[Area] R: Re: R: LA MIA CANDIDATURA

thorgiov thorgiov a libero.it
Ven 22 Nov 2019 09:53:04 CET


Per l'appunto, al di là delle critiche sui toni utilizzati, occorrerebbe 
entrare nel merito. Ma non c'è problema : le elezioni suppletive sono 
ormai alle porte. Tra pochi giorni si saprà se le tesi di Area e del suo 
candidato sono considerate valide o meno dalla maggioranza dei 
magistrati. Insomma, è sufficiente aspettare un po'.

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 21/11/2019 22:25, Antonio Baldassarre ha scritto:
>
> Credo che Chiara Gallo (/che conosc/o, anche se non ci vediamo da 
> vent'anni) ha colto nel segno, quando scrive di quel che la colpisce 
> della mail di Andrea Reale (/che lei ha conosciuto /a un corso) e di 
> Massimiliano Siddi (/che lei pure conosce/) , anche se senza dubbio ha 
> ragione anche Roberta Carotenuto (/che pure conosco/, anche se non ci 
> vediamo da due o tre mesi) quando sollecita l'attenzione sul merito di 
> quel che scrive Andrea Mirenda (/che lei non conosce/) e che viene 
> ripreso da Andrea Reale nello scontrarsi con Giuseppe Salmè (/che non 
> conosce /e /che a sua volta non lo conosce/) …
>
> La chiave forse è proprio in quegli incisi o in quelle parentesi che 
> compaiono in molte delle mail precedenti:
>
> c'è indubbiamente da parte di alcuni - e via via sempre più spesso - 
> una tendenza a generalizzare, assimilare, comparare le persone con 
> delle  generalizzazioni eccessive, banalizzando le idee e talvolta 
> ridicolizzandole come se delle appartenenze, vere o solo ritenute, 
> consentano queste semplificazioni.
>
> Eppure nel farlo, anche i più estremisti si sentono di dover precisare 
> che non conoscono quello di cui parlano o quello a cui si rivolgono. 
> Basterebbe questo, per la verità …
>
> In qualche caso, invero, sarebbe anche il caso di fermarsi un attimo a 
> riflettere su chi sia l'interlocutore contro cui si lanciano strali; 
> /io non conosco /Giuseppe Salmè, ma ho studiato decine di sue sentenze 
> e inoltre me ne parlava mio padre quando erano alla I civile della 
> Cassazione e credo di poter dire che fa parte di quei colleghi che 
> hanno senz'altro dei meriti nella storia della nostra categoria; 
> Roberta, poi, ci ricorda una vicenda di Merenda che pure 
> merita sicuramente rispetto e attenzione.
>
> Ho difficoltà ad andare avanti con questa mail, perché dovrei scrivere 
> delle ovvietà (almeno per chi fa il nostro lavoro) e quindi ve le 
> risparmio.
>
> Tuttavia, credo che possiate risparmiarci anche voi indignati che vi 
> fregiate dell'esclusiva di esserlo delle assimilazioni del tutto 
> gratuite, eccessive e spesso assolutamente fuori mira: il rispetto 
> delle persone prima ancora che delle idee impone di fare attenzione a 
> questi temi, a  parte che talvolta si cade nel ridicolo (qualche mese 
> fa in un'altra chat un altro virtuoso delle mailing list nel criticare 
> me e i miei soci mi ha affiliato prima a Area e poi a MI nella stessa 
> sequenza di mail che mi volle dedicare, bontà sua!!!!)
>
> Non farlo, non avere questa ovvia attenzione, sparare nel mucchio, 
> additare qualsiasi idea a una degenerazione (correntizia, 
> generazionale, sociale, geografica, etc.) per altro impoverisce 
> talmente il discorso da non meritare risposte nel merito.
>
> E credo che la collega Chinaglia (/che non conosco/!!!) se lo possa 
> risparmiare
>
> Saluti … /a tutti quelli che mi conoscono,/ come si diceva tanti anni 
> fa nelle telefonate alle radio per dedicare una canzone!!!!!
