica di Rimini delinea la figura del dott.

GIOVAGNOLI esaltandone il profilo professionale di particolare prestigio, contrassegnato da

ricchezze di esperienze e competenze acquisite sia nel settore giudicante che requirente, e da una

non indifferente conoscenza delle tematiche di organizzazione degli uffici e di ordinamento

giudiziario. Le medesime lusinghiere valutazioni sopra riportate sono state integralmente

confermate in occasione del parere reso dal Consiglio Giudiziario il 17.12.12 ai fini della conferma

nelle funzioni direttive di Procuratore della Repubblica di Rimini. In tale parere si è elogiato "il

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profilo di un magistrato e di un dirigente con elevatissime doti di professionalità in relazione a

ciascuno dei parametri esaminati, di grandissima e riconosciuta preparazione tecnico giuridica cui

si coniuga una consolidata cultura ed esperienza in materia ordinamentale, organizzativa e di

tecnologia applicata all'attività giudiziaria". Nell’esercizio delle funzioni direttive si è sempre

posto come "punto di riferimento" per colleghi, collaboratori, avvocatura ed utenti del servizio

giustizia. Grazie alle conoscenze delle lingue francese e inglese, si è distinto per la capacità di

coordinare le diverse esperienze investigative, anche straniere partecipando attivamente a riunioni

operative con magistrati italiani e stranieri. Nonostante l'assunzione di compiti direttivi, le

statistiche comparate ed i dati numerici dimostrano che il dott. GIOVAGNOLI ha sempre

mantenuto un'ottima produttività, tanto da realizzare, pur a fronte di gravosi impegni organizzativi,

di rappresentanza e coordinamento istituzionale, obiettivi di smaltimento certamente comparabili a

quelli dei sostituti addetti alla Procura riminese. Infine, si segnala l’approfondita conoscenza delle

tematiche ordinamentali da parte del dott. GIOVAGNOLI, che è stato componente del Consiglio

giudiziario di Bologna per due bienni, la prima volta quale magistrato di tribunale, una seconda

volta nel periodo 1993-1995 quale magistrato di appello.

3.2 Parametro delle “attitudini”.

Dalla documentazione acquisita in atti emerge come già prima della nomina a Procuratore della

Repubblica di Rimini, il dott. GIOVAGNOLI, quale sostituto anziano, avesse in più periodi svolto

di fatto le funzioni ora di aggiunto, ora di dirigente dell’ufficio, presso la Procura di Bologna.

Sempre nel periodo 1994-2002 ha svolto incarichi organizzativi interni all’Ufficio della Procura,

occupandosi in particolare della predisposizione dei calendari degli impegni mensili dei Sostituti e

della ripartizione delle udienze.

Nell’ambito della D.D.A. ha svolto funzioni di coordinamento della segreteria e della materia

riservata dei “collaboratori” ed ha partecipato all’attuazione del progetto di informatizzazione della

banca dati S.I.D.D.A-S.I.D.N.A. grazie alle conoscenze informatiche (dal giugno 1998 è

responsabile del sistema informatico S.I.D.D.A- S.I.D.N.A. e, prima di tale incarico, aveva seguito

le questioni informatiche degli uffici nei quali si trovava ed era stato componente dell’UDA).

E’ stato altresì incaricato di coadiuvare il Procuratore della Repubblica nell’attività di

coordinamento del gruppo che si occupa di terrorismo ed eversione, nonché del gruppo che si

occupa di reati collegati alle norme per prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Si tratta di esperienze valorizzate come indicatori attitudinali al punto 1.2.2., parte I, del testo unico

del 2010 (“… per gli uffici direttivi di Procuratore della Repubblica in zone caratterizzate da

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rilevante presenza di criminalità organizzata di tipo mafioso, alla particolare esperienza specifica

acquisita presso una Procura … per un periodo non inferiore a quattro anni negli ultimi quindici”)

e al punto 4 del medesimo testo unico, in quanto indice di esperienza di coordinamento

investigativo.

Si è occupato della realizzazione di una banca dati relativa ai procedimenti per fatti di terrorismo

presso la Procura della Repubblica di Bologna, che, attivata nel dicembre del 2003, è diventata un

modello per le banche dati sul terrorismo istituite successivamente; mantiene i contatti fra la

Procura di Bologna e Eurojust; partecipa alle riunioni periodiche di coordinamento tra i procuratori

distrettuali sul terrorismo interno ed internazionale.

