[Area] R: R: LA MIA CANDIDATURA
robaniel a libero.it
robaniel a libero.it
Gio 21 Nov 2019 10:31:18 CET
Concordo su tutto con Enrico ed anche sulla inutilità di questa lista, che in un passato ormai lontano è stato un luogo di dibattito anche aspro ma corretto e dai contenuti a volte elevati, mentre ora è territorio incontrastato di colleghi che pensano di essere una sorta di Savonarola, ma sono ben lontani dal modello, per non dire altro.
Quindi mi cancello dalla lista, segnalando ad Enrico e ad altri che si può fare da soli andando sul link in fondo alla mail.
Roberto Aniello
Inviato da Libero Mail per iOS
giovedì 21 novembre 2019, 10:00 +0100 da enrico.manzon a giustizia.it <enrico.manzon a giustizia.it>:
>Mi sono cancellato dalla ML dell’ANM nazionale per non essere infastidito
>quotidianamente dagli “interventi” dei suoi principali animatori.
>Poi anche da quella dell’ANM del Triveneto per evitare il fastidio
>specifico di leggere Mirenda (che poi ci entrava ed usciva ut libitum ),
>ma adesso me ne ritrovo inseguito anche in questa lista.
>
>Purtroppo le mie competenze telematiche sono limitate e quindi non sono in
>grado di provvedere da solo a togliermene.
>Chiedo pertanto un aiuto in tal senso da chi gestisce la lista o da qualche
>buon’anima che sa come si fa.
>
>Peraltro, in termini più generali, ritengo che questa lista vada
>semplicemente chiusa: non serve a nulla ed a nessuno.
>Ammettiamo che il progetto iniziale, illuministicamente speranzoso, è
>evidentemente fallito ed invito chi può farlo ad agire di conseguenza.
>
>Mi accontento comunque del risultato individuale: dalle cancellazioni di
>cui ho sopra ho tratto un discreto beneficio; adesso mi rimane solo da
>cancellare lo spam che di tanto in tanto invade il giustizia.it
>
>Enrico Manzon
>
>p.s. le esecrazioni tipo quella, pur pienamente condivisibile, di Mario
>Palazzi, non servono a nulla, ma provocano soltanto le ulteriori contumelie di
>Andrea Reale, il cui ripetitivo refrain ci è già noto.
>
>From: Francesco Saverio Pelosi
>Sent: Thursday, November 21, 2019 9:25 AM
>To: 'Umberto Gioele Monti'
>Cc: area a areaperta.it
>Subject: [Area] R: R: LA MIA CANDIDATURA
>
>A
>mio avviso le parole che ci sono state qui inoltrate rendono evidente quale sia
>lo spessore della persona che le ha scritte.
>Mi
>è già capitato in passato di sottolineare la maleducazione di alcuni ospiti di
>questa lista (ospiti, nel senso che hanno chiesto di farne parte, pur non
>condividendo e, anzi, osteggiando apertamente il progetto di Area) i quali,
>anziché comportarsi come generalmente si fa quando ci si trova in casa d’altri,
>non fanno altro che offendere (perché solo questo fanno) le persone che in
>quella casa ci vivono.
>Nel
>caso di specie, come ha ben evidenziato Mario Palazzi, il nostro brillante
>autore ci ha fatto pervenire le sue contumelie senza neppure chiedere il
>permesso di entrare.
>Ma
>la buona educazione e il sapersi confrontare in maniera civile non sono
>patrimonio di tutti, neppure all’interno della nostra
>categoria.
>Francesco
>Pelosi
>
>
>
>
>Da: Area
>[mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Umberto Gioele
>Monti
>Inviato: mercoledì 20 novembre 2019 22:38
>Cc: area a areaperta.it
>Oggetto: Re: [Area] R: LA MIA
>CANDIDATURA
>
>da semplice
>"ospite" in questa lista (di cui rimpiango una passata maggior vivacità a dire
>il vero ) condivido totalmente, una per una, le parole di Mario Palazzi
>.....
