[Area] R: Ris: [Nuovarea] AreaDG su libro intervista Sallusti - Palamara

Gianfranco Gilardi gianfrancogilardi a gmail.com
Mer 10 Feb 2021 17:09:07 CET


Scelte concrete sono anche l'espulsione di Palamara dall'ANM e la sua
destituzione dall'ordine giudiziario, Ma, naturalmente, non bastano.....

Il giorno mer 10 feb 2021 alle ore 16:38 guido.vecchione25 <
guido.vecchione25 a tin.it> ha scritto:

> Anch'io concordo con Nello Nappi e con Marco Imperato sulla  necessità, il
> prima possibile,  di scelte concrete che diano il segno del cambiamento.
> Guido Vecchione
>
>
> Inviato dal mio Galaxy
>
>
> -------- Messaggio originale --------
> Da: Marco Imperato <marco.imperato a giustizia.it>
> Data: 10/02/21 16:23 (GMT+01:00)
> A:
> Cc: 'area' <area a areaperta.it>, nuovarea a nuovarea.it
> Oggetto: [Area] R: Ris: [Nuovarea] AreaDG su libro intervista Sallusti -
> Palamara
>
> Sono d’accordo con Nappi.
>
> Il punto è allora cosa fare dopo.
>
> Ho letto in effetti sincere (per quanto generiche) formule di assunzione
> di responsabilità, dibattiti a profusione, chiarimenti, distinguo,
> riflessioni, voci indignate, ecc…
>
>
>
> E quindi???
>
>
>
> Occorrono gesti e scelte concrete che diano il segno della volontà di
> cambiamento o quanto meno la speranza di un serio impegno affinché il
> futuro sia diverso.
>
>
>
> Io ho già indicato sino alla noia questo segnale potrebbe essere dato
> domani mattina impegnandoci, intanto come gruppo, a rispettare alcuni
> vincoli di incompatibilità tra CSM, incarichi nella giunta ANM, incarichi
> direttivi e incarichi fuori ruolo di vertice, al fine di dimostrare che
>
> a)     Si cerca di scongiurare commistioni e logiche di scambio o di vasi
> comunicanti
>
> b)     Il gruppo non solo non vuole essere usato come trampolino e leva
> per la carriera, ma anzi costringe gli aderenti a un particolare impegno di
> self restraint
>
> c)      Traduciamo in modo concreto il fatto che crediamo che tutti i
> magistrati siano uguali e si distinguano solo per funzione
>
> d)     Aumentiamo il ricambio della “classe dirigente” ed evitiamo che si
> crei una sotto categoria di magistrati che pian piano escono dalla
> giurisdizione per costruirsi una carriera di altro tipo dalla quale possono
> non uscire più
>
> e)     Diamo questo segnale senza attendere la politica (Che non è capace
> di riforme tempestivi e utili ma solo emergenziali e punitive)
>
> f)      Recuperiamo credibilità verso i colleghi delusi e disillusi e
> diffidenti, togliendo argomenti pretestuosi ai demagoghi delle liste
>
>
>
> Una possibile formulazione la trovate qui di seguito al testo ed è quella
> predisposta da un gruppo di lavoro dell’Anm Emilia Romagna scaturito da una
> mia sollecitazione e a cui hanno partecipato rappresentanti di tutti i
> gruppi.
>
>
>
> Nessun giudizio negativo verso questi incarichi, ANZI! L’autogoverno,
> l’associazionismo e gli incarichi dirigenziali sono preziosi, necessari e
> rappresentano una legittima ambizione.
>
>
>
> Da oltre un anno dico che se qualcuno ha proposte e idee concrete migliori
> e diverse e che possano essere riconosciuti come segnale di discontinuità
> sarò ben lieto di aderire…
>
> Ancora aspetto, mentre le nostre discussioni suonano sempre più simili
> all’orchestra sul ponte del Titanic.
>
>
>
> Marco Imperato
>
>
>
> PS. ecco le proposte di quel gruppo di lavoro:
>
>
>
> *1) per le candidature al C.S.M*.
>
> 1a) la preclusione in capo al Presidente e Segretario della A.N.M. nel
> corso del loro mandato e per due anni dalla cessazione del mandato: al fine
