[Area] AreaDG - il programma per le elezioni del CDC 2020

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Mer 30 Set 2020 08:42:30 CEST


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*Il programma di AreaDG *

*per le elezioni del CDC dell’ANM 2020*





*PREMESSA*



*a.      **Negli ultimi tempi l'associazionismo giudiziario e l'intera
magistratura stanno vivendo una crisi di legittimazione e di credibilità
senza precedenti, che colpisce l'aspettativa di giustizia dei cittadini e,
al contempo, rischia di far smarrire il senso del nostro impegno quotidiano
di magistrati.*



*b.      **E' una situazione rispetto alla quale dobbiamo trovare la forza
di reagire e riscattarci: lo dobbiamo fare come gruppo, come singoli
magistrati e, soprattutto, come ANM, proseguendo nel percorso di
rivisitazione critica, collettiva ed individuale, già avviato, e facendoci
promotori di una nuova fase dell'associazionismo e dell'autogoverno. Una
fase di rinnovata costruzione in cui tutti i magistrati partecipino alla
vita delle nostre associazioni ed istituzioni e in cui la nostra intera
comunità, unita pur nella diversità delle posizioni culturali, decida di
ripartire da una piattaforma comune di valori che possano dare
autorevolezza all’ANM e al futuro della magistratura.*



*c.       **Una grande sfida che dobbiamo cogliere ed alla quale non
possiamo sottrarci: si gioca una partita che riguarderà l’assetto della
magistratura negli anni a venire e, tra le varie pulsioni riformiste,
dobbiamo essere in grado di scongiurare quelle punitive, da più parti
proposte – tra le quali, da ultimo, il sorteggio nelle elezioni del C.S.M.,
la separazione delle carriere, lo stravolgimento della sezione disciplinare
del C.S.M. - suscettibili di attentare gravemente alla nostra indipendenza
e autonomia.*



*d.      **Abbiamo quindi bisogno che l’ANM, proseguendo nell’impegno
portato avanti sotto la presidenza di AreaDG, rafforzi il suo ruolo di
interlocutore autorevole e credibile, attraverso un percorso, già
intrapreso, di ricostituzione etica del suo patrimonio di principi e valori
ed una seria e coerente applicazione di essi nell'agire quotidiano di tutti
noi.*



*e.       **E’ perciò importante che tutti i gruppi associativi recuperino
spinta ideale e capacità di elaborazione culturale e riaffermino la loro
forza aggregante sulla base di idee guida e di una propria visione del
ruolo e della funzione del magistrato, contrastando severamente ogni forma
di degenerazione fatta di potentati interni, logiche di clientela,
spartizione e sponsorizzazioni, ambizioni carrieristiche personali, abuso
di discrezionalità nell’applicazione della normativa ordinamentale.*



*f.        **Ci attende una stagione di duro impegno a tutela della
giurisdizione e dei diritti ed è quanto mai urgente intraprendere un forte
e coraggioso progetto riformatore che veda l'ANM quale protagonista
nell'interlocuzione con il CSM e con le Istituzioni, che abbia alla sua
base la questione morale e sappia inverare l’osservanza dell’etica in ogni
momento ed aspetto dell’attività del magistrato e dell’autogoverno.*



*g.      **Per questo collaboreremo lealmente con l'ANM e con tutti i
gruppi associativi che mostreranno una sincera disponibilità al
cambiamento, avanzando le nostre proposte e vagliando quelle altrui,
coinvolgendo tutti i magistrati, a partire dalle nuove generazioni, in
un'operazione di forte rilancio dell'associazionismo giudiziario, per
rifondare un sentimento di affezione e di fiducia dei magistrati verso
l'A.N.M.. *



h.      *Siamo consapevoli che, per essere credibili, mai come in questo
momento, non basta parlare di principi con parole importanti, richiamare a
voce alta i valori del nostro codice etico, affermare di voler respingere i
condizionamenti della politica, ergerci ad esempio fedele del compito
assegnatoci dalla Costituzione, attribuire a fattori esterni la causa delle
prassi degenerative che hanno determinato la crisi della magistratura, ma
siamo altresì convinti che proposte concrete, chiare e verificabili
troveranno tanto più immediata e coerente applicazione, quanto più saranno
frutto di una elaborazione condivisa ed il risultato di una sintesi
democratica del pluralismo di idee che nell’A.N.M. deve continuare a
trovare la massima espressione**.*



*OBIETTIVI*



Siamo convinti che soltanto tramite l’azione unitaria dell’Associazione
nazionale magistrati e dei gruppi che la compongono potremo:

