[Area] R: Cattivo esempio

mario ardigo marioardigo a yahoo.com
Mer 18 Mar 2020 17:48:31 CET


  Su razionalità e cattolici Massimiliano ha detto molto bene. Quando sarà finito questo bailamme, invito chi dubiti della capacità razionale dei cattolici ad andare qui a Roma, alla Gregoriana, a seguire come uditore una qualsiasi delle lezioni che si tengono ogni mattina. Mia moglie, per preparare la tesi, fu ammessa a studiare per qualche tempo all'Istituto biblico, che è di fronte alla Gregoriana, che è un altro esempio di elevatissima razionalità. Contiene tesori inestimabili di conoscenza. Piuttosto, chi ha fede nel soprannaturale ha a volte difficoltà a far tornare i conti con la natura. La questione è aperta. Si interseca con quella del senso della vita nell'universo, e con quello della nostra in particolare. Ad esempio, le spiegazioni che si danno in merito appaiono meno convincenti di questi tempi, con un prodotto naturale, questo virus Covid-19, che interferisce tanto duramente con i nostri progetti. La teologia, in genere,  affascina quando si mantiene sulle generali, nei particolari cade. Ad esempio, se le si chiede "Perché a me?", come gli sventurati spesso si chiedono. La soluzione di Benedetto da Norcia fu prega e datti da fare, lascia perdere gli arzigogolamenti infruttuosi. E', anche, in fondo, la via di ogni militante. Naturalmente, dandosi da fare si capisce quanto siamo piccoli nell'universo, e allora soccorre la preghiera. Pregare significa fare unità in se stessi, mantenersi umani, quindi un po' sopra la stupida natura che genera una cosa stupida e inutile come Covid19. Lasci un giardino a fare da sé per qualche mese e te lo ritrovi ridotto a una giungla primordiale, e allora inizi a zappettare, potare, estirpare, piantare  trapiantare, irrigare,e  irrigare,  e, progressivamente, dandoti da fare  ricostruisci un modello di paradiso, che richiama appunto un bel giardino, senza bestie e altri organismi pericolosi, con acqua che scorre, tanta,  e luce, tanta luce. Poi ti fermi un attimo, alla fine di quel  darsi da fare, guardi l'opera delle tue mani e ti dici "ho fatto una cosa buona", e questa è, religiosamente, la contemplazione, che rincuora e ti fa gioire. Per ciò che ho capito della vita, tale è più  o meno  il senso della nostra, in quell'effimera ma importante gioia. Ma si può dire in modo molto più complicato e allora ci si scrivono libri sopra, perché gli umani sono viventi che ragionano (e ragionando costruiscono e governano società), e anche i cattolici lo sanno fare, credetemi. La Bibbia dei cristiani  contiene molti esempi di libri di quel tipo, compreso un patrimonio culturale importante che i cristiani ricevettero dall'antico ebraismo.  Fatica sprecata, sostengono alcuni critici. Fantasie. E com'è allora che ci si sono dedicati, e ci si continuano a dedicare, in tanti? E non solo chi è animato da propositi religiosi. Sto leggendo un libro di Emanuele Severino, che da poco abbiamo perso, grande anima, in cui si tratta prevalentemente di questi temi. Mario Ardigò   
    Il mercoledì 18 marzo 2020, 15:57:56 CET, Massimiliano Siddi <massimiliano.siddi a giustizia.it> ha scritto:  
 
 Che la razionalità sia "qualcosa di difficile da capire per un cattolico" e' affermazione tanto ricorrente quanto superficiale. Senza scomodare San Tommaso ed altre grandi menti della Scolastica, tradizione filosofica alla base proprio del pensiero razionale moderno, anche Leibniz, che del pensiero illuminista e' fonte d'ispirazione, sosteneva che vi e' una speciale analogia tra teologia e diritto in quanto entrambi presentano un "duplex principium": la "scriptura" (testi canonici, norme positive etc.) e, si badi bene, la "ratio", che di entrambi fonda i principi naturali.
                     Massimiliano Siddi
Inviato da iPad
Il giorno 18 mar 2020, alle ore 08:37, thorgiov <thorgiov a libero.it> ha scritto:



La strategia di contenimento del virus è indubbiamente complessa, e ogni Paese ha cercato la sua strada. Non a caso ho fatto l'esempio della Cina e della Corea del Sud, che hanno adottato soluzioni diverse, che però hanno avuto un pregio : hanno funzionato entrambe. Ed hanno funzionato perchè la popolazione sa bene che, una volta scelta una strada, la si deve percorrere con coerenza, perchè solo così si salvaguarda la incolumità non solo privata, ma anche pubblica, soprattutto quando è evidente che il risultato arriva e arriva per tutti. La razionalità è qualcosa di difficile da capire per un cattolico, perchè c'è sempre di mezzo qualche valore superiore . Ecco, Bergoglio è del parere che la politica delle porte chiuse sia del tutto inaccettabile, a prescindere dal fatto che funzioni o meno. Ma è questo "a prescindere" che non va. Non va nè in tema di immigrazione nè in tema di lotta contro le epidemie. La semplicità, come ho già scritto a suo tempo, il più delle volte non è altro che una complessità risolta. In molte occasioni, nel mio lavoro, sono riuscito a definire delle controversie che sembravano non avere nè capo nè coda sulla base di un unico precedente giurisprudenziale o di una unica norma. Spesso mi è capitato di applicare istituti ( per es. l'art. 96 comma 3 c.p.c. ) di fronte ai quali i colleghi mostravano un rifiuto pregiudiziale, e di accorgermi che funzionavano. L'uovo di Colombo è lì, ma se si fanno sempre e soltanto "ragionamendi", se si cercano sempre le convergenze parallele, non si va da nessuna parte. Sento spesso glorificare il modello italiano nella lotta contro il virus. Ora, qualsiasi modello in teoria funziona sempre, ma se i cittadini non osservano le regole, magari su consiglio di qualcuno che sta in alto, ugualmente non si va da nessuna parte. Se si segue il costume tipicamente cattolico per cui la regola è sacra, nel senso che è eterna e immutabile, ma poi in concreto si può derogare ad essa a proprio piacimento, il vincitore sarà uno solo : il covid 19, che rimarrà fino a quando non deciderà che in Italia non conviene rimanere, neppure a lui.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 17/03/2020 11:40, Massimiliano Siddi ha scritto:

Anche Don Abbondio ragionava, ragionava eccome: metteva la sua vita e la sua incolumità personale innanzi a tutto; un po’ come certi farisaici rigoristi odierni.Ci fanno studiare Manzoni proprio perché, aldilà dei meriti linguistici, insegna che le cose, per chi vuole o è in grado di comprenderle, sono un po’ più complesse.
     Massimiliano Siddi

Inviato da iPhone
Il giorno 17 mar 2020, alle ore 11:31, thorgiov <thorgiov a libero.it> ha scritto:



Hai scritto : "Inizialmente il Cardinal Vicario ha seguito una linea più restrittiva che è stata modificata su esortazione del Papa: il primo è il vescovo delegato dal Papa al governo della Diocesi di Roma, di cui però il Papa rimane il vescovo titolare. Anzi, egli è Papa in quanto  vescovo di Roma. Le porte delle parrocchie romane rimangono quindi aperte per l'orazione e la richiesta di soccorso. La situazione che stiamo vivendo è nuova per la nostra generazione e si impara gli uni dagli altri vivendola giorno per giorno. La prudenza delle porte completamente sbarrate  è stata ritenuta, alla fine, non compatibile con una visione evangelica".

Il problema è proprio questo : la politica delle porte sbarrate sarà anche incompatibile con la visione evangelica, ma serve. Insomma, è utile, in questo momento indispensabile. Ciò non vuol dire negare soccorso a chi ne ha bisogno. Significa aiutarlo nel modo giusto. E oggi è giusto limitare al massimo i contatti sociali, e anche utilizzare la mascherina, pure quando si cammina, come fanno tutti in Cina e in Corea del Sud, dove i risultati di questi ed altri comportamenti, sicuramente non evangelici, si sono dimostrati molto efficaci nel contenere l'epidemia. Perchè il covid 19, alla fine, esiste, e si propaga da persona a persona. In definitiva, erano corrette le indicazioni del Cardinal Vicario, che non può essere definito un Don Abbondio solo perchè ragiona.


FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

Il 16/03/2020 21:38, mario ardigo ha scritto:

Inizialmente il Cardinal Vicario ha seguito una linea più restrittiva che è stata modificata su esortazione del Papa: il primo è il vescovo delegato dal Papa al governo della Diocesi di Roma, di cui però il Papa rimane il vescovo titolare. Anzi, egli è Papain quanto  vescovo di Roma. Le porte delle parrocchie romane rimangono quindi aperte per l'orazione e la richiesta di soccorso. La situazione che stiamo vivendo è nuova per la nostra generazione e si impara gli uni dagli altri vivendola giorno per giorno. La prudenza delle porte completamente sbarrate  è stata ritenuta, alla fine, non compatibile con una visione evangelica.


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