Nell’ambito di tali riunioni, il dottor GIOVAGNOLI - insieme a colleghi di altre Procure – è stato

delegato a studiare la possibilità di un coordinamento nazionale delle banche dati distrettuali sul

terrorismo, attualmente in fase di sperimentazione in alcune sedi giudiziarie, fra le quali Bologna.

In considerazione delle spiccate attitudini investigative e di coordinamento delle indagini, il dott.

GIOVAGNOLI è stato nominato Coordinatore del gruppo che tratta i reati di terrorismo, eversione

e contro la personalità dello Stato. In tale veste il magistrato, conoscitore delle lingue francese e

inglese, si è distinto per la capacità di coordinare le diverse esperienze investigative, anche straniere

partecipando attivamente a riunioni operative con magistrati italiani e stranieri. Tale passaggio si è

completato con la positiva partecipazione, fino al 2010, ad un gruppo di lavoro costituito presso il

Ministero della Giustizia in rappresentanza dell’Italia per un progetto dell’organismo Eurojust

denominato EPOC IV, riguardante la realizzazione di un sistema informatico per lo scambio di dati

e di informazioni in materia di assistenza giudiziaria in ambito penale, in particolare partecipando

agli incontri dell’Aja fra il 20 ed il 21 luglio 2009, ed a quelli tenutisi a Sofìa dal 25 al 27 novembre

2009.

Nel ruolo di Procuratore della Repubblica di Rimini il dott. GIOVAGNOLI ha adottato una serie di

documenti organizzativi, che hanno ricevuto completo avallo dal Consiglio giudiziario e dal

C.S.M., con il quale sono stati perseguiti gli obiettivi di una radicale revisione delle procedure

secondo criteri di standardizzazione e semplificazione, di sviluppo dell'innovazione tecnologica

mediante reperimento di risorse aggiuntive. In particolare è stato adottato il programma informatico

denominato "335 on line" in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ,

programma che consente la ricezione dei certificati di cui all'art. 335 cpp e lo scambio di

informazioni per via telematica; è stato inoltre stipulato in data 12/10/2011 un accordo di

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collaborazione con l'ufficio provinciale dell’INPS finalizzato a rendere più efficiente la trattazione

delle notizie di reato provenienti da detto ente, nonché un ulteriore accordo con l’Agenzia delle

Entrate e la Guardia di Finanza per lo scambio di informazioni ed il coordinamento dell’attività di

indagine ed amministrativa volta alla repressione dei reati tributari e, con la medesima finalità

efficientistica, con l'AUSL di Rimini. Il dott. GIOVAGNOLI ha saputo far fronte attraverso il

ricorso ad ogni istituto utilmente azionabile (stages formativi, applicazioni, distacchi da altre

amministrazioni, convenzioni) alle gravi scoperture nell’organico amministrativo. Secondo il

rapporto dell’Avvocato Generale la relazione organizzativa redatta dal dott. GIOVAGNOLI con

riferimento all’ufficio richiesto si pone come “ottimo sviluppo”' dei modelli organizzativi

approntati. Il dott. GIOVAGNOLI, inoltre, ha fiancheggiato all'attività organizzativa e direttiva, la

proficua gestione e trattazione di un ruolo di procedimenti pari a quello spettante ai sostituti

dell'ufficio così che le perfomance dell'intero ufficio diretto hanno raggiunto obiettivi di tutto

rilievo. Nel primo quadriennio di direzione della procura riminese da parte del dott. GIOVAGNOLI

venivano ad essere "costantemente definiti un numero di procedimenti nei confronti di indagati noti

superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente". Si segnala nel parere l’avvenuta

modifica ex art. 3 della legge n. 39/2012 delle piante organiche degli uffici di Rimini e Pesaro, a

seguito del passaggio al circondario riminese di ben sette comuni della Val Marecchia. Sulla scorta

di tale dato si segnala che, nonostante l’effettivo ingresso di tali nuove realtà territoriali nella sfera

di competenze dell’ufficio diretto dal dott. GIOVAGNOLI, nessun adeguamento di organico è stato

realizzato, con la conseguenza che il Procuratore ha dovuto compiere un ulteriore sforzo

organizzativo, pur con i medesimi mezzi a disposizione, che i dati statistici allegati confermano di

assoluto rilievo ed efficacia.

