[Area] Maternità surrogata e status dei figli (G. Luccioli, M. Gattuso, M. Paladini e S.Stefanelli)

Giustizia Insieme redazione a giustiziainsieme.it
Ven 6 Nov 2020 10:42:54 CET


Maternità surrogata  e status dei figli
Intervista di Rita Russo a Gabriella Luccioli, Marco Gattuso, Mauro
Paladini e Stefania Stefanelli 

Il tema della maternità surrogata e dello status dei figli nati con il
ricorso a tale pratica crea due differenti  ordini di questioni cui non
è semplice dare una risposta netta in termini di pro e contro. 

La prima questione  è quella della liceità o meno della pratica,  che
consente molte risposte. Vi sono ordinamenti, come quello italiano,  ove
la pratica è illecita e  considerata contraria all'ordine pubblico.
Altre e più variegate risposte sono date da altri ordinamenti:  si va
dalla neutralità, negli Stati che non vietano ma neppure tutelano
giuridicamente il   ricorso a queste pratiche, alla legalità piena,  ma
con  regolamentazione rigorosa, fino alla commercializzazione
dell'attività. La Corte costituzionale italiana  la stigmatizza in
quanto "offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel
profondo le relazioni umane". Se tutti  tendiamo a dichiararci contrari
a una pratica offensiva della dignità della donna, che ne sfrutti
commercialmente la funzione procreativa, quid iuris se la pratica  fosse
invece diretta a realizzare i principi di solidarietà previsti dall'art.
2 Cost.?   

La seconda questione è quale tutela accordare al minore nato all'estero 
tramite ricorso a queste pratiche, ma da genitori italiani  che vivono
abitualmente  in   Italia. Anche in   questo caso,  se tutti siamo
pronti ad  indignarci per la   natura fortemente discriminatoria del
"turismo procreativo" che consente  solo ai più abbienti di ottenere il
sospirato bambino, non siamo al tempo stesso ugualmente  pronti a
chiedere che il minore sia comunque tutelato? E con che mezzo? È
accettabile un mezzo, come l'adozione in casi particolari,  che pur
tutelando il minore lo pone comunque in una posizione diversa e meno
garantita rispetto allo status pieno di figlio, per esempio con
riferimento alla parentela?  E ancora,  il  diverso trattamento
giuridico della procreazione medicalmente assistita nei singoli paesi 
europei  è un ostacolo alla libera circolazione delle persone? In che
termini si può lavorare - come di recente ha promesso Ursula von der
Leyen- per il riconoscimento reciproco delle relazioni familiari nella
Unione Europea?  
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