1.    rilanciare l’associazionismo giudiziario e il rinnovamento interno ai
gruppi, restituendogli la funzione di centri aggregazione culturale, per
rifondare un sentimento di affezione e di fiducia dei magistrati verso
l’A.n.m., attraverso un confronto ampio su contenuti, idee e valori, che
riconosca la prevalenza dell'interesse collettivo alla difesa
dell'associazionismo rispetto a quello individuale teso all'autodifesa e
alla discolpa;

2.    recuperare credibilità ed autorevolezza all’indomani della crisi
aperta dalle vicende di Perugia, contrastando efficacemente le spinte
clientelari e il carrierismo e recidendo i condizionamenti esterni prima di
tutto della politica, favoriti dalla pessima legge elettorale vigente e
dalla riforma ordinamentale del 2006, presidiando quotidianamente i valori
comuni dell’etica, della probità e dell’onestà, indispensabili per
contribuire a rimuovere le diseguaglianze, le ingiustizie e le
discriminazioni;

3.    consolidare la consapevolezza, da parte di tutti, che autonomia e
indipendenza non sono privilegi, ma prerogative a noi riconosciute per
assolvere il ruolo istituzionale che la Costituzione ci affida nella tutela
dei diritti e delle garanzie, sia dei singoli che delle articolazioni
sociali che li esprimono;

4.    riportare al centro del dibattito l’esercizio quotidiano della
giurisdizione, contrastando le logiche meramente produttivistiche finora
imposte e rivendicando il diritto ed il dovere dei magistrati a fornire un
servizio che sia attento anzitutto alla qualità, all’efficienza, alla buona
organizzazione ed alla trasparenza dell'attività giudiziaria, anche
attraverso doverose rivendicazioni sindacali, non in ottica corporativa ma
per un benessere del singolo e collettivo funzionale alla migliore resa;

5.    partecipare al dibattito pubblico sui temi della giustizia e della
politica giudiziaria, fornendo lo specifico contributo tecnico di cui siamo
depositari grazie alla nostra esperienza professionale.



SPUNTI PROGRAMMATICI



•     La riaffermazione dei valori di unità e pluralismo dell’associazione:
l’esistenza di un’associazione alla quale appartengono la quasi totalità
dei magistrati italiani è condizione indispensabile per dare alla
magistratura italiana una voce forte ed autorevole che sia la sintesi delle
diverse sensibilità in essa presenti e che recuperi le ragioni e i valori
fondativi dell’associazionismo, contrastando l’omologazione e la
polarizzazione degli orientamenti culturali.

•     La riaffermazione della centralità e attualità della questione
morale: la consapevolezza che la tensione etica non deve mai deflettere
neanche nel singolo e che la rigorosa applicazione del codice etico
costituisce presupposto indefettibile per riacquisire e rinsaldare la
credibilità dell’intera magistratura e la fiducia in essa dei cittadini.

•     Un rigenerato impegno contro le prassi del favoritismo e della
clientela: l’associazione deve autorevolmente interloquire sui temi oggi
indifferibili, quali la legge elettorale, il sistema delle nomine e delle
conferme dei direttivi e semi direttivi, le procedure concorsuali per la
Corte di Cassazione, la Procura Generale, il massimario e la DNA, gli
incarichi fuori ruolo, ossia tutti Uffici spesso offuscati da deprecabili
prassi clientelari. L’A.N.M. deve impegnarsi ad individuare meccanismi che
identifichino la dirigenza giudiziaria - non in un centro di potere fatto
di onori ed esoneri - ma di un servizio fatto di responsabilità, oneri e
attività giudiziaria.

•     Una rinnovata capacità di proposta sulle politiche giudiziarie:
l’associazione deve portare al centro del dibattito pubblico la denuncia
delle inefficienze del sistema perché proprio nel perenne pauperismo degli
uffici giudiziari e nel disinteresse della politica a riforme concrete si è
consumata quella “fuga dalla giurisdizione” che ha visto il proliferare di
pratiche di carrierismo clientelare che oggi ci umiliano e che ci
interpellano nel discorso pubblico. Va perseguita, pertanto, una rinnovata
capacità di proposta sulle politiche giudiziarie mediante il dialogo con
l’avvocatura e l’accademia, sui grandi temi del processo civile e penale,
come sui diritti e le garanzie (rivendicando la qualità del lavoro;
respingendo ingiustificate sanzioni; pretendendo con forza l’abolizione del
concorso di secondo grado; carichi sostenibili; condizioni di lavoro
adeguate; la tutela della genitorialità; dotazioni di organico e di mezzi
all’altezza del nostro impegno; impegnandosi nel proseguire e rafforzare
l’attività iniziata dall’ufficio sindacale su vari fronti, ad esempio sul
tema della previdenza, delle condizioni del magistrato in malattia, etc). E
ancora, va coltivato il dialogo con il personale di cancelleria e con
l'utenza, sia sul piano dell'impegno sulle condizioni di lavoro – con
uguale attenzione a uffici giudicanti e requirenti, al primo grado e alle
Corti -, che su quello del modello di magistrato, che deve maturare negli
uffici la sua formazione non soltanto tecnica ma anche etica e valoriale.