Si legge nel rapporto da ultimo redatto dall’Avvocato Generale ai fini della emanazione del parere

attitudinale specifico per il presente concorso che il “ dott. Giovagnoli ha, quale Procuratore della

Repubblica, onorato il suo ruolo anche attraverso la instaurazione e la cura di proficue relazioni

con tutti i soggetti istituzionali, professionali, amministrativi e sindacali interagenti con la funzione

giudiziaria. La circostanza, già considerata dal Consiglio giudiziario di Bologna, trova piena ed

attuale riprova nell’autorelazione, dove si enumerano le situazioni di confronto ed i protocolli che

hanno siglato gli accordi. Non solo. Proprio l'apertura al dialogo ed alla condivisione, costituendo

carattere innato del suo temperamento, hanno indubbiamente contribuito ad arricchire il prestigio

del magistrato e della Procura da lui governata, come anche personalmente verificato da questo

Procuratore Generale. Ciò anche in presenza della asprezza delle determinazioni inerenti

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l’esercizio della azione penale”. Eccellente è, poi, nella valutazione del profilo attitudinale, la

particolare attitudine scientifica e di studio svolta dal magistrato. Ed infatti, per la sua riconosciuta

preparazione, è stato in numerosissime occasioni incaricato di svolgere relazioni in incontri di

studio tenutisi in tema di procedura penale e di diritto penale, in particolare organizzati dalla

formazione decentrata, dal CSM e dalla Scuola Superiore della Magistratura oltre che autore di

pregevoli pubblicazioni.

4. La comparazione con gli altri candidati

Come è stato premesso, con la sentenza n. 191/2019, pubblicata l’8 gennaio 2019, il Consiglio di

Stato, Sez. V, “previa declaratoria di nullità della delibera del C.S.M. del 25 luglio 2018”, ha

ordinato “l’ottemperanza alla sentenza 17 gennaio 2018, n. 271 e 2 luglio 2018 n.4042, mediante

rinnovazione del procedimento di valutazione, nel termine di giorni trenta dalla comunicazione

della presente sentenza”.

Prendendo in considerazione la motivazione di questa decisione, alla quale si intende dare

esecuzione, procedendo in questa sede ad una nuova comparazione sulla base delle disposizioni di

cui all’art. 12 del d.lgs. n.160 del 2006 e della Circolare P. 19244 del 3.08.2010, delibera del

30.07.2010, il Consiglio ritiene il profilo professionale del dott. GIOVAGNOLI prevalente rispetto

a quello dell’altro candidato, all’esito di una valutazione globale dei profili di merito ed attitudinali

illustrati.

Il percorso professionale di GIOVAGNOLI si caratterizza per la competenza professionale

specifica e la dimostrata capacità di direzione di un ufficio di procura, per l’impegno professionale

fuori dal comune e per una spiccata propensione all’approfondimento scientifico. Non da ultimo

deve ritenersi prevalente per la maggiore conoscenza ordina mentale, ed, infine, per la maggiore

esperienza lavorativa acquisita, essendo il magistrato più anziano nel ruolo della magistratura tra

quelli di cui al presente concorso. Si tratta, dunque, di un magistrato di notevole preparazione

tecnico - professionale, caratterizzato da doti di equilibrio e di impegno, come emerge dagli ottimi

pareri conseguiti nel corso della carriera che ha maturato pregresse esperienze di direzione, di

organizzazione, di collaborazione e coordinamento investigativo nazionale, ha vigilato ed

ottimizzato sulle risorse della Procura dal medesimo diretta manifestando una specifica attenzione

all’utilizzo di tecnologie avanzate come previsto espressamente dal paragrafo n. 1.2 della parte I

della Circolare sulla dirigenza in vigore al momento della pubblicazione della vacanza.

Sul punto va rilevato che la valutazione comparativa deve tendere “al fine di preporre all’ufficio da

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ricoprire il candidato più idoneo per attitudini e merito, avuto riguardo alle esigenze funzionali da

soddisfare ed eventualmente a particolari profili ambientali”.

