[Area] [Nuovarea] «Mele marce? No, nel Consiglio c’è una questione morale» - Intervista di Riccardo De Vito

[thorgiov]

Leggo e rimango di sasso. Nell'intervista Cascini afferma che non si 
tratta di mele marce, ma che c'è una vera questione morale: la nomina 
dei dirigenti mediante accordi tra esponenti della magistratura e una 
parte della politica, di ogni colore, interessata ad aggirare 
l’indipendenza della giurisdizione. Niente di meno ! E chi se n'era mai 
accorto?! Forse che nell'ultima consiliatura, che è passata alla storia 
come quella che ha effettuato più nomine di tutte, con Area che ha 
piazzato moltissimi dei suoi esponenti, compresi quelli che ricoprivano 
cariche al Ministero ( questa è la vera indipendenza dalla politica! ), 
gli incarichi direttivi, per parafrasare De Mita ( per l'ennesima volta 
Sindaco di Nusco ) li decideva lo Spirito Santo ?  Ci sarebbe voluto un 
trojan anche con il precedente CSM, e chissà che cosa ne sarebbe venuto 
fuori !

Tutte le lamentele all'interno dell'ANM sembrano la scoperta dell'acqua 
calda. Ora, se il CSM non è un organo composto solo da togati, ma anche 
da persone scelte direttamente dalla politica, è ovvio che la politica 
dica la sua, tramite questi ultimi, quando ci sono le nomine. Mi sembra 
altrettanto evidente che la componente togata non può evitare il dialogo 
con la componente laica. Il problema è che questo dialogo non è 
trasparente. E soprattutto il problema a monte è che la carriera, in 
magistratura, esiste. Eccome se esiste ! In questa lista alcuni 
iscritti, quando io ho posto il problema, hanno persino negato 
l'evidenza, ed hanno sostenuto che la mia tesi era contraria a quello 
che risulta dalla Costituzione . E adesso l'evidenza è venuta fuori, con 
tutta la sua forza. L'ho sempre scritto : i magistrati sono uguali a 
tutti gli altri italiani. L'unica differenza è che esagerano sempre in 
retorica.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 05/06/2019 15:55, u.nannucci a alice.it ha scritto:
> la nomina dei dirigenti mediante accordi tra esponenti della 
> magistratura e una parte della politica, di ogni colore, interessata 
> ad aggirare l’indipendenza della giurisdizione.
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