>
> Antonio Baldassarre
>
> ------------------------------------------------------------------------
> *Da:* Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Roberta Carotenuto 
> <robertacarotenuto a alice.it>
> *Inviato:* giovedì 21 novembre 2019 21:29
> *A:* Chiara Gallo
> *Cc:* area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] R: Re: R: LA MIA CANDIDATURA
> Cara Chiara Gallo, per quanto io ricordi, Andrea Mirenda, che non 
> conosco, ha rinunciato ad un incarico semidirettivo da poco avuto, 
> quale atto simbolico, quindi mi sento di escludere quanto sostieni. 
> Ricordo ancora la descrizione del suo presidente Gianfranco Gilardi, 
> che nel criticarne i toni di oggi, affermava commosso che era uno dei 
> migliori o addirittura il migliore magistrato che aveva conosciuto 
> nella sua lunga carriera.
> Per quanto ricordi, anche Andrea Mirenda ha alle spalle tanti anni di 
> carriera e di militanza in m.d. Mi sembra davvero banalizzante e 
> avvilente ricondurre i suoi attuali toni oggettivamente eccessivi ad 
> amarezze di natura personale. Ma si sa, mettere la testa sotto la 
> sabbia con ipocrisia è più facile che affrontare i problemi.
> Saluti a tutti
> Roberta Carotenuto
> Tribunale di Santa Maria Capua Vetere
> Inviato da iPhone
>
>> Il giorno 21 nov 2019, alle ore 20:35, Chiara Gallo 
>> <chiara.gallo a giustizia.it> ha scritto:
>>
>>  Lo confesso: dopo aver letto ieri la mail di Andrea Mirenda la 
>> prima reazione è stata quella di rispondergli che il suo era forse 
>> l’unico caso in cui le  degenerazioni correntizie che avevano 
>> impedito la sua nomina  avevano prodotto un buon risultato.
>> Poi mi sono ricordata che sono in consiglio giudiziario con 
>> Massimiliano Siddi le cui mail, lo sa chi frequenta la lista della 
>> anm , hanno molto spesso simili caratteristiche, tanto che sembra 
>> impossibile che vengano scritte dalla stessa persona mansueta e a 
>> tratti bonacciona che siede accanto a me ogni due settimane.
>> Poi mi sono anche ricordata di aver visto Andrea Reale ad un paio di 
>> corsi ed assemblee e anche lui , a vederlo e sentirlo intervenire di 
>> persona,  non sembra affatto la stessa persona che scrive ogni tanto 
>> in questa lista.
>> È evidente che  c’è qualcosa che non va in questo tipo di 
>> comunicazioni che generano una rabbia distruttiva.
>> Ed  è  un peccato perché alla fine sembra che le domande di Andrea 
>>  Mirenda siano solo una scusa per sfogare la rabbia accumulata per 
>> qualche vicenda personale che non è andata bene e nulla abbiano a che 
>> vedere con la volontà  di stimolare un dibattito su temi seri. E poi 
>> allora mi chiedo “avrà scritto anche a Grasso chiedendogli se 
>> prendeva ordini da Ferri? cadendo anche io in una spirale di rabbia e 
>> malevolenza.
>> E poi penso anche che tempo fa quando Mirenda scriveva delle sue 
>> vicende personali avevo anche pensato che avesse delle ragioni, ma 
>> adesso quando penso a lui vedo solo la carta igienica  dei valori. 
>> Che poi sono miei valori che come iscritta e militante di area da 
>> sempre cerco di trasformare in scelte e comportamenti, lavorando sodo 
>> nella giurisdizione e nell’associazionismo. E allora mi ritorna la 
>> voglia di rispondergli con la frase iniziale e penso: chissà se 
>> Mirenda fosse stato nominato al posto che voleva sarebbe qui ad 
>> insultare chi come me si riconosce e lavora in gruppo senza avere mai 
>> chiesto nulla. Chissà.
>> Mi piacerebbe parlarne con lo stesso Mirenda, magari non tramite 
>> Gioacchino Romeo, ma di persona.
>> Baci c
>>
>>
>>
>>
>> Inviato da iPad
>>
>> Inviato da iPad
>>
>> Il giorno 21 nov 2019, alle ore 20:00, "carlocitt a alice.it 
>> <mailto:carlocitt a alice.it>" <carlocitt a alice.it 
>> <mailto:carlocitt a alice.it>> ha scritto:
>>
>>> Anche in questa sede ha funzionato il sistema del "c'è posta per te" 
>>> (con qualcuno pure che pretende le risposte, perbacco!).
