[Area] Ris: R: Cattivo esempio

Massimiliano Siddi massimiliano.siddi a giustizia.it
Mar 17 Mar 2020 06:23:49 CET


Considero evidente espressione di alterigia, intellettuale e morale, che qualcuno si arroghi il diritto di stabilire quali dibattiti siano opportuni e quali non lo siano, o come altri sia meglio che passi il tempo, soprattutto in circostanze eccezionali e drammatiche come queste.
Come, con sfumata delicatezza, ha sottolineato Mario, in realtà culturalmente l'invettiva sottende altro, ma, in ogni caso, ricordo a Stefano Civardi che, in questo forzato, e purtroppo ormai prolungato regime di arresti domiciliari, siamo tutti, indistintamente, impegnati a salvare vite: nella più semplice delle ipotesi le nostre, quelle dei nostri cari e persino quelle di tutto il resto della popolazione, che, con l'ordinato e disciplinato rispetto di regole oggettivamente pesanti, contribuiamo ugualmente a salvaguardare. Ciascuno, in questi momenti, fa il suo, e noi, peraltro, come magistrati, siamo anche chiamati a fare qualcosina in più, avendo il dovere di tenere aperti gli Uffici, e quindi l'obbligo di esporci un po' piu' di altri, anche se meno di altri ancora, al rischio di contagio.
Non so come Civardi passi questo suo tempo derubato. Magari piace anche a lui uscire su un balcone a cantare l'inno italiano o una canzone di Rino Gaetano; oppure preferisce soprattutto leggere un libro e guardare la televisione; oppure è costretto ad assistere un parente anziano, o a convincere i suoi figli adolescenti che questa prova collettiva passerà e che torneranno ad esprimere liberi la loro gioia di vivere. Non lo so, non lo conosco e non so niente di lui, ma non mi permetto di suggerirgli di dedicare il suo tempo a cause migliori, posto che, in ogni caso, questa che superficialmente intende sminuire, e' causa tutt'altro che di poco conto.

       Massimiliano Siddi



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Il giorno 16 mar 2020, alle ore 22:47, Stefano Pio Maria Civardi <stefano.civardi a giustizia.it<mailto:stefano.civardi a giustizia.it>> ha scritto:

Questo dibattito sul Papa mi sembra surreale, come le polemiche su un gesto di fede che non ha alcun impatto sulla salute pubblica e alcuna rilevanza giuridica. Si vede che in tempi di coronavirus a noi, che non siamo impegnati a salvare vite e che allo stato stiamo in salute, il tempo avanza. Dedichiamolo allora a cause migliori. Stefano Civardi

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-------- Messaggio originale --------
Oggetto: Re: [Area] R: Cattivo esempio
Da: mario ardigo
A: area
CC:

  I posti dove è andato l'altro giorno il Papa, qui a Roma, la cappella della "Madonna salvezza del popolo romano",  a Santa Maria Maggiore, e San Marcello al Corso mi sono molto cari perché fin da ragazzo ci andavo con mia madre, la quale a San Marcello aveva un  suo gruppo religioso dei Servi di Maria. In quella cappella dedicata alla Madonna sono continuato ad andare anche da più anziano: vi facevo dei mini-pellegrinaggi a piedi attraverso la città. Vi si celebrano delle belle liturgie.
 Dal punto di vista giuridico, in base al Trattato Lateranense il Papa può muoversi liberamente a Roma. I luoghi di culto cattolici dove si trova godono poi  delle immunità previste per le sedi diplomatiche, finché c'è lui dentro.
 L'adorazione religiosa, compiuta come l'ha fatta il Papa, non penso che possa essere considerata un cattivo esempio dal punto di vista dell'osservanza delle raccomandazioni sanitarie per la prevenzione del contagio per Covid19. Non c'era folla intorno al Papa. Si trovava in ambienti enormi, lui e quattro o cinque a debita distanza. Poi ha camminato per via del Corso. Anche quello è stato un mini-pellegrinaggio. L'orante disdegna certe comodità, perché cerca l'umiltà, per questioni sue religiose.
 Certamente i gesti del Papa sono stati deliberatamente un esempio per i fedeli. Non bisogna disperare. Non bisogna avere paura. Bisogna ricordarsi di pregare. Sbarrare completamente le porte, del cuore come delle chiese, non va bene.
 Io sono uno piuttosto pauroso, non sarei stato adatto alla vita religiosa. Ma il Maestro non insegnò la paura. All'inizio della sua missione, come raccontano i Vangeli, fu taumaturgo del corpo e dell'anima. Non medico nel senso come noi lo intendiamo. Ma certamente non fuggiva i malati e le malattie. Si racconta che i suoi gesti e le sue parole avevano effetti benefici e che per questo era attorniate da grandi folle.  Diverse grandi anime cristiane lo seguirono per quella via, e in particolare Francesco d'Assisi, al quale il Papa è molto devoto, come sappiano. Tra  i cristiani, devozione implica sequela, sforzo di imitazione.
 Si è discusso nei giorni scorsi, negli ambienti di fede, su come vivere le nuove prescrizioni cautelari sanitarie nelle pratiche religiose. Non è questione di progressisti e reazionari. Innanzi tutto si sono voluti evitare gli assembramenti di fedeli laici che potevano favorire il contagio. Le raccomandazioni governative richiedevano di mantenere un sufficiente distanziamento inter-personale e ottenuto questo potevano anche essere celebrate liturgie pubbliche. Si è però  preferito evitarle, perché, soprattutto  sabato e domenica, ma anche nei giorni feriali in tempi difficili come questi, la gente può accalcarsi. Si sono anche sospese le attività catechistiche, con persone  chiuse in piccola aule e, nel caso dei più  piccoli, con i genitori per i corridoi, e le altre attività associative. Ma la carità e l'adorazione possono proseguire nel rispetto delle raccomandazioni sanitarie. C'è in giro gente disperata che giunge in parrocchia come all'ultimo rifugio, chiedendo ogni sorta di aiuto. E questo anche nei quartieri borghesi, con gente cosiddetta benestante. Inizialmente il Cardinal Vicario ha seguito una linea più restrittiva che è stata modificata su esortazione del Papa: il primo è il vescovo delegato dal Papa al governo della Diocesi di Roma, di cui però il Papa rimane il vescovo titolare. Anzi, egli è Papa in quanto  vescovo di Roma. Le porte delle parrocchie romane rimangono quindi aperte per l'orazione e la richiesta di soccorso. La situazione che stiamo vivendo è nuova per la nostra generazione e si impara gli uni dagli altri vivendola giorno per giorno. La prudenza delle porte completamente sbarrate  è stata ritenuta, alla fine, non compatibile con una visione evangelica. Comunque, le raccomandazioni sanitarie sul distanziamento sociale vengono osservate.
 Ci si è scandalizzati che il Papa e il suo minuscolo seguito non indossassero mascherine facciali durante le visite dell'altro giorno a quei luoghi di culto. In  questo essi seguivano le raccomandazioni delle autorità governative, che infatti non ne prescrivono l'uso a chi non è malato e a chi non deve assistere malati. All'aria aperta e in grandi ambienti, come le chiese visitate dal Papa, sono inutili, inutilmente sprecate, se non c'è intorno una folla accalcata che non consenta il distanziamento interpersonale, condizione che, come si  è visto nei video che sono stati ripresi, non sussisteva.
 Naturalmente il clero continua dovunque, in Italia e nel mondo, a celebrare l'Eucaristia e, con i religiosi, a seguire le altre pratiche liturgiche, rispettando il distanziamento interpersonale. Ma non c'è il popolo, se non con la partecipazione consentita dai mass media. Quindi certamente si celebrano ancora le Messe, perché, nella fede, i cattolici ritengono che questo sia costitutivo della loro Chiesa.
 Non so come tutto questo possa esser considerato un "cattivo esempio".
 E, ribadisco, la Chiesa cattolica, e il Papa che ne è il supremo pastore, non è straniera a Roma: non lo è dal Quarto secolo. Non bisogna farsi fuorviare dall'accrocco giuridico della Città del Vaticano, che è un'entità posseduta dalla Chiesa cattolica, perché negli anni Venti si riteneva che solo governare uno stato liberasse dall'arbitrio degli stati intorno, ma non è in alcun modo costitutiva della Chiesa. La Chiesa ne potrebbe quindi tranquillamente fare a meno. E tutta la tragedia della questione romana, allora? Oggi ci appare priva di senso, infatti. Agli storici il giudizio su di essa. La Città del Vaticano mi pare sia diventata solo un impiccio complicatissimo da gestire. Ma, insomma, la storia è talvolta un peso che ci tocca gestire finché non verrà il momento propizio per cambiare.  Ai tempi nostri nessuno stato del mondo è più veramente sovrano, nel senso di non riconoscere nessun'altra autorità sopra di sé. Non lo è nemmeno la Città del Vaticano, la quale, pena essere considerata una sorta di Tortuga, ha dovuto adeguare il proprio ordinamento a diverse norme internazionali. Altrimenti non le riattaccavano i bancomat. Ma la personalità giuridica di diritto internazionale della Santa Sede, vale a dire del Papato e degli organismi che in esso collaborano alla missione del Pontefice, non dipende dal possedere uno stato, né ai tempi nostri, con la Città del Vaticano, né quando il Papato possedeva un vero stato, lo Stato della Chiesa, e veniva quindi definito popolarmente "Papa-Re". Il Papato romano, si dice, ha riconosciuta personalità primaria di diritto internazionale per consuetudine secolare, risalente più o meno all'inizio del Secondo Millennio.
Mario Ardigò