>
>umberto monti
>
>----------------------------------------------------------------------
>Da: Area
>< area-bounces a areaperta.it > per conto di Mario Palazzi
>< mariopalazzi66 a gmail.com >
>Inviato: mercoledì 20 novembre 2019
>18:35
>A: Gioacchino Romeo
>Cc: area a areaperta.it
>Oggetto: Re: [Area] R: LA MIA
>CANDIDATURA
>
>Caro
>Giacchino,
>mi
>rivolgo a te perché, postando un messaggio di chi non frequenta questa agorà informatica, ne manifesti implicitamente una condivisione non solo
>dei contenuti ma anche dei toni (se così non è avrai sicuramente cura di farcelo
>sapere).
>Non
>è accettabile – direi a fortiori per chi esercita le nostre funzioni – il
>ricorso a forme di bullismo verbale nei confronti della quale non vi può essere
>indulgenza alcuna, pena una colpevole complicità.
>Ironia
>e verve dialettica sono una costante di tanti messaggi, qualora se ne
>faccia buon governo anche pungolo per una riflessione più attenta sui
>contenuti.
>Quando
>il sarcasmo, però, vira verso la gratuita contumelia (carta igienica,
>furbacchioni che si ammantano di santità, verginità da cabaret … et
>similia ), il suo autore si pone fuori dal perimetro delle regole di ingaggio
>di una comunità virtuale.
>Se
>qualcuno, invitato a casa tua (nel caso di specie “imbucato”), iniziasse ad
>insultare te o la tua famiglia, come ti comporteresti?
>Mario
>Palazzi
>
>Il giorno mer 20 nov
>2019 alle ore 12:55 Gioacchino Romeo < gioarom a alice.it > ha
>scritto:
>>Essendone stato autorizzato dall’autore, riporto di
>> seguito la risposta che Andrea Mirenda, non iscritto alla presente ml, ha
>> inviato alla collega Chinaglia che illustrava il perché della sua candidatura
>> alle elezioni suppletive:
>>
>>Cara Elisabetta,
>>ma come fai a dire tante banalità in un colpo
>> solo?
>>Ancora fioretti? Ancora promesse di virtù e di carte
>> (igieniche) dei valori ?
>>Delle regole, voi di Area, fate strame: avete appena
>> nominato un Procuratore Generale della Cassazione privo del requisito
>> attitudinale specifico dei 6 anni di funzioni di legittimità, fregando
>> allegramente i molti altri che, credendo in quel presupposto e non avendolo,
>> non hanno presentato la domanda: ahhhh, se solo avessero saputo che
>> delle regole ve ne fate un baffo!
>>Insomma, siete i soliti furbacchioni che si ammantano
>> di santità, salvo agire sottobanco come e quanto gli altri.
>>Ma oramai il giochino è scoperto...
>>Cara Elisabetta, ti faccio una proposta: se proprio
>> vorrai farti protagonista di una battaglia riformista “non parolaia”, predica
>> la rotazione negli incarichi giudiziari tra tutti i colleghi con almeno
>> dieci/quindici anni di anzianità, a turno biennale.
>>E chiediti, poi, perché tutte le correnti,
>> compresa la tua, sono contrarissime a questa semplice riforma a costo
>> zero.
>>Ecco una proposta eversiva!
>>Siete contrari, forse, per assicurare i migliori
>> dirigenti alla magistratura italiana? Non raccontiamoci palle: ti faccio un
>> esempio: la procura capitolina è acefala da mesi e mesi eppure a Roma
>> tutto funziona regolarmente (e forse in modo più trasparente) grazie alle
>> normali regole vicariali.
>>Gli esempi potrebbero moltiplicarsi eppure, proprio per
>> Roma, Firenze, Torino e Reggio Calabria le ignobili passerelle notturne negli
>> alberghi romani (che, purtroppo, hanno risparmiato ”fortunosamente” i soli
>> correntocrati non trojanizzati) dimostrano come la volontà non fosse affatto
>> quella di individuare il migliore bensì di piazzare il sodale che avrebbe
>> favorito questo o quell’intrallazzo.
