[Area] Francesco Saverio Borrelli: un piccolo ricordo

Francesco Maisto francescomaisto2 a gmail.com
Sab 20 Lug 2019 19:29:45 CEST


Grazie Saverio, grazie per la qualità e la quantità di ricchezza che hai
dato a tutti noi. Grazie per gli insegnamenti che mi hai dato da mio
Procuratore Generale. Grazie per aver additato la nuova linea di Caporetto
dello Stato di diritto. Grazie per la commozione del “ Resistere,
resistere, resistere” mentre eravamo in toga e per il sorriso che ha sempre
accompagnato le tue idee profonde.
Francesco Maisto


Il Sab 20 Lug 2019, 18:17 Pasquale Profiti <pasquale.profiti a gmail.com> ha
scritto:

>
> Era stata convocato come testimone in un processo per diffamazione che si
> svolgeva in una piccola sezione distaccata di un Tribunale di provincia
> italiano: Cles, Val di Non, Trentino. Era all’epoca uno dei magistrati più
> noti d’Italia, forse del mondo. Il processo è fissato alle 09,00, ma è
> preceduto da altre cause a ruolo. C’è poi il fuoco di fila delle eccezioni
> della difesa dell’imputato, uno degli scrittori che avevano deciso di
> mirare al pool di Mani pulite, il suo pool di magistrati. Non potendo
> minare l’azione giudiziaria, troppo solida, puntavano a screditare i
> magistrati.
>
> Francesco Saverio BORRELLI arriva puntuale, si siede nella piccola auletta
> dei testimoni, senza finestra e dotata di sedie dure e scomode, apre il suo
> quotidiano ed attende, pazientemente, insensibile allo sbuffare dei
> testimoni degli altri processi per il ritardo dell’udienza  e che in
> quell’auletta non hanno alcuna attenzione di attendere pazienti. Mi sento
> in dovere di andare da lui e dagli altri testimoni scusandomi per il
> ritardo; la reazione nei volti è la solita: “almeno sei venuto a scusarti”.
> Non è la Sua reazione: mi guarda, mi sorride e mi dice: “è il dovere dei
> testimoni”.
>
> Finalmente è il suo turno. Entra in aula, la giudice è imbarazzata, sta
> per scusarsi anche Lei per l’attesa, ma non riesce, tramortita e sorpresa
> dal suo gesto: si presenta di fronte a Lei, abbassa il capo in segno di
> saluto e poi chiede il permesso prima di accomodarsi sulla sedia del
> testimone, mai volgendo le spalle al giudice.
>
> La compostezza della testimonianza disarma ogni velleità della difesa
> dell’imputato.
>
> Al termine, nuovo inchino del capo verso la giudice e, ancora una volta a
> sorpresa, stretta di mano deferente a me, al Pubblico Ministero,
> semisconosciuto magistrato di provincia, accompagnato da un grazie
> signorile.
> GRAZIE a Te, grande maestro e modello di magistrato, per averci dato
> l’onore e l’orgoglio di poter dire di essere stato tuo collega. Se solo lo
> volessimo, di schiene dritte su cui appoggiarci per risorgere, come
> magistrati, ne avremmo tante.
>
> Pasquale Profiti (PM Trento)
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