Il lunedì 16 marzo 2020, 18:14:35 CET, Giuseppe Salmè <giuseppe.salme a gmail.com<mailto:giuseppe.salme a gmail.com>> ha scritto:


Complimenti Gioacchino. Sei andata a scovare il commento di Adista (agenzia di stampa «sul mondo cattolico<https://it.wikipedia.org/wiki/Cattolico> e sulle realtà religiose» con sede a Roma<https://it.wikipedia.org/wiki/Roma>) del tutto omogeneo con l'impostazione alla quale ho dato voce.
Certo Adista, creata da Adriano Olivetti, non è la voce della Curia ma delle realtà ecclesiali di base, delle voci che sono impegnate per la  pace, il disarmo, l'ecumenismo, le Teologie della Liberazione, del femminismo, dell'ecologismo. Capisco lo scandalo, quindi, ma non mi sembra una voce da non rispettare, specialmente da parte di credenti.
G.Salmè


Il giorno lun 16 mar 2020 alle ore 18:03 thorgiov <thorgiov a libero.it<mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:

Hai scritto : Nel costume cattolico, l'adorazione Eucaristica e altre forme di preghiera, in chiesa, sono molto importanti, e vengono praticate spesso nelle ore disperate. Io stesso lo feci diverse volte durante certi miei emozionanti ricoveri ospedalieri. I medici se nel lamentavano,....

Dunque i medici non erano d'accordo. Anche quando Bergoglio ha sollecitato i parroci ad uscire per portare l'eucarestia ai malati di covid 19, perchè se non lo fanno sono dei Don Abbondio, i medici non sono stati d'accordo. In diverse parti d'Italia sono stati tenuti dei raduni spirituali che hanno avuto come risultato una ulteriore diffusione del virus. Anche su questo comportamento i medici hanno manifestato la loro contrarietà. Mario, ma non ti viene il dubbio che magari hanno ragione i medici ed ha torto Bergoglio ? Tutto sommato la infallibilità del papa vale in materia di dottrina della fede, ma per quello che riguarda il trattamento delle epidemie ( e non solo su quello ) bisognerebbe chiedere consiglio a qualche altra persona. Nei secoli passati le processioni religiose con invocazione dei santi, tenute per far finire le pestilenze, si trasformavano in una grande occasione di nuovi contagi. A volte il meglio ( per l'anima ) è nemico del bene ( per il corpo ).

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 16/03/2020 03:34, mario ardigo ha scritto:
Nel costume cattolico, l'adorazione Eucaristica e altre forme di preghiera, in chiesa, sono molto importanti, e vengono praticate spesso nelle ore disperate. Io stesso lo feci diverse volte durante certi miei emozionanti ricoveri ospedalieri. I medici se nel lamentavano,
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