> di evitare che la nomina ai vertici associativi sia strumentale rispetto a
> successive candidature  al massimo organo di autogoverno assicurando al
> contempo stabilità e continuità agli organo associativi;
>
> - la preclusione per tutti i componenti del C.d.c. nel corso del loro
> mandato: la ratio della preclusione è la stessa seppur contenuta rispetto a
> quella precedente in ragione della veste associativa ricoperta;
>
> - la preclusione per Segretari e Presidenti dei gruppi associativi durante
> il mandato e per due anni dalla cessazione del mandato: anche in tal caso
> la previsione intende impedire che la “carriera” all’interno del gruppo di
> appartenenza sia “sfruttato” dal singolo per candidarsi al C.S.M. favorendo
> quel fenomeno degenerativo denominato correntismo;
>
> - una preclusione per tutti i componenti del Comitato Direttivo della
> Scuola Superiore della Magistratura nel corso del loro mandato. Si prende
> atto che il disegno di legge all’art. 39 prevede che :“non possono essere
> candidati al CSM coloro che fanno parte della scuola superiore della
> magistratura o che ne hanno fatto parte alla scuola superiore della
> magistratura degli ultimi 4 anni”.
>
>
>
> 2) *Sui** componenti del CSM *
>
> Giusto il principio costituzionale secondo il quale i magistrati si
> distinguono tra loro solo per funzioni e quindi anche quelli chiamati ad
> integrare il C.S.M., si chiede che venga rivisto il trattamento economico
> attualmente in vigore tenendo conto della fascia di professionalità
> acquisita, integrata con diarie e con tutti i rimborsi necessari allo
> svolgimento delle funzioni.
>
> 2.2. Il limite minimo di anzianità di servizio per potersi candidare al
> C.S.M. debba essere di 12 anni di svolgimento effettivo delle funzioni
> giudiziarie, di cui gli ultimi quattro trascorsi nelle funzioni per cui ci
> si candida (requirenti o giudicanti).
>
> 2.3. Allo scopo di garantire l’indipendente esercizio del mandato al
> C.S.M., si ritiene necessario un periodo di rientro nelle funzioni
> giudiziarie (cosiddetto “bagno di giurisdizione”) e pertanto, al termine
> dell’incarico, l’Assemblea a maggioranza ritiene che per due anni,
> decorrenti dall’effettiva ripresa delle funzioni giudiziarie, non potranno
> avanzare domanda per un posto semidirettivo o direttivo, accettare o
> richiedere incarichi “fuori ruolo” per qualsiasi incarico di collaborazione
> diretta con gli uffici ministeriali.
>
>
>
> *3)     **Sui* *colleghi c.d. “fuori ruolo*”
>
> 3.1. Si suggerisce di verificare l’opportunità di diversificare
> all’interno di quest’ultima categoria, gli incarichi svolti presso organi
> giudiziari quali la Corte Costituzionale, la Corte di Giustizia Europea e
> la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
>
> 3.2. Allo scopo di valorizzare l’effettivo svolgimento dell’attività
> giudiziaria nella progressione in carriera e per ostacolare lo svolgimento
> di “carriere parallele”, l’Assemblea a maggioranza ritiene che i colleghi
> c.d. “*fuori ruolo*”, per un termine di quattro anni dal rientro in
> servizio, non potranno
>
> -        candidarsi al C.S.M.;
>
> -        richiedere incarichi direttivi e semidirettivi;
>
> -        proporre domanda, in ogni caso, se non abbiano *effettivamente
> svolto funzioni giudiziarie* per un numero di anni pari alla
> legittimazione richiesta per il posto messo a concorso.
>
> A riguardo il collega Coco RITIENE opportuno differenziare la preclusione
> temporale: 4 anni per il C.S.M. e 2 anni per incarichi direttivi e
> semidirettivi.
>
>
>
> *4)     **Sui magistrati che abbiano assunto cariche politiche