[Area] Falcone e quella notte al Consiglio Superiore della Magistratura. Marcello Maddalena

Giustizia Insieme redazione a giustiziainsieme.it
Mer 8 Lug 2020 08:06:00 CEST


Falcone e quella notte al Consiglio Superiore della Magistratura (terzo 
capitolo)

Intervista di Paola Filippi e Roberto Conti a Marcello Maddalena

Il Presidente emerito della Corte costituzionale Gaetano Silvestri, già 
componente laico del CSM, in un suo recente saggio dedicato all’analisi 
delle non commendevoli vicende che attualmente agitano il mondo 
giudiziario (Notte e nebbia nella magistratura italiana, QG,12 giugno 
2020), ha osservato che la vicenda  della mancata nomina di Giovanni 
Falcone alla funzione di Consigliere Istruttore del Tribunale di Palermo 
assume ancora oggi un valore emblematico rispetto alle difficoltà 
mostrate dal governo autonomo della magistratura sul tema della c.d. 
anzianità senza demerito degli aspiranti a ricoprire  incarichi 
direttivi o semi-direttivi. Essa, a ben considerare, offre ulteriori e 
forse ancora maggiori punti di riflessione che riguardano da vicino il 
rapporto dei magistrati con le correnti, con l'opinione pubblica, la 
politica ed il CSM.

Giustizia Insieme intende tornare su quella vicenda per farne memoria, 
soprattutto a beneficio dei tanti che non vissero direttamente quella 
stagione ed il clima avvelenato che ne seguì, vuoi perché lontani da 
quella che viene considerata secondo un ben sperimentato stereotipo 
terra di mafia, vuoi perché non ancora entrati all’interno dell’ordine 
giudiziario. Ciò ha inteso fare attraverso alcuni dei protagonisti che 
contribuirono direttamente a scrivere le note di quella notte del 19 
gennaio 1988 consumata all'interno del plenum del CSM.

Carlo Smuraglia, Stefano Racheli, Marcello Maddalena e Vito D’ambrosio, 
membri alcuni togati (D’Ambrosio, Racheli e Maddalena), alcuni laici 
(Smuraglia) del CSM che si occupò di quella  pratica, hanno accettato di 
rileggere quegli avvenimenti a distanza di oltre trentadue anni. Una 
rilettura certamente mediata, per un verso, dall’esperienza maturata dai 
protagonisti nel corso degli anni passati al Consiglio Superiore  della 
magistratura e, per altro verso, da quanto emerso rispetto alla gestione 
del goberno autonomo in tempi recenti. La drammaticità di quella vicenda 
sembra dunque legarsi a doppia mandata all’attuale contesto storico che 
sta attraversando la magistratura italiana. I contributi che seguono, 
nella prospettiva che ha animato la Rivista non intendono, dunque, 
offrire verità ma semmai stimolare la riflessione, aprire gli occhi ai 
tanti che non vissero quell’episodio e quell’epoca assolutamente 
straordinaria per tutto il Paese.

La spaccatura che si profilò all'interno dei gruppi presenti in 
Consiglio e delle scelte che i singoli consiglieri ebbero ad esprimere 
votando a favore o contro la proposta di nomina del Consigliere 
Istruttore Antonino Meli pongono, in definitiva, interrogativi più che 
mai attuali, occorrendo riflettere su quanto nelle determinazioni 
assunte dal singolo consigliere del CSM debba essere mutuato 
dall'appartenenza al gruppo e quanto, invece, debba liberamente ed 
autonomamente attingere al foro interno del consigliere, allentando il 
vincolo "culturale" con la corrente quando si tratta di adottare 
decisioni che riguardano gli uffici giudiziari ed i loro dirigenti.

Gli intervistati hanno mostrato tutti in dose elevata la capacità di 
approfondire in modo costruttivo  quell'episodio  e per questo va a loro 
un particolare senso di gratitudine.
In calce ad ognuna delle quattro interviste che saranno pubblicate in 
successione abbiamo riportato, oltre al verbale consiliare del 19 
gennaio 1988 tratto dalla pubblicazione che il CSM ha dedicato alla 
memoria di Falcone, alcuni documenti storici che Giovanni Paparcuri, 
testimone vivente delle stragi mafiose e custode delle memorie raccolte 
nel museo “Falcone Borsellino” ha gentilmente messo a disposizione della 
Rivista. Documenti che offrono, in cifra, l’immagine dell’uomo e del 
magistrato Falcone e del contesto nel quale Egli operò.

La terza intervista è del Cons. Marcello Maddalena, già Procuratore 
della Repubblica Aggiunto presso la Procura di Torino, Procuratore della 
Republica di Torino e Procuratore Generale presso la Corte d'appello di 
Torino. Membro togato del CSM durante il quadrienno1986-1990, 
attualmente Presidente dell'Associazione DAFNE di Torino.

p.s.  Per rispondere ad alcune domande giunte in redazione  Elena 
Paciotti, che all'epoca della vicenda qui ricordata era  componente del 
CSM, ha cortesemente declinato l'invito a partecipare all'iniziativa 
promossa dalla Rivista.

https://www.giustiziainsieme.it/it/le-interviste-di-giustizia-insieme/1208-falcone-e-quella-tragica-notte-al-consiglio-superiore-della-magistratura-iii-marcello-maddalena



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