•     La messa a punto di un organico progetto per la giovane magistratura:
per l’inclusione e la consapevole partecipazione alla vita
dell’associazione e dei gruppi; per prestare la giusta attenzione alle
problematiche che si accompagnano all’accesso, alla prima formazione ed
alla prima assegnazione; per dare centralità al tema della genitorialità e
della cura parentale; per avviare interventi concreti volti ad assicurare
ai più giovani un trattamento pensionistico dignitoso.

•     L’impegno a sostenere in modo coerente le incompatibilità tra ruoli
associativi, ordinamentali e fuori ruolo: è necessaria una condivisa e
lungimirante azione dell’ANM, che Area DG intende promuovere e sostenere,
tesa ad impedire che la continuità tra incarichi ministeriali, politici,
associativi, ordinamentali e dirigenziali continui a gettare ombra sulla
nostra immagine ma anche a delineare regole che contemperino e bilancino
con attenzione i contrapposti interessi in gioco (da una parte quello di
evitare le c.d. porte girevoli ed impedire che taluni ruoli associativi
costituiscano trampolino di lancio per cariche ordinamentali; dall’altro
quello di evitare di disperdere, le esperienze, le competenze e le
professionalità maturate proficuamente all’interno dei gruppi, dei CG,
dell’Anm e del CSM).

•     L’approntamento di un progetto culturale per la questione di genere:
partendo dalla constatazione che il genere femminile, pur numericamente
prevalente in magistratura, è sottorappresentato nei luoghi che contano, è
importante attivarsi su più piani per assicurare una più equilibrata
rappresentanza di genere in attuazione del principio di eguaglianza.

•     La riaffermazione della centralità della Corte di Cassazione:
attraverso la tutela della funzione nomofilattica a cui la S.C. è preposta,
secondo lo *ius costitutionis* e non *litigatoris*, che impone la massima
cura nella scelta dei magistrati ad essa destinati secondo la conformazione
propria della giurisdizione di legittimità, senza tralasciare l’esigenza di
adeguate e dignitose modalità di lavoro e di una ragionata deflazione. E’,
inoltre, imprescindibile, a garanzia della funzione nomofilattica non
sacrificare, in ragione dell’emergenza legata ad una visione puramente
numerica del contenzioso, la funzione essenziale di massimazione propria
dell’Ufficio del Massimario e del Ruolo quale organo della Suprema Corte.

•     Il rafforzamento del collegamento tra l’A.n.m. e le articolazioni
territoriali: è fondamentale rivitalizzare le GES, promuovendo incontri
frequenti a livello locale e centrale tra la GEC e le GES, fornendo un
maggiore supporto a queste ultime, garantendo una più fattiva presenza
dell’associazione nei territori, anche individuando meccanismi volti a dare
voce ai rappresentanti dei territori mediante più efficaci consultazioni
con le GES.

•     Una corretta comunicazione dei magistrati: è necessario che l’ANM si
impegni con la massima energia per diffondere una cultura istituzionale
dell’informazione sulle decisioni giudiziarie e favorire una strategia
comunicativa più veloce ed efficace, rifiutando quella comunicazione
privata dei magistrati che, a volte, dà luogo a dannose compromissioni
dell’immagine della magistratura.

•     Il miglioramento della qualità e della trasparenza dell’autogoverno:
nell’esclusiva prospettiva della qualità del servizio e della tutela della
magistratura, della sua indipendenza ed autonomia, l’ANM deve esercitare un
attento monitoraggio delle attività del CSM; deve attivare una proficua e
costante interlocuzione con l’organo di autogoverno, rescindendo il legame
tra corrente e componenti basato sulle aspettative di soddisfacimento in
CSM delle istanze portate dagli esponenti, dagli iscritti o dagli aderenti
al gruppo; deve contrastare l’oramai crescente carrierismo, partecipando
con proposte concrete al percorso di rivisitazione del Testo Unico sulla
Dirigenza, delle valutazioni di professionalità e delle norme che regolano
l’organizzazione degli uffici requirenti.



Il Coordinamento di AreaDG.
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