All’esito di una valutazione globale, avuto riguardo alle esigenze funzionali da soddisfare ed

eventualmente a particolari profili ambientali, pertanto, la professionalità conseguita nell’esercizio

della funzione requirente e l’attitudine allo svolgimento dell’incarico direttivo dimostrano che il

dott. GIOVAGNOLI prevale rispetto all’altra candidata, rendendolo l’aspirante più idoneo a porsi

alla guida della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena.

4.1. Ragioni della prevalenza del profilo del dott. GIOVAGNOLI su quello della dott.ssa

MUSTI.

Tanto premesso, in via generale, si ritiene che il profilo del dott. Paolo GIOVAGNOLI prevalga su

quello della dott.ssa MUSTI.

Quest’ultima ha svolto, all’inizio della carriera, funzioni giudicanti presso il Tribunale di Lanusei e

presso il Tribunale per i minorenni di Trieste. Successivamente ha assunto le funzioni di sostituto

procuratore presso la Pretura di Bologna dal 1989 al 1994 ed in seguito presso la Procura di

Bologna, in particolare, come componente della locale D.D.A dal 2004 al 2008. La dott.ssa MUSTI

ha potuto conseguire una eccellente conoscenza della criminalità organizzata in Emilia, avendo

svolto indagini sia sulla ‘ndrangheta, sia sulla Camorra, ponendosi nell’ambito territoriale della sua

giurisdizione come un assoluto punto di riferimento per le inchieste su questi reati. Nel contempo,

ha maturato una notevole esperienza nell’attività di coordinamento o di collaborazione con altri

uffici in tema di indagini antimafia. Dal 2009 ha svolto l’incarico di Procuratore Aggiunto presso la

Procura di Modena. Nello svolgimento delle funzioni requirenti, in particolare di quelle requirenti

distrettuali, la dott.ssa MUSTI ha dimostrato una notevole capacità di gestire le risorse umane

disponibili, di ottenere il massimo risultato possibile con esse e di lavorare in squadra. Ne

costituiscono prova le indagini svolte, in particolare quelle nei confronti delle articolazioni emiliane

del cd. Clan dei Casalesi, sovente con rapporti con altre DDA e con la Direzione Nazionale

Antimafia, come dimostrato dalle riunioni operative a cui ha preso parte.

La dott.ssa MUSTI, inoltre, dal 2009, nella qualità di Procuratore aggiunto di Modena ha

coadiuvato il Dirigente, sostituendolo in caso di sua assenza per ferie o malattia e svolgendo una

serie compiti su sua delega. Nel parere viene segnalata la rilevanza della sollecitazione, proveniente

dall’interessata e raccolta dal Dirigente dell’Ufficio, che ha portato all’istituzione all’interno della

Procura di Modena dell’articolazione denominata “DAS” (Definizione Affari Semplici), formato

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dal medesimo magistrato e da alcuni componenti delle aliquote di PG della Polizia di Stato e

dell’Arma dei Carabinieri in servizio presso la Procura. Con questo meccanismo organizzativo, ha

creato le condizioni perché l’Ufficio di Procura di Modena potesse assolvere ad un enorme carico di

lavoro. Nel contempo, è stata responsabile dell’esecuzione penale; ha coordinato due gruppi

specializzati tra cui quello di criminalità organizzata; ha esercitato il coordinamento delle misure di

prevenzione ed i rapporti con l’ufficio Giudice di Pace, mantenendo l’assegnazione di alcune

delicate indagini anche in tema di reati dei Pubblici ufficiali nei confronti della pubblica

amministrazione. Il magistrato, inoltre, ha mostrato una notevole propensione per l’uso

dell’informatica e, più in generale, delle tecnologie applicate al procedimento penale, come

dimostra la predisposizione di modelli per tipologie di reati, anche schede informatiche, la

realizzazione di collegamenti telematici tra gli uffici. Sempre nella prospettiva delle capacità

organizzative va segnalato che la dott.ssa MUSTI ha razionalizzato il servizio concernente la

richiesta dei decreti penali di condanna mediante la predisposizione di una modulistica dettagliata

che segue i vari passaggi del procedimento per decreto. Complessivamente, dunque, ha conseguito

notevoli esperienze di collaborazione nell’attività di direzione e di organizzazione del lavoro

giudiziario, tanto è vero che il Consiglio Superiore aveva inizialmente ritenuto di nominarla per il

posto qui oggetto di valutazione.

