[Area] R: R: R: Il mercato delle toghe

Gio 30 Maggio 2019 16:37:21 CEST

Oportet studuisse: non c'è dubbio. Ma negli ultimi trent'anni quanti membri del CSM, Palamara compreso, hanno studiato (quanto meno le decisioni del Consiglio di Stato che imponevano al CSM di rivedere decisioni poco perspicue)? Il 25 luglio 2018, in articulo mortis del Consiglio, relatore Palamara, veniva confermata, nell'incarico di Procuratore della Repubblica di Modena, la dott.ssa Lucia Musti. E ci sono voluti altri sette mesi, nonché un'altra decisione del Consiglio di Stato, perché il CSM, nella nuova composizione, designasse il concorrente vittorioso, dott. Giovagnoli, alla guida della citata Procura.Oggi il Corriere della sera apre squarci ancora più inquietanti sulla vicenda del mercato delle toghe: https://www.corriere.it/cronache/19_maggio_30/palamara-b08b20b0-82a3-11e9-93b3-f04c99d00891.shtml. Tutti ci auguriamo che Palamara possa dimostrare ai giudici la sua estraneità a disegni poco commendevoli. Ma, al di là dei profili di ordine penale, gli aspetti di una molto discutibile gestione degli incarichi direttivi sono sotto gli occhi di tutti da tempo immemorabile, e sono parte di uno pseudogarantismo male impiegato una discutibile strategia di distinguo e l'evocazione di epoche non meno tristi per l'immagine della magistraturaGioacchino Romeo

  ----Messaggio originale----

 Da: pietro.mondaini a giustizia.it

 Data: 29-mag-2019 13.33

 A: <area a areaperta.it>

 Cc: <nuovarea a nuovarea.it>

 Ogg: [Area] R: R: Il mercato delle toghe

  Penso che la causa del porto delle nebbie non fosse ordinamentale e organizzativa, ma culturale, immanente alla magistratura del tempo. Il porto delle nebbie, di fatto, è rimasto tale anche con la gestione Coiro, nonostante gli auspici che hanno accompagnato la sua nomina mentre, per converso, con lo stesso ordinamento della procura di Roma operavano anche la Procura di Milano con Borrelli, oppure quella di Palermo con Caponnetto

  Piero

    Da: ed.brutiliberati a gmail.com [mailto:ed.brutiliberati a gmail.com] 
Inviato: mercoledì 29 maggio 2019 13:10
A: 'Pietro Mondaini'; area a areaperta.it
Cc: nuovarea a nuovarea.it
Oggetto: R: [Area] R: Il mercato delle toghe

  Le notizie di stampa sono, sotto diversi profili  molto preoccupanti, ma anche molto contraddittorie a seconda dei giornali e quindi prudenza è d’obbligo. Insieme ad un minimo di memoria storica. Nell’età dell’oro in cui non vi era la “deriva gerarchica”  gli uffici giudiziari romani  e la procura in particolare, erano stati definiti il “porto delle nebbie”. E basta riandare alle gesta del PG Spagnuolo e  dei procuratori Gallucci e De Matteo . Secondo i criteri del cosiddetto Manuale Cencelli  si diceva che  il posto di Procuratore della Repubblica di Roma valesse due Ministeri ( vedi  P. Craveri, L’arte del non governo,  Marsilio, Venezia 2016, p. 338)

  Oportet studuisse

  Edmondo Bruti Liberati

    Da: Area <area-bounces a areaperta.it> Per conto di Pietro Mondaini
Inviato: mercoledì 29 maggio 2019 11:42
A: 'Area' <area a areaperta.it>
Oggetto: [Area] R: Il mercato delle toghe

  Questo succede a seguito della deriva gerarchica che ha preso la magistratura negli ultimi dieci/venti anni, sotto la spinta culturale irresistibile del berlusconismo e dei suoi sacerdoti delle camere penali, cui purtroppo e inopinatamente anche la “sinistra” della magistratura si è accodata, nell’enfatizzare il ruolo dei capi degli uffici.

  Se si fosse mantenuto integro il principio - anche in punto di iniziative giudiziarie e di organizzazione del lavoro - della indipendenza del singolo magistrato quale soggetto soltanto alla Legge e non si fosse sostituita la Legge con sgangherati atti normativi secondari, terziari e quaternari, apparentemente ispirati da esigenze meritocratiche ma, in realtà, dissimulanti sia una volontà di controllo della giurisdizione, che la persecuzione di una organizzazione oligarchica su base politica e correntizia, i poteri di procuratore della Repubblica di Roma sarebbero stati un po’ meno ambiti perché operativamente molto meno incidenti su quelli di ciascun sostituto e ci sarebbe stato meno interesse a fare le pastette. E comunque le pastette avrebbero potuto avere molta meno incidenza sulla realtà sociale sulla quale siamo chiamati ad operare

  Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Guido Vecchione
Inviato: mercoledì 29 maggio 2019 10:41
A: Area
Oggetto: [Area] Il mercato delle toghe

   Vi segnalo l'articolo Il mercato delle toghe da la Repubblica+ 

   Purtroppo non è un bel leggere.

   Guido Vecchione

   Il mercato delle toghe 

   ROMA — Il Consiglio Superiore della magistratura, il cuore dell’ordine giudiziario, i suoi ventiquattro consiglieri, otto laici e sedici togati, balla sull’orlo di un abisso che si chiama Procura di Roma. Di cui, forse, ha intuito troppo tardi la profondità. E che si prepara a inghiottirlo. Con una fretta indiavolata, dividendosi e mandando in pezzi ogni forma di galateo istituzionale, lasciando dunque cadere ogni richiesta di trasparenza arrivata dal capo dello Stato e presidente del Csm Sergio Mattarella, il Consiglio ha trasformato la successione del procuratore Giuseppe Pignatone (ha lasciato l’incarico l’8 maggio scorso per raggiunti limiti di età) in un mercato dei pani e dei pesci prima, in una cruenta congiura di palazzo, poi...

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