[Area] comunicato Area

[Fabrizio Filice]

Care/i colleghe/i,

premetto di non essere mai intervenuto, in lista, su questioni di questo
genere; tuttavia questa volta mi sento di farlo  in quanto, in veste di
componente della giunta sezionale del Piemonte e della Valle d’Aosta, prima
ancora che in qualità di iscritto ad Area, ho vissuto direttamente il
periodo drammatico e frenetico degli ultimi mesi: le notizie che
continuavano a trapelare, le continue assemblee, mai così partecipate,
prima per prendere posizione poi per promuovere candidature spontanee.

Questo mi porta a comprendere perfettamente il senso del comunicato di Area
e a riconoscermi in esso: in quei momenti abbiamo avuto davvero la
sensazione che ci fosse, tra i colleghi, una radicale ( quasi liberatoria)
 volontà di cambiamento;  che si intendesse innovare spontaneamente ( prima
di un’eventuale riforma legislativa ) le modalità di partecipazione e di
selezione dei candidati e che si chiedesse a gran voce ( vi invito a
rileggere i verbali e i comunicati delle prime assemblee distrettuali,  che
hanno fatto da apripista alla posizione poi assunta dalla giunta centrale,
 e quindi anche al suo ricambio interno) una condanna dei fatti emersi sul
piano etico e deontologico: prima e a prescindere da eventuali rilievi
disciplinari o penali; e questo per porre le condizioni affinché non
potesse più accadere nulla di simile.

Queste le condizioni di partenza.

Area, pur potendo sfruttare a fini propagandistici la totale estraneità dei
propri rappresentanti alle condotte accertate ( ricordate l’emblematica
intercettazione sul consigliere Suriano ?) ha scelto invece di accogliere
quella richiesta e di mettersi in gioco: nelle varie assemblee distrettuali
 si è fatta concreta promotrice della nascita di candidature non solo
spontanee  ma proprio fuori dalle logiche correntizie  ( in Piemonte,  ad
esempio,  era stata proposta all’unanimità  una stimatissima collega, mai
stata vicina ad Area, che poi non ha accettato per ragioni personali ).

Area ha preso duramente posizione contro l’accaduto ma non ha puntato
 opportunisticamente il dito contro gli altri gruppi; si è anzi messa in
discussione al suo interno e ha  accettato di andare oltre il proprio
tornaconto elettorale; questo mentre MI, nel diffuso biasimo dei colleghi (
poi stranamente sparito in cabina elettorale) rifiutava di ammettere la
gravità dell’accaduto e  difendeva a oltranza scelte quantomeno bizzarre
come le ‘autosospensioni’, così mettendo i propri interessi davanti a
tutto, finanche al devastante danno alla credibilità della nostra categoria
che si stava platealmente consumando nel massacro mediatico.

All’assemblea di presentazione di Torino il candidato, poi eletto, di MI,
messo alle strette da una bravissima candidata indipendente, ha continuato
a  negare anche la sola opportunità delle dimissioni dell’ultimo
consigliere ‘autosospeso’, poi comunque ( inevitabilmente)  arrivate di lì
a qualche giorno; ricordo i commenti dei colleghi presenti, non solo i
simpatizzanti di Area.

Il risultato delle elezioni potrebbe dunque apparire sorprendente,
 considerando questo contesto di partenza; ma in realtà non lo è: anzi
rappresenta, con coerente e viva chiarezza, che quello sinora descritto non
è stata che una messa in scena che ha fatto da “sfondo” a una tornata
elettorale che è stata condotta semplicemente  come se nulla fosse
successo.

Però – e questo è il punto - non da Area:  che invece ha voluto e saputo
interpretare, anche accettando il rischio ( poi verificatosi) di un costo
altissimo, questo spirito vivo, pulito, di auto rigenerazione.

Dovendo comunque prendere atto ( e ci mancherebbe altro) del risultato, e
con i migliori auguri di buon lavoro ai neoeletti, che comunque ci
rappresenteranno tutti,  trovo però del tutto corretto, da parte di Area,
rivendicare con orgoglio la propria *differenza*: che, sul piano etico, non
è mai stata così lampante come in questa vicenda,  tanto nei rappresentanti
quanto nei rappresentati, cioè gli elettori di cui parla il comunicato.

Per questo esprimo la mia solidarietà, e il mio ringraziamento,  al
coordinamento.

Fabrizio Filice
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