Tuttavia, alla luce delle statuizioni del Giudice amministrativo qui aventi valore di giudicato, deve

ritenersi che le esperienze della dottoressa MUSTI non possano superare quelle di direzione

maturate dal dott. GIOVAGNOLI nello svolgimento delle funzioni requirenti.

Applicando i principi sottesi alla procedura comparativa si evince infatti che la dott.ssa MUSTI può

vantare al pari del dott. GIOVAGNOLI una lunga esperienza come sostituto presso la Procura della

Repubblica di Bologna, dove è stata addetta alla DDA. Si tratta di esperienze valorizzate per

entrambi i candidati come indicatori attitudinali al punto 1.2.2., parte I, del testo unico del 2010 (“…

per gli uffici direttivi di Procuratore della Repubblica in zone caratterizzate da rilevante presenza

di criminalità organizzata di tipo mafioso, alla particolare esperienza specifica acquisita presso

una Procura … per un periodo non inferiore a quattro anni negli ultimi quindici”) e al punto 4 del

medesimo testo unico, in quanto indice di esperienza di coordinamento investigativo. La dott.ssa

MUSTI ha svolto le funzioni di Procuratore Aggiunto, ma non ha invece mai ricoperto un incarico

direttivo né ha conseguito, pertanto, i risultati del dott. GIOVAGNOLI.

Questi, infatti, oltre a vantare una lunghissima esperienza requirente, nel corso della quale ha

ricevuto incarichi e deleghe organizzative significative, al pari della dott.ssa MUSTI, ha maturato

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esperienza specifica nello svolgimento delle funzioni di Procuratore della Repubblica presso il

Tribunale di Rimini. Egli ha adottato già per il biennio 2008-2009 un primo documento

organizzativo con il quale sono stati raggiunti gli obiettivi di una radicale revisione delle procedure

secondo criteri di standardizzazione e semplificazione, di sviluppo dell’innovazione tecnologica

mediante reperimento di risorse aggiuntive. Successivamente ha provveduto ad emettere i

provvedimenti organizzatori recanti i criteri di organizzazione dell’ufficio per il biennio 2008-2009,

2012-2014, 2015-2017, le disposizioni in materia di impiego dei Vice Procuratori Onorari, per

l’attività di polizia giudiziaria, occupandosi inoltre di tutte le questioni riguardanti l’organizzazione

dell’ufficio al fine di consentire continuamente il miglior andamento dello stesso. Ha stipulato

protocolli di intesa con l’ufficio provinciale dell’INPS finalizzato a semplificare e snellire le

procedure per rendere più efficiente la trattazione giudiziaria da parte della Procura delle notizie di

reato trasmesse dall’INPS, ha stipulato insieme al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e alla

Camera Penale, un protocollo di intesa per un’applicazione del lavoro di pubblica utilità in materia

di sicurezza stradale come pena sostitutiva per il reato di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto

di stupefacenti, ha stipulato diversi contratti utili al supporto delle attività di intercettazione Egli ha

diretto ed ha adottato il programma informatico denominato “335 on line” in collaborazione con il

Consiglio dell'Ordine degli Avvocati" , programma che consente la ricezione dei certificati di cui

all'art. 335 cod. proc. pen. e lo scambio di informazioni per via telematica.

Il dott. GIOVAGNOLI, in definitiva, vanta esperienze di direzione ed organizzazione direttamente

conseguite dalla direzione di un ufficio di Procura che mancano alla dott.ssa MUSTI.

Il candidato proposto, inoltre, diversamente dalla dott.ssa MUSTI, ha poi svolto per ben due volte il

ruolo di componente del Consiglio Giudiziario, maturando pertanto una maggiore esperienza

ordinamentale che si aggiunge a quella organizzativa ed investigativa di assoluto rilievo.

Infine il dott. GIOVAGNOLI è più anziano nel ruolo della magistratura rispetto alla dott.ssa

MUSTI, circostanza questa che costituisce definitivo criterio di validazione, per la maggiore

esperienza professionale acquisita, del giudizio di prevalenza effettuato sulla base dei requisiti delle

attitudini e del merito.

Tanto premesso, la Commissione, preso atto di quanto sopra, all’unanimità

PROPONE AL PLENUM

la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena, a sua domanda,

del dott. Paolo GIOVAGNOLI, magistrato di settima valutazione di professionalità, attualmente sostituto procuratore generale di Bologna.

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