>>>
>>> Si parla attraverso postini, perché l'ingresso al confronto diretto 
>>> compromette troppo la purezza.
>>>
>>> E via così, il dialogo col morto.
>>>
>>> citt
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>     ----Messaggio originale----
>>>     Da: riccelli64 a gmail.com <mailto:riccelli64 a gmail.com>
>>>     Data: 21-nov-2019 18.26
>>>     A: "Daniela Galazzi"<daniela.galazzi a giustizia.it
>>>     <mailto:daniela.galazzi a giustizia.it>>
>>>     Cc: "area a areaperta.it
>>>     <mailto:area a areaperta.it>"<area a areaperta.it
>>>     <mailto:area a areaperta.it>>
>>>     Ogg: Re: [Area] R: LA MIA CANDIDATURA
>>>
>>>     Siccome mi pare inutile ripetere argomenti già spesi, e siccome
>>>     questo non è un posto in ci bisogna aver ragione (né io la
>>>     cerco), spendo poche parole solo sul punto rotazione direttivi e
>>>     semidir.
>>>     Da quando se ne cominciò a parlare (per i semidir) mi era parsa
>>>     un’idea buona, sicuramente da approfondire. Non ho abbandonato
>>>     l’idea, ma mi convince sempre meno. E questo per un motivo ben
>>>     preciso. Anzi due. Il primo è che ci sono colleghi  “con dieci
>>>     quindici anni di anzianità” (non molti, ma nemmeno mosche
>>>     bianche) che mi hanno dimostrato con la loro condotta di essere
>>>     assolutamente inidonei a organizzare il proprio lavoro e il
>>>     proprio ufficio “singolo”. Figuriamoci la sezione o addirittura
>>>     tutto l’ufficio.
>>>     Non è politically correct e certo non mi scusa il fatto che io
>>>     rifiuterei (penso sia possibile).
>>>     E non mi dite che se uno fa il magistrato deve essere capace a
>>>     organizzare perché altrimenti non dovrebbe neppure fare il
>>>     magistrato. Sappiamo bene che la vita (lavorativa e non) non è
>>>     mai così netta. E sappiamo bene che, a dispetto dei giudizi che
>>>     ci vogliono tutti eccellenti, siamo eccellenti, bravissimi,
>>>     bravi, medi, mediocri, e peggio. E non siamo sempre così,
>>>     possiamo migliorare peggiorare, andare avanti e indietro.
>>>     Il secondo non lo scrivo, altrimenti la mail diventa
>>>     illeggibile. Il primo basta.
>>>
>>>     Se qualcuno vuole può girare questa mail ad Andrea Mirenda
>>>
>>>     Stefano Celli
>>>
>>>
>>>     Il giorno gio 21 nov 2019 alle 18:05 Daniela Galazzi <
>>>     daniela.galazzi a giustizia.it> ha scritto:
>>>
>>>         Regole di cui noi di area facciamo strame.
>>>         I soliti furbacchioni che si ammantano di santità.
>>>         I soliti correntocrati non Trojanizzati.
>>>         Rifarci a basso costo una verginità da cabaret.
>>>         Vergognarsi nel proporsi...
>>>
>>>         Io non so chi sia Mirenda. So che scrive attraverso altri ad
>>>         una lista alla quale non partecipa.
>>>         E scrive con una modalità degna di un urlato show televisivo.
>>>         Peraltro, quando vengono date le risposte alle domande (vedi
>>>         ad esempio la mail di Lucia Vignale), non vi sono altre
>>>         difese se non sostenere che quello che scriviamo é falso.
>>>         Beh, un vero e proprio confronto democratico.
>>>         Anche io sono uscita dalla ANM nazionale, subissata dai
>>>         messaggi sempre e soltanto negativi, velenosi, pure
>>>         maleducati di tutta una serie di colleghi che scrivono,
>>>         scrivono, scrivono ... però da qui non esco.
