[Area] AreaDG: Processo breve e illecito disciplinare

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Mer 22 Gen 2020 07:51:30 CET


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*Processo breve e illecito disciplinare*

*Invitiamo l’ANM e l’intera magistratura a mobilitarsi per contrastare
iniziative di riforma che trasferiscano sui magistrati la responsabilità,
inesigibile, di garantire tempi processuali oggi inattuabili*



Apprendiamo dalla stampa che, nella proposta di riforma del processo penale
in via di elaborazione da parte del Governo, sarebbe prevista
l’introduzione di tempi brevi e fissi di durata delle indagini preliminari
e del dibattimento, la cui osservanza si vuole garantire con il
rafforzamento e l’obbligatorietà della iniziativa disciplinare a carico dei
magistrati che non rispettino la nuova tempistica.



Siamo fermamente contrari a qualsiasi riforma che ipotizzi di garantire la
durata ragionevole del processo penale attraverso sanzioni disciplinari a
carico dei magistrati.



Si tratta di soluzioni demagogiche e di mera propaganda che non risolvono
il problema del processo penale e della sua ragionevole durata, ma mirano
ancora una volta ad instillare nell’opinione pubblica la falsa e
strumentale idea che la lentezza dei processi sia dovuta alla pigrizia dei
magistrati italiani, i quali, invece, sono tra i più efficienti in Europa.



Termini perentori non oltre prorogabili e sanzioni disciplinari si
traducono in misure ingiustamente punitive per i magistrati e dannose per i
cittadini e per la qualità della giustizia, con il serio rischio di
produrre effetti fortemente distorsivi sul sistema. I magistrati, invero,
si vedranno costretti a garantire l’osservanza dei termini con rinvii a
giudizio non ponderati, archiviazioni affrettate e giudizi non
adeguatamente supportati dal necessario approfondimento istruttorio ovvero
impegneranno gran parte del loro tempo a fornire giustificazioni sul
mancato rispetto dei termini.



Il problema, in realtà, non è la produttività dei magistrati, ma il carico
giudiziario penale ormai insostenibile e destinato irrimediabilmente ad
aggravarsi per le carenze strutturali e degli organici, specialmente del
personale amministrativo, e per i futuri effetti dell’abolizione della
prescrizione.



La ragionevole durata del processo non si realizza punendo i magistrati, ma
attuando quegli interventi strutturali e normativi che finalmente
riconducano il processo a tempi compatibili con l’effettività della
risposta giudiziaria, che da anni magistrati, avvocati e giuristi hanno
dettagliatamente indicato:



l’adeguamento della pianta organica dei magistrati;

l’assunzione in tempi rapidi di nuovo personale amministrativo per coprire
le gravissime scoperture esistenti;

la modernizzazione delle dotazioni informatiche;

l’adeguamento dell’edilizia giudiziaria;

la razionalizzazione della geografia giudiziaria;

seri interventi normativi sui reati, verso l’obiettivo del diritto penale
minimo, tale per cui la sanzione penale sia riservata ai fatti dotati di
una offesa percepibile a beni giuridici di primaria importanza;

urgenti interventi sul processo penale che snelliscano alcune fasi
eccessivamente onerose e dispersive di tempo ed energie, senza alcuna
incidenza sulle garanzie;

la prosecuzione del percorso virtuoso di decarcerizzazione iniziato con
l’introduzione degli istituti della messa alla prova, del 131 bis c.p. e
degli strumenti di giustizia riparativa.

L’approvazione della nuova normativa sulla prescrizione, che ne blocca la
decorrenza dopo la condanna di primo grado, rende particolarmente urgenti
questi interventi, in assenza dei quali essa rischia di allungare sine die
i tempi dei processi e di portare al definitivo collasso le Corti
superiori, già oggi gravate da un carico insostenibile.



L’obiettivo deve essere quello di rendere inutile la prescrizione e ciò non
può avvenire con il rafforzamento delle sanzioni disciplinari a carico dei
magistrati, ma soltanto nel quadro di una riforma di sistema, straordinaria
e multilivello, che recuperi realmente efficienza al processo.



Invitiamo l’ANM e l’intera magistratura ad una mobilitazione generale al
fine di contrastare qualsiasi iniziativa di riforma che preveda il
trasferimento sui magistrati della responsabilità inesigibile di garantire
tempi processuali inattuabili. Invita tutte le sue articolazioni
territoriali ad indire assemblee distrettuali sull’argomento che verrà
trattato già nel corso dell’Assemblea di AreaDG del Distretto di Reggio
Calabria indetta per il 24 gennaio prossimo alla quale prenderemo parte.

Il Coordinamento nazionale di AreaDG

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