>>Ecco la vera questione morale, non quella paludata e
>> sterilizzata che inventi tu, buona solo per rifarvi a basso costo una
>> verginitá da cabaret.
>>Elisabetta, ricorderai bene che Area, nella scorsa
>> consiliatura, quando era egemone in Consiglio, sostenne gioiosamente nomine
>> ignominiose, poi puntualmente censurate dal giudice amministrativo.
>>Dov’eri Elisabetta? si è mai levata la tua voce
>> contro questo mercato di vacche? Hai mai detto pubblicamente “che
>> vergogna”?
>>Ecco, se non lo hai fatto, questo è il tuo momento di
>> vergognarti nel proporti come paladina a senso unico (cioè contro gli altri
>> gruppi) della trasparenza e delle virtù.
>>Un abbraccio e stammi bene.
>>Andrea Mirenda
>>
>>Gioacchino Romeo
>>
>>Inviato da Posta per Windows 10
>>
>>Da: Elisabetta
>> Chinaglia
>>Inviato: mercoledì 23 ottobre 2019 08:58
>>A: area a areaperta.it
>>Oggetto: [Area] LA MIA
>> CANDIDATURA
>>
>>
>>Care/cari colleghe/i
>>Ho presentato la mia candidatura
>> alle elezioni suppletive al CSM perché me lo hanno proposto i colleghi, appena
>> due settimane fa, nell’assemblea distrettuale di AreaDG.
>>E’ stata una
>> proposta inaspettata, che ho accettato ponderandone attentamente le
>> conseguenze, da un lato l’abbandono temporaneo dell’attività giurisdizionale,
>> che amo e a cui mi sono dedicata ininterrottamente per quasi trent’anni, e
>> dall’altro la grande responsabilità da assumere.
>>E’ una responsabilità
>> grande, perché la sfida del CSM di
>> oggi è ridare credibilità all’autogoverno, e con esso all’intera
>> magistratura .
>>
>>La questione
>> morale è il primo punto su cui
>> dobbiamo essere fermi.
>>I fatti che sono emersi la scorsa primavera, accordi
>> tra autorevoli esponenti di alcune correnti e politica, sono gravissimi e
>> costituiscono pericolosi attentati all’indipendenza della magistratura intera;
>> quei fatti vanno stigmatizzati con forza e senza alcun
>> tentennamento.
>>Ridare credibilità al CSM comporta che tutti i suoi
>> componenti si impegnino nel recupero di autorevolezza e trasparenza,
>> attraverso comportamenti
>> rispettosi delle regole, eticamente ineccepibili, trasparenti, completamente
>> estranei a logiche di scambio e correntizie, totalmente
>> imparziali .
>>Questo percorso passa necessariamente attraverso il
>> recupero delle ragioni profonde che sono alla base dell’ associazionismo
>> giudiziario , riconducendolo a luogo di confronto e
>> di scambio culturale sul modo di fare giurisdizione e
>> autogoverno , con netto rifiuto
>> delle correnti come luoghi di spartizione del potere.
>>Personalmente, mi
>> sono iscritta subito all’ANM e, dopo alcuni anni di professione, a
>> Magistratura Democratica e poi ad Area Democratica per la Giustizia, all’unico
>> fine di trovare luoghi di confronto collettivo che mi aiutassero a collocare
>> il mio lavoro all’interno di una visione più ampia del servizio giustizia, per
>> migliorarlo.
>>Credo quindi di potere, qui, parlare con sincerità non solo a
>> chi crede in questa idea di “gruppo”, ma anche ai molti che, diffidenti verso
>> l’associazionismo, pensano comunque di condividere gli stessi valori che
>> propongo.
>>
>>Chi
>> sono.