>>>         Però, mi chiedo, visto che vi facciamo tanto schifo, perché
>>>         non ve ne andate voi e ci lasciate qui, nella nostra triste
>>>         ignoranza delle vostre luminose verità rivelate?
>>>         Daniela
>>>
>>>         Inviato da iPad
>>>
>>>         Il giorno 20 nov 2019, alle ore 12:56, Gioacchino Romeo <
>>>         gioarom a alice.it> ha scritto:
>>>
>>>>         Essendone stato autorizzato dall’autore, riporto di seguito
>>>>         la risposta che Andrea Mirenda, non iscritto alla presente
>>>>         ml, ha inviato alla collega Chinaglia che illustrava il
>>>>         perché della sua candidatura alle elezioni suppletive:
>>>>
>>>>         /Cara Elisabetta, /
>>>>
>>>>         /ma come fai a dire tante banalità in un colpo solo?/
>>>>
>>>>         /Ancora fioretti? Ancora promesse di virtù e di carte
>>>>         (igieniche) dei valori ?/
>>>>
>>>>         /Delle regole, voi di Area, fate strame: avete appena
>>>>         nominato un Procuratore Generale della Cassazione privo del
>>>>         requisito attitudinale specifico dei 6 anni di funzioni di
>>>>         legittimità, fregando allegramente i molti altri che,
>>>>         credendo in quel presupposto e non avendolo, non hanno
>>>>         presentato la domanda:  ahhhh, se solo avessero saputo che
>>>>         delle regole ve ne fate un baffo!/
>>>>
>>>>         /Insomma, siete i soliti furbacchioni che si ammantano di
>>>>         santità, salvo agire sottobanco come e quanto gli altri./
>>>>
>>>>         /Ma oramai il giochino è scoperto.../
>>>>
>>>>         /Cara Elisabetta, ti faccio una proposta: se proprio vorrai
>>>>         farti protagonista di una battaglia riformista “non
>>>>         parolaia”, predica la rotazione negli incarichi giudiziari
>>>>         tra tutti i colleghi con almeno dieci/quindici anni di
>>>>         anzianità, a turno biennale./
>>>>
>>>>         /E chiediti, poi,  perché tutte le correnti, compresa la
>>>>         tua, sono contrarissime a questa semplice riforma a costo
>>>>         zero./
>>>>
>>>>         /Ecco una proposta eversiva!/
>>>>
>>>>         /Siete contrari, forse, per assicurare i migliori dirigenti
>>>>         alla magistratura italiana? Non raccontiamoci palle: ti
>>>>         faccio un esempio: la procura capitolina è acefala  da mesi
>>>>         e mesi eppure a Roma tutto funziona regolarmente (e forse
>>>>         in modo più trasparente) grazie alle normali regole
>>>>         vicariali. /
>>>>
>>>>         /Gli esempi potrebbero moltiplicarsi eppure, proprio per
>>>>         Roma, Firenze, Torino e Reggio Calabria le ignobili
>>>>         passerelle notturne negli alberghi romani (che, purtroppo,
>>>>         hanno risparmiato ”fortunosamente” i soli correntocrati non
>>>>         trojanizzati) dimostrano come la volontà non fosse affatto
>>>>         quella di individuare il migliore bensì di piazzare il
>>>>         sodale che avrebbe favorito questo o quell’intrallazzo./
>>>>
>>>>         /Ecco la vera questione morale, non quella paludata e
>>>>         sterilizzata che inventi tu, buona solo per rifarvi a basso
>>>>         costo una verginitá da cabaret./
>>>>
>>>>         /Elisabetta, ricorderai bene che Area, nella scorsa
>>>>         consiliatura, quando era egemone in Consiglio, sostenne
>>>>         gioiosamente nomine ignominiose, poi puntualmente censurate
>>>>         dal giudice amministrativo. /
>>>>
>>>>         /Dov’eri  Elisabetta? si è mai levata la tua voce contro
>>>>         questo mercato di vacche? Hai mai detto pubblicamente “che
>>>>         vergogna”?/
>>>>
>>>>         /Ecco, se non lo hai fatto, questo è il tuo momento di
>>>>         vergognarti nel proporti come paladina a senso unico (cioè
>>>>         contro gli altri gruppi) della trasparenza e delle virtù./
>>>>
>>>>         /Un abbraccio e stammi bene./
>>>>
>>>>         /Andrea Mirenda/
>>>>
>>>>         Gioacchino Romeo
>>>>
>>>>         Inviato da Posta
>>>>         <https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=550986> per Windows 10
>>>>
>>>>         *Da: *Elisabetta Chinaglia
>>>>         *Inviato: *mercoledì 23 ottobre 2019 08:58
>>>>         *A: *area a areaperta.it
>>>>         *Oggetto: *[Area] LA MIA CANDIDATURA
>>>>
>>>>>>>>
>>>>         Care/cari colleghe/i
>>>>
>>>>
>>>>         Ho presentato la mia candidatura alle elezioni suppletive
>>>>         al CSM perché me lo hanno proposto i colleghi, appena due
>>>>         settimane fa, nell’assemblea distrettuale di AreaDG.
