[Area] Il caso Brescia e i chiarimenti del Ministro

Magistratura democratica md a magistraturademocratica.it
Lun 14 Dic 2020 18:08:58 CET



 

IL CASO BRESCIA E I CHIARIMENTI DEL MINISTRO

 

Le precisazioni alla stampa del Ministro della Giustizia sul cd. caso
Brescia non chiariscono il senso delle iniziative annunciate dagli organi di
informazione e non tranquillizzano rispetto agli effetti del corto circuito
al quale, ancora una volta, abbiamo assistito: secondo uno schema
ricorrente, si sovrappongono la reazione pubblica ad una decisione
giudiziaria, la risonanza mediatica per un esito diverso da quello atteso e
l’annuncio di iniziative del Ministro della Giustizia in relazione al
contenuto di queste decisioni.

 

Uno schema che abbiamo visto anche di recente con l’iniziativa disciplinare
del Ministro della Giustizia contro il PM titolare del procedimento per la
tragica morte di un ragazzo, annunciato come scoop da una nota trasmissione
televisiva ad esiti processuali non ancora definitivi, e con le iniziative
ispettive in occasione di “scarcerazioni” (in realtà, decisioni di
detenzione domiciliare) nella prima fase dell’emergenza sanitaria.

 

La vicenda di Brescia – assoluzione da uxoricidio per incapacità di
intendere e volere dell’imputato – suscita ancora più allarme, perché la
notizia dell’ispezione è giunta prima del deposito delle motivazioni e
mentre i giudici si accingono a scriverle. Tanto da aver indotto il
Tribunale a dover dar conto, in un comunicato stampa, non solo del senso
della decisione, ma anche del rigore esemplare tenuto in occasione di
precedenti omicidi in danno di donne.

 

E anche su questo punto i chiarimenti del Ministro non tranquillizzano,
poiché il mancato deposito della motivazione è messo in relazione al fatto
che in questa fase non può esservi un’ispezione o un’indagine esplorativa,
come annunciato dalla stampa.

 

Resta la circostanza che anche gli “accertamenti del caso” disposti dal
Ministro sono annunciati (e non solo disposti) in relazione a quello che è
un esito fisiologico del processo: una sentenza di assoluzione avverso la
quale, una volta scritta, saranno esperibili tutti i rimedi
endoprocedimentali, a partire dall’appello, se l’accusa dovesse ritenerla
ingiusta. 

 

Non ci pare che qui venga in discussione una patologia della vicenda
processuale (una scarcerazione per decorrenza termini, ad esempio) sulla
quale indagare per stabilire cause e responsabilità.

 

In questi casi, gli effetti del solo annuncio di iniziative in relazione al
merito delle decisioni rischiano di assomigliare ad un ammonimento della
politica alla indipendenza della magistratura e alla autonomia, anche
scientifica, del giudizio.

 

Roma, 14 novembre 2020.

 

L’Esecutivo di Magistratura democratica

 

 

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