>>Sono in magistratura
>> dal marzo 1990; ho una famiglia e due figli, nati negli anni in cui non
>> esisteva alcuna previsione, oltre ai periodi di astensione previsti per legge,
>> per la tutela della maternità e per garantire la parità di genere.
>>Non ho
>> mai svolto incarichi fuori ruolo.
>>Ho sempre svolto funzioni giudiziarie,
>> prima requirenti e poi giudicanti: Procura-Pretura, Pretura, dibattimento
>> penale collegiale e monocratico in una sezione di Tribunale, GIP per dieci
>> anni, Tribunale del riesame, il tutto a Torino; dal 2016 ad oggi sono
>> presidente della sezione penale del Tribunale di Asti (organico di 21
>> giudici).
>>Dal 2008 al 2012 sono stata componente del Consiglio Giudiziario
>> del Distretto di Torino, dal 2008 al 2016 componente della Commissione
>> permanente per l’analisi dei flussi del Distretto; ho proseguito ad occuparmi
>> di ordinamento giudiziario anche negli anni successivi, sia per studio e
>> momenti di confronto collettivo, sia praticando la normativa primaria e
>> secondaria nello svolgimento del ruolo semidirettivo. Ho cercato di portare in
>> queste attività la mia idea di autogoverno.
>>Mi sono spesso occupata di
>> magistrati in tirocinio, in una occasione come tutor presso la Scuola
>> superiore della magistratura, spesso come affidataria, cercando di trasmettere
>> ai magistrati più giovani la passione per questo lavoro bellissimo.
>>Le
>> varie esperienze svolte mi hanno consentito di acquisire consapevolezza delle
>> plurime complessità organizzative del lavoro di magistrato.
>>Il ruolo
>> semidirettivo che svolgo da tre anni (in un ufficio di ridotte dimensioni, con
>> tutte le connesse problematiche di mancanza di specializzazione, carenze di
>> organico, pendolarismo, ecc) è stato una grande palestra, sia per le
>> complessità organizzative da risolvere, sia per la fatica e l’entusiasmo di
>> gestirlo coerentemente con l’idea di magistratura orizzontale e non
>> gerarchica: semplicemente come una “diversa funzione”, seppur implicante forti
>> responsabilità, prima tra tutte la ricerca della gestione partecipata
>> dell’ufficio.
>>
>>Che idea di
>> giurisdizione e di magistratura.
>>Una giurisdizione attenta ai valori costituzionali,
>> capace di riconoscere, senza condizionamenti interni ed esterni, la tutela dei
>> diritti di tutti.
>>Un magistrato indipendente da qualunque potere,
>> interno o esterno all’ordine giudiziario, capace di generare fiducia per la
>> sua riconosciuta imparzialità, rispettoso delle parti, aperto al dubbio e
>> privo di supponenza.
>>Una magistratura :
>>-
>> non gerarchica, nemica del carrierismo, convinta che i magistrati si
>> distinguono davvero solo per le funzioni
>> esercitate;
>>-
>> consapevole del senso della propria funzione ma aperta alla visione del mondo
>> che ci circonda e sempre attenta alle persone (persone che stanno dietro i
>> fascicoli, persone che lavorano al nostro fianco siano essi magistrati o
>> personale amministrativo, persone che attendono
>> risposte);
>>- non
>> autoreferenziale, e tuttavia sempre attenta alla tutela della propria
>> indipendenza da attacchi esterni, quindi pronta a controllare nei suoi
>> risvolti concreti ogni proposta di modifica legislativa che incida
>> sull’autogoverno;
>>-
>> impegnata nella gestione trasparente e democratica degli uffici.
>>
>>Ogni
>> magistrato ha bisogno di essere garantito nella sua indipendenza da un autogoverno
>> credibile e di essere messo nelle
>> condizioni di svolgere dignitosamente il proprio lavoro, percependo il senso
>> della propria funzione, la sua delicatezza, la sua serietà e la sua concreta
>> possibilità di incidere sulla realtà.