>>>>         E’ stata una proposta inaspettata, che ho accettato
>>>>         ponderandone attentamente le conseguenze, da un lato
>>>>         l’abbandono temporaneo dell’attività giurisdizionale, che
>>>>         amo e a cui mi sono dedicata ininterrottamente per quasi
>>>>         trent’anni, e dall’altro la grande responsabilità da assumere.
>>>>         E’ una responsabilità grande, perché /*la sfida del CSM di
>>>>         oggi è ridare credibilità all’autogoverno, e con esso
>>>>         all’intera magistratura*/.
>>>>
>>>>         La/*questione morale*/è il primo punto su cui dobbiamo
>>>>         essere fermi.
>>>>         I fatti che sono emersi la scorsa primavera, accordi tra
>>>>         autorevoli esponenti di alcune correnti e politica, sono
>>>>         gravissimi e costituiscono pericolosi attentati
>>>>         all’indipendenza della magistratura intera; quei fatti
>>>>         vanno stigmatizzati con forza e senza alcun tentennamento.
>>>>         Ridare credibilità al CSM comporta che tutti i suoi
>>>>         componenti si impegnino nel recupero di autorevolezza e
>>>>         trasparenza, attraverso /*comportamenti rispettosi delle
>>>>         regole, eticamente ineccepibili, trasparenti, completamente
>>>>         estranei a logiche di scambio e correntizie, totalmente
>>>>         imparziali*/*.*
>>>>         Questo percorso passa necessariamente attraverso il
>>>>         recupero delle ragioni profonde che sono alla base
>>>>         dell’*associazionismo giudiziario*, riconducendolo a *luogo
>>>>         di confronto e di scambio culturale sul modo di fare
>>>>         giurisdizione e autogoverno*, con netto rifiuto delle
>>>>         correnti come luoghi di spartizione del potere.
>>>>         Personalmente, mi sono iscritta subito all’ANM e, dopo
>>>>         alcuni anni di professione, a Magistratura Democratica e
>>>>         poi ad Area Democratica per la Giustizia, all’unico fine di
>>>>         trovare luoghi di confronto collettivo che mi aiutassero a
>>>>         collocare il mio lavoro all’interno di una visione più
>>>>         ampia del servizio giustizia, per migliorarlo.
>>>>         Credo quindi di potere, qui, parlare con sincerità non solo
>>>>         a chi crede in questa idea di “gruppo”, ma anche ai molti
>>>>         che, diffidenti verso l’associazionismo, pensano comunque
>>>>         di condividere gli stessi valori che propongo.
>>>>
>>>>         /*_Chi sono._*/
>>>>         Sono in magistratura dal marzo 1990; ho una famiglia e due
>>>>         figli, nati negli anni in cui non esisteva alcuna
>>>>         previsione, oltre ai periodi di astensione previsti per
>>>>         legge, per la tutela della maternità e per garantire la
>>>>         parità di genere.
>>>>         Non ho mai svolto incarichi fuori ruolo.
>>>>         Ho sempre svolto funzioni giudiziarie, prima requirenti e
>>>>         poi giudicanti: Procura-Pretura, Pretura, dibattimento
>>>>         penale collegiale e monocratico in una sezione di
>>>>         Tribunale, GIP per dieci anni, Tribunale del riesame, il
>>>>         tutto a Torino; dal 2016 ad oggi sono presidente della
>>>>         sezione penale del Tribunale di Asti (organico di 21 giudici).
