[Area] [Nuovarea] A. Ruggeri, Protocollo 16: funere mersit acerbo?

Gabriella Cappello gulca a libero.it
Ven 23 Ott 2020 12:05:20 CEST


La collega Cappello è avvantaggiata caro Massimo, essendo di Messina!

Un caro saluto

GC

>     Il 23/10/2020 12:02 Massimo Francesco Tomassini <massimo.tomassini a giustizia.it> ha scritto:
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>     Ringrazio la Collega Cappello, e chiedo scusa per la mia ignoranza al riguardo. 
>     Un sincero ringraziamento, dunque, al Prof. Ruggeri.
> 
>     Massimo Tomassini, Trieste 
> 
>     Il 23 Ott 2020 12:01, Gabriella Cappello <gulca a libero.it> ha scritto:
>     Antonio Ruggeri è un grande accademico. Prof. emerito, ordinario di diritto costituzionale all’Università degli studi di Messina. 
> 
>     Inviato da iPhone
> 
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>         > > Il giorno 23 ott 2020, alle ore 11:51, Massimo Francesco Tomassini <massimo.tomassini a giustizia.it> ha scritto:
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> > 
> >     > 
>         > >         Non entro nel merito "tecnico" del Protocollo 16 perché non ne sono in grado, ma ringrazio di cuore il Collega (se Collega è, non avendo il piacere di conoscerlo) Ruggeri per lo splendido riferimento alla nota poesia carducciana, poesia che eleva il tono del dibattito e che riporta, almeno me, ad amatissimi studi classici. 
> >         Per chi fosse interessato, segnalo, peraltro, che la struggente "Funere mersit acerbo" è, di fatto, una dolcissima parafrasi di altrettanto dolce composizione del noto epigrammista Marziale, composizione dedicata a tal Erotion.
> >         Costei, infatti, era la figlioletta di alcuni schiavi di Marziale, figlioletta al pari del figlio di Carducci prematuramente scomparsa. 
> >         Ebbene il predetto Marziale, la cui lingua ben sapeva essere tagliente se non francamente volgare, seppe trovare toni di eterno lirismo nell'invitare i propri genitori, già scomparsi, ad accogliere Erotion nel mondo dei Morti; a consolarla per la paura da costei inevitabilmente provata ed a farla giocare, come fosse stata loro nipote.
> >         Tale composizione, peraltro, si chiudeva coi celebri versi "nec illi, terra, gravis fueris: non fuit illa tibi", non esserle pesante, o Terra...lei ti ha pesato così poco...
> >         Scusate l'off topic, ed ancora grazie al Collega, se Collega, Ruggeri.
> > 
> >         Massimo Tomassini, Trieste 
> > 
> >         Il 23 Ott 2020 11:08, Giustizia Insieme <redazione a giustiziainsieme.it> ha scritto:
> >         Giustizia insieme, all'indomani dell'editoriale pubblicato il 12 ottobre scorso- L'estremo saluto al Protocollo n.16 annesso alla CEDU- ha attivato un cantiere sul futuro del Protocollo n.16 aperto a studiosi
> >         e giuristi rivolto a raccogliere opinioni plurali.
> >         Il dibattito si apre con uno scritto di Antonio Ruggeri.
> > 
> >         Protocollo 16: funere mersit acerbo?
> >         di Antonio Ruggeri   
> >         Improprio forse evocare il titolo della nota poesia carducciana per riassumere ed emblematicamente rappresentare l'esito toccato in sorte al prot. 16, se non appunto per lo struggente rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere e che non è stato e non sarà. Il figlioletto del poeta era, infatti, comunque venuto alla luce e, sia pure per un breve arco temporale, aveva allietato l'esistenza dell'illustre genitore, a differenza del protocollo che - è da temere - la luce stessa non vedrà (salva una ad oggi poco probabile resipiscenza dei decisori di turno), diversamente da altri ordinamenti nei quali ha trovato accoglienza e nei quali potrà dunque crescere sano e forte, grazie alla lungimiranza di coloro che in essi hanno avuto (ed hanno) responsabilità di governo, intuendone il benefico potenziale espressivo...
> >         Quel che è certo, in conclusione, è che lo strumento di cooperazione inventato dal protocollo non giova soltanto (e già solo per ciò meriterebbe di far parte della dotazione di cui i giudici dispongono) al fine della più ampia diffusione ed efficace implementazione dei diritti riconosciuti dalla Convenzione ma anche - come si è tentato di mostrare - di quelli di cui alla Carta di Nizza-Strasburgo ed alla stessa Costituzione (e, in generale, ad ogni altra Carta avente vigore in ambito interno), al fine dunque della ottimale conoscenza e salvaguardia di… noi stessi, della nostra identità appunto. Si riuscirà, dunque, a rimediare alla miopia di cui hanno dato mostra i parlamentari non proseguendo l'esame del protocollo? In fondo, si tratta solo di dotarsi delle lenti giuste per riuscire a vedere con chiarezza la realtà che ci circonda ed anche - come si è veduto - di vedere meglio dentro noi stessi.
> > 
> >         https://www.giustiziainsieme.it/it/news/74-main/1354-protocollo-16-funere-mersit-acerbo
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