>>Dobbiamo batterci per rifondare un autogoverno
>> diffuso :
>>- che parte dal singolo
>> magistrato, il quale, in qualunque funzione egli svolga la sua attività, ha la
>> possibilità di contribuire all’organizzazione degli uffici e di rendere la
>> magistratura un corpo sano e scevro da interessi di potere;
>>- che passa
>> dai Consigli Giudiziari, organi di autogoverno prossimi al territorio ed in
>> quanto tali fondamentali nell’aiuto all’organizzazione degli uffici e
>> nell’impegno a rendere al Consiglio Superiore il quadro più corretto ed
>> obiettivo possibile della realtà organizzativa degli uffici e delle reali
>> potenzialità dei magistrati nell’ottica della scelta di coloro che possono
>> svolgere una funzione organizzativa;
>>- che arriva ad un CSM serio,
>> credibile, trasparente, capace di difendere davvero l’autonomia esterna ed
>> interna della magistratura.
>>
>>In
>> concreto?
>>In sintesi, alcuni punti
>> programmatici per l’attività del
>> CSM; per approfondire come e
>> perchè , c’è l’allegato:
>>- giovani
>> magistrati : attenzione alla
>> formazione e tutela da ogni forma di gerarchizzazione o di richiami al
>> conformismo e all’efficientismo;
>>- mobilità : introduzione di meccanismi che, senza ledere il diritto
>> alla mobilità del magistrato, tendano a stabilità e minima copertura degli
>> uffici, soprattutto medio-piccoli; particolare attenzione agli uffici più
>> difficili, nei quali i magistrati, spesso al primo incarico, devono poter
>> coltivare un’idea alta di giurisdizione ma anche avere una vita personale
>> sostenibile;
>>- genere e
>> genitorialità : previsione di
>> meccanismi per gestire le assenze per maternità, malattia, e genitorialità
>> come situazioni ordinarie e strutturali, non penalizzanti né per il magistrato
>> né per l’ufficio;
>>- Procure : difesa dagli attacchi esterni e dai rischi interni di
>> gerarchizzazione; riavvicinamento alla cultura tabellare;
>>- nomine di direttivi
>> e semidirettivi : esercizio della
>> discrezionalità con responsabilità e trasparenza; calendarizzazione rigorosa;
>> riforma del T.U. dirigenza con valorizzazione della maggiore esperienza
>> professionale acquisita; rifiuto di percorsi di carriera; riforma
>> significativa del sistema di conferma dei dirigenti; necessità per i fuori
>> ruolo di rientrare per un congruo periodo nella giurisdizione prima di avere
>> incarichi dirigenziali;
>>- valutazioni di
>> professionalità : serie, fondate su
>> dati di fatto, attente all’intera professionalità del magistrato e
>> contestualizzate, quanto alla produttività, nella realtà degli uffici;
>>- disciplinare : esclusivo accertamento della responsabilità del
>> singolo, con particolare attenzione al tema dell’interpretazione di diritto e
>> di valutazione del fatto e delle prove; contestualizzazione dei fatti nel
>> contesto di lavoro;
>>- Ruolo politico del
>> CSM come interlocutore
>> istituzionale nei confronti del Governo e del Parlamento sulle riforme in
>> materia di giustizia, nonché attivo nel suo ruolo di tutela della indipendenza
>> e dell’autonomia del potere giudiziario.
>>
>>In
>> conclusione:
>>Offro la mia
>> candidatura come possibile contributo, insieme a quelli di tutti, al percorso
>> di trasformazione del CSM in una vera casa di vetro di tutti i magistrati;
>> compito difficile ed entusiasmante, che si deve svolgere con onore e umiltà,
>> nella piena consapevolezza del ruolo costituzionale della
>> magistratura.
>>
>>Elisabetta Chinaglia
>>
>>
>>
>>_______________________________________________
>>Area
>> mailing list
>>Area a areaperta.it
>>http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
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>
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>Grazie
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