[Area] In memoria di Pino Airó

gianfrancogilardi gianfrancogilardi a gmail.com
Mar 12 Nov 2019 10:38:00 CET


Ed hai ragione, Claudio.Dovremmo ricordarci più spesso delle persone finché sono ancora vive....Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
-------- Messaggio originale --------Da: Claudio Castelli <claudio.castelli a giustizia.it> Data: 12/11/19  10:21  (GMT+01:00) A: area a areaperta.it Oggetto: [Area] In memoria di Pino Airó 


In memoria di Pino Airó



La scomparsa di Pino Airó è uno di quei colpi bassi nella vita che ti lascia senza fiato. Eravamo entrati insieme in magistratura oltre 40 anni fa e, destinati lui a Monza ed io a Milano, avevamo partecipato con entusiasmo a quella faticosa, ma eccitante
 stagione di rinnovamento della magistratura italiana cercando di far vivere nella nostra attività i valori della Costituzione. Lui, giudice istruttore a Monza, si era scontrato con una Procura immobile, attenta agli equilibri politici e ai poteri consolidati,
 e con tenacia e costanza aveva gestito processi all’insegna della giustizia eguale per tutti. Questo ha caratterizzato la sua attività giudiziaria, senza sbavature e cadute, senza furori e sempre con equilibrio e con quel sorriso che dava sicurezza e serenità.
 È quel sorriso e quella serenità che ha conquistato tanti, colleghi, avvocati e personale che per lui erano disposti a tutto. Un amico mi ha detto che pochi possono capire quello che Airó è stato per Monza e per il suo Tribunale. È vero. É stato una colonna,
 il rifugio ove chiedere consiglio, la persona cui rivolgersi che dava tranquillità e sicurezza con quel modo di fare pacato, deciso e sorridente. Ed il suo rapporto con Monza, lui che veniva dalla Puglia, ma che ormai era un brianzolo nell’anima con pragmatismo
 e legame con il territorio. Tante volte gli abbiamo chiesto di spostarsi per altri incarichi, anche molto prestigiosi, per beneficiare delle sue capacità organizzative e professionali, ma sempre incontrando cortesi e affettuosi rifiuti. E poi l’ultima stagione
 vissuta insieme per la diffusione delle buone pratiche, per la digitalizzazione, per la modernizzazione della giustizia. Una stagione entusiasmante, partita con Innovazione per Area (una decina di magistrati, poi estesasi a personale, esperti di organizzazione,
 professori universitari), che ha cercato di lanciare l’innovazione organizzativa e tecnologica nel mondo della giustizia, con un ruolo di critica, pungolo e proposta nei confronti del Ministero e con una costante interlocuzione con uffici giudiziari, avvocatura
 e Università. In questo ambito Pino aveva realizzato uno dei più bei progetti con la realizzazione degli sportelli territoriali per la volontaria giurisdizione. Un progetto che aveva vinto premi anche in Europa. Un seme fecondo se oggi parliamo in tutta Italia
 di sportelli di prossimità in tutta Italia. E da allora, anche per la lontananza dei luoghi dove lavoravamo, erano diventate quasi un’istituzione le cene periodiche con Walter Mapelli, ed i professori universitari che ci avevano supportato nel percorso di
 best practices e progetti. Cene sempre rivolte al futuro, a nuovi progetti, a proposte che potessero migliorare il nostro lavoro ed il servizio. Capire cosa è successo è difficile. Anche se continuare a farsi carico dei problemi degli altri é usurante, anche
 se vivere in un mondo che appare dominato dal rancore e non dalla speranza é costoso. E poi vengono i sensi di colpa. Come mai non abbiamo capito ? Dove eravamo? Sempre travolti dalle mille piccole questioni quotidiane in cui ci affanniamo, spesso dimentichiamo
 cosa è davvero importante.
Ci mancherà il tuo sorriso, Pino. Ma comunque ci accompagnerà.


Claudio Castelli



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