[Area] R: R: I: [Nuovarea] R: R: [Iscritti] R: R: R: R: riforma prescrizione

PM Paolo Ielo paolo.ielo a giustizia.it
Gio 5 Dic 2019 17:28:45 CET


In genere, uno che fa il mestiere di pubblico ministero,  in simili casi, la prima domanda che fa è : perché ve la siete tenuta tanto dentro?

 

E’ il primo criterio di valutazione di attendibilità del  latore di una notizia di reato.

 

Poi, davanti alla denuncia di un fatto reato il tema che si pone è: rappresenta fatti veri o rappresenta fatti falsi.

 

Se uno vuole evitare di essere ricattato ha una strada larga e netta: non commette reati

 

p.

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Roberto Ferrari
Inviato: giovedì 5 dicembre 2019 16:05
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] R: I: [Nuovarea] R: R: [Iscritti] R: R: R: R: riforma prescrizione

 

E' interessante il richiamo al caso della casa automobilistica. Prima dell' emersione della notitia criminis pare che non vi fossero interessi idonei ad attivarla. 
La notitia criminis è un'arma disponibile fino alla scadenza determinata dalla durata della prescrizione. Più è lunga e più se ne conserva la disponibilità; a volte cresce anche di potenza, non solo per il fatto di poter essere impiegata nel momento più appropriato, ma perchè chi la detiene l' ha coltivata nel tempo, mentre l' accusato ha progressivamente ridotto gli strumenti di difesa (i mezzi di controprova). 
Quando poi emergono interessi forti e convergenti con quello del latore della notizia, la sua potenza diviene devastante. 
Immagino che per buona parte del pubblico americano si tratti della solita vecchia storia.

  _____  

Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Giuseppina Mione <giuseppina.mione a giustizia.it>
Inviato: giovedì 5 dicembre 2019 15:09
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] R: I: [Nuovarea] R: R: [Iscritti] R: R: R: R: riforma prescrizione 

 

Non smetto mai di meravigliarmi per il fatto che tra noi magistrati non si riesca ad avere un’opinione condivisa sugli effetti nefasti della prescrizione, neppure a fronte di considerazioni assolutamente puntuali come quelle fatte dal collega Ielo nella sua mail. 

G. Mione, Procura Firenze 

 

Inviato da iPad





Il giorno 5 dic 2019, alle ore 14:24, MATTEO CENTINI <matteo.centini a giustizia.it> ha scritto:

 

QUOTO TUTTO

 

Matteo Centini

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di PM Paolo Ielo
Inviato: giovedì 5 dicembre 2019 13:58
A: area a areaperta.it
Oggetto: [Area] I: [Nuovarea] R: R: [Iscritti] R: R: R: R: riforma prescrizione

 

 

Inoltro la mail che ho inviato su nuova area

 

 

Premetto di essere d’accordo con tutti quelli che vedono positivamente la riforma, e tuttavia credo che non occorra far scemare l’attenzione sulla necessità di garantire un processo rapido ( e l’unico modo per farlo non è prevedere dei termini di perenzione processuale; a questo si deve pensare, ma solo dopo che si pensa alla eliminazione di tutte le liturgie, inutili e che non garantiscono nessuno, che affliggono, allungandolo, il processo penale).

Vorrei però rilevare che tra i termini di prescrizione e la ragionevole durata del processo i nessi non sono necessari, perché:

-          Il termine massimo di prescrizione non è il termine massimo del processo; la prescrizione corre anche se non vi è stata neppure la scoperta del reato ( dunque i 15 anni della prescrizione per la corruzione, per stare nell’esempio citato, non sono quelli utili a definire il processo, ma quelli entro cui matura la prescrizione) e non vi è procedimento in essere;

-          La stessa Corte EDU fa decorrere il termine da cui calcolare la ragionevolezza della durata del processo dal momento in cui l’indagato ha avuto notizia del procedimento a suo carico e non dal momento della commissione del reato;

-          I reati di quelli che non sono poveracci – così scansiamo questioni terminologiche- sono quelli che presentano una elevatissima cifra nera ( lo iato esistente tra reati commessi e reati denunciati) e si caratterizzano da un lato per essere scoperti, quanto alla loro esistenza, solo dopo molto tempo dalla loro commissione ( e durante questo tempo non vi è alcun processo o procedimento, ma la prescrizione corre) dall’altro per richiedere indagini e processi assai complessi.

Nessuno mena scandalo perché  i media mondiali, qualche settimana fa, parlano di corruzioni di una nota casa automobilistica avvenute in USA nel 2009 e le indagini partono oggi ( tali episodi, se avvenuti in Italia, sarebbero già prescritti) perché deve avvenire il contrario  se questo accade in Italia?

Vi racconto una stanza di vita quotidiana:

dopo un arresto di un alto ufficiale dei CC, per un fatto gravissimo ma distante nel tempo dall’inizio delle indagini, si procede con giudizio immediato; in una delle pause di udienza, destinate  a decidere l’ennesima eccezione, in un assolato pomeriggio di un’estate romana costui si avvicina a me e dice: dottore, l’ho denunciata a Perugia per abuso d’ufficio ( io rispondo: capita) e lui: lei probabilmente vincerà il processo in primo grado e forse anche in appello, ma è assai probabile si prescriva prima della Cassazione; e se anche non dovesse essere, per allora sarò troppo vecchio per andare in prigione…

 

per dirla con una nota pubblicità di birra: meditate gente, meditate

 

Paolo Ielo  

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