>>>>         Dal 2008 al 2012 sono stata componente del Consiglio
>>>>         Giudiziario del Distretto di Torino, dal 2008 al 2016
>>>>         componente della Commissione permanente per l’analisi dei
>>>>         flussi del Distretto; ho proseguito ad occuparmi di
>>>>         ordinamento giudiziario anche negli anni successivi, sia
>>>>         per studio e momenti di confronto collettivo, sia
>>>>         praticando la normativa primaria e secondaria nello
>>>>         svolgimento del ruolo semidirettivo. Ho cercato di portare
>>>>         in queste attività la mia idea di autogoverno.
>>>>         Mi sono spesso occupata di magistrati in tirocinio, in una
>>>>         occasione come tutor presso la Scuola superiore della
>>>>         magistratura, spesso come affidataria, cercando di
>>>>         trasmettere ai magistrati più giovani la passione per
>>>>         questo lavoro bellissimo.
>>>>         Le varie esperienze svolte mi hanno consentito di acquisire
>>>>         consapevolezza delle plurime complessità organizzative del
>>>>         lavoro di magistrato.
>>>>         Il ruolo semidirettivo che svolgo da tre anni (in un
>>>>         ufficio di ridotte dimensioni, con tutte le connesse
>>>>         problematiche di mancanza di specializzazione, carenze di
>>>>         organico, pendolarismo, ecc) è stato una grande palestra,
>>>>         sia per le complessità organizzative da risolvere, sia per
>>>>         la fatica e l’entusiasmo di gestirlo coerentemente con
>>>>         l’idea di magistratura orizzontale e non gerarchica:
>>>>         semplicemente come una “diversa funzione”, seppur
>>>>         implicante forti responsabilità, prima tra tutte la ricerca
>>>>         della gestione partecipata dell’ufficio.
>>>>
>>>>         /*_Che idea di giurisdizione e di magistratura._*/
>>>>         Una /*giurisdizione */attenta ai valori costituzionali,
>>>>         capace di riconoscere, senza condizionamenti interni ed
>>>>         esterni, la tutela dei diritti di tutti.
>>>>         Un /*magistrato */indipendente da qualunque potere, interno
>>>>         o esterno all’ordine giudiziario, capace di generare
>>>>         fiducia per la sua riconosciuta imparzialità, rispettoso
>>>>         delle parti, aperto al dubbio e privo di supponenza.
>>>>         Una /*magistratura*/:
>>>>         -          non gerarchica, nemica del carrierismo, convinta
>>>>         che i magistrati si distinguono davvero solo per le
>>>>         funzioni esercitate;
>>>>         -          consapevole del senso della propria funzione ma
>>>>         aperta alla visione del mondo che ci circonda e sempre
>>>>         attenta alle persone (persone che stanno dietro i
>>>>         fascicoli, persone che lavorano al nostro fianco siano essi
>>>>         magistrati o personale amministrativo, persone che
>>>>         attendono risposte);
>>>>         -          non autoreferenziale, e tuttavia sempre attenta
>>>>         alla tutela della propria indipendenza da attacchi esterni,
>>>>         quindi pronta a controllare nei suoi risvolti concreti ogni
>>>>         proposta di modifica legislativa che incida sull’autogoverno;
>>>>         -          impegnata nella gestione trasparente e
>>>>         democratica degli uffici.
>>>>
>>>>         Ogni magistrato ha bisogno di essere garantito nella sua
>>>>         indipendenza da un /*autogoverno credibile*/ e di essere
>>>>         messo nelle condizioni di svolgere dignitosamente il
>>>>         proprio lavoro, percependo il senso della propria funzione,
>>>>         la sua delicatezza, la sua serietà e la sua concreta
>>>>         possibilità di incidere sulla realtà.
