[Area] Fwd: DL Sicurezza

Stefano Celli stefano.celli a giustizia.it
Lun 13 Maggio 2019 12:30:15 CEST




-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: 	DL Sicurezza
Data: 	Mon, 13 May 2019 12:29:55 +0200
Mittente: 	Stefano Celli <stefano.celli a giustizia.it>
A: 	NUOVA ML AREA <nuovarea a nuovarea.it>



/per conto di Giulia Locati giro la sua mail e trascrivo, in fondo, il 
comunicato (perché a volte il link viene rimosso)/



Per contribuire al dibattito, giro il comunicato di Magistratura 
Democratica sul decreto “sicurezza bis”


http://www.magistraturademocratica.it/comunicato/sicurezza-bis-pericoloso-e-anticostituzionale_2990.php


  Sicurezza bis: pericoloso e anticostituzionale

I contenuti dell’annunciato decreto “sicurezza bis”, oltre a essere 
dettati dal “barometro del consenso”, appaiono per molti aspetti 
pericolosi e incostituzionali


Il moltiplicarsi nelle nostre città di gravissimi episodi di 
intolleranza e di xenofobia, che non risparmiano neppure i bambini, 
accompagnati dall’ostentazione di simboli vecchi e nuovi di ideologie 
che incitano all’odio e alla violenza,  è il segnale preoccupante 
dell’emotività diffusa nel nostro paese, che sta disgregando la nostra 
comunità e che insegue sulla sua strada la/politica della paura/  nella 
ricerca del/nemico/.

Ci auguriamo che l’attenzione al/barometro del consenso/, destinata a 
crescere in questi ultimi giorni di campagna elettorale,  non spinga 
questa /politica/ad investire sempre più, anche solo al livello di 
annunci, su scelte che contrastano con  i  diritti fondamentali delle 
persone e che,  in nome di presunti pericoli per l’interesse nazionale, 
hanno decretato la chiusura dei porti e la cessazione di fatto delle  
operazioni dei volontari di soccorso in mare.

I contenuti del decreto “sicurezza bis” anticipati dalla stampa 
preoccupano e – se le disposizioni dovessero corrispondere alle 
anticipazioni – non esitiamo a definirli inquietanti e pericolosi. 
Ancora una volta si punisce, questa volta esplicitamente e con sanzioni 
di tipo amministrativo (fino alla revoca della licenza di navigazione), 
chi salva vite umane – bambini, donne, uomini –  in fuga da scenari, 
come la Libia, sempre più allarmanti.

Ma oltre alla guerra al diritto alla vita delle persone vulnerabili, 
colpisce la scelta di intervenire con decreto-legge su norme del codice 
penale e del codice di procedura penale. Si tratta di interventi che sul 
piano sostanziale, evidentemente in assenza dei presupposti di urgenza, 
aumentano a dismisura la repressione di alcuni reati contro i pubblici 
ufficiali (anche l’oltraggio), soprattutto se posti in essere durante 
manifestazioni pubbliche,  riportano in auge il Testo Unico di Pubblica 
Sicurezza e arrivano pericolosamente a incidere sui diritti di 
manifestazione del dissenso in occasioni come manifestazioni pubbliche, 
scioperi, riunioni pubbliche. Sul piano procedurale traghettano alla 
competenza della DDA – onerata dai compiti ben più onerosi attinenti 
alla prevenzione e al contrasto della criminalità organizzata – anche i 
fatti non aggravati di favoreggiamento dell’ingresso illegale sul 
territorio dello Stato.

Non siamo in grado di capire i contenuti e i confini dell’intervento 
annunciato sulla nomina di un Commissario straordinario di Governo – 
nominato su proposta del Ministro dell’Interno – per eliminare 
l’arretrato relativo alle sentenze di condanne penale divenute 
irrevocabili.Ma non possiamo fare a meno di sottolineare che si 
tratterebbe di un ingerenza senza precedenti dell’esecutivo (del 
Ministero dell’Interno, tanto più) nel delicato settore dell’esecuzione 
penale. Anche la sottrazione della semplice notifica agli uffici 
giudiziari competenti, e ai loro capi, fa correre il rischio che sia il 
Commissario di nomina governativa a decidere quali sentenze debbano 
essere eseguite per prime, eventualmente anche con il carcere. Il salto 
dal diritto penale del nemico alla politica giudiziaria del nemico 
sarebbe presto fatto.

Si tratta di uno scenario inedito, molto distante da quello, in questi 
giorni evocato dal nostro Primo Ministro, che vedrebbe il nostro paese 
operare nel contesto internazionale per la nascita di un/nuovo umanesimo/.

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