>>>>         Dobbiamo batterci per rifondare un /*autogoverno diffuso*/:
>>>>         - che parte dal singolo magistrato, il quale, in qualunque
>>>>         funzione egli svolga la sua attività, ha la possibilità di
>>>>         contribuire all’organizzazione degli uffici e di rendere la
>>>>         magistratura un corpo sano e scevro da interessi di potere;
>>>>         - che passa dai Consigli Giudiziari, organi di autogoverno
>>>>         prossimi al territorio ed in quanto tali fondamentali
>>>>         nell’aiuto all’organizzazione degli uffici e nell’impegno a
>>>>         rendere al Consiglio Superiore il quadro più corretto ed
>>>>         obiettivo possibile della realtà organizzativa degli uffici
>>>>         e delle reali potenzialità dei magistrati nell’ottica della
>>>>         scelta di coloro che possono svolgere una funzione
>>>>         organizzativa;
>>>>         - che arriva ad un CSM serio, credibile, trasparente,
>>>>         capace di difendere davvero l’autonomia esterna ed interna
>>>>         della magistratura.
>>>>
>>>>         /*_In concreto?_*/
>>>>         In sintesi, /*alcuni punti programmatici*/ per l’attività
>>>>         del CSM; per approfondire /*come e perchè*/, c’è l’allegato:
>>>>         - /_giovani magistrati_/: attenzione alla formazione e
>>>>         tutela da ogni forma di gerarchizzazione o di richiami al
>>>>         conformismo e all’efficientismo;
>>>>         - /_mobilità_/: introduzione di meccanismi che, senza
>>>>         ledere il diritto alla mobilità del magistrato, tendano a
>>>>         stabilità e minima copertura degli uffici, soprattutto
>>>>         medio-piccoli; particolare attenzione agli uffici più
>>>>         difficili, nei quali i magistrati, spesso al primo
>>>>         incarico, devono poter coltivare un’idea alta di
>>>>         giurisdizione ma anche avere una vita personale sostenibile;
>>>>         - /_genere e genitorialità_/: previsione di meccanismi per
>>>>         gestire le assenze per maternità, malattia, e genitorialità
>>>>         come situazioni ordinarie e strutturali, non penalizzanti
>>>>         né per il magistrato né per l’ufficio;
>>>>         -_/Procure/_: difesa dagli attacchi esterni e dai rischi
>>>>         interni di gerarchizzazione; riavvicinamento alla cultura
>>>>         tabellare;
>>>>         - /_nomine di direttivi e semidirettivi_/: esercizio della
>>>>         discrezionalità con responsabilità e trasparenza;
>>>>         calendarizzazione rigorosa; riforma del T.U. dirigenza con
>>>>         valorizzazione della maggiore esperienza professionale
>>>>         acquisita; rifiuto di percorsi di carriera; riforma
>>>>         significativa del sistema di conferma dei dirigenti;
>>>>         necessità per i fuori ruolo di rientrare per un congruo
>>>>         periodo nella giurisdizione prima di avere incarichi
>>>>         dirigenziali;
>>>>         -/_valutazioni di professionalità_/: serie, fondate su dati
>>>>         di fatto, attente all’intera professionalità del magistrato
>>>>         e contestualizzate, quanto alla produttività, nella realtà
>>>>         degli uffici;
>>>>         - /_disciplinare_/: esclusivo accertamento della
>>>>         responsabilità del singolo, con particolare attenzione al
>>>>         tema dell’interpretazione di diritto e di valutazione del
>>>>         fatto e delle prove; contestualizzazione dei fatti nel
>>>>         contesto di lavoro;
>>>>         - /_Ruolo politico del CSM_/ come interlocutore
>>>>         istituzionale nei confronti del Governo e del Parlamento
>>>>         sulle riforme in materia di giustizia, nonché attivo nel
>>>>         suo ruolo di tutela della indipendenza e dell’autonomia del
>>>>         potere giudiziario.
>>>>
>>>>         /*_In conclusione:_*/
>>>>         Offro la mia candidatura come possibile contributo, insieme
>>>>         a quelli di tutti, al percorso di trasformazione del CSM in
>>>>         una vera casa di vetro di tutti i magistrati; compito
>>>>         difficile ed entusiasmante, che si deve svolgere con onore
>>>>         e umiltà, nella piena consapevolezza del ruolo
>>>>         costituzionale della magistratura.
>>>>
>>>>         Elisabetta Chinaglia
>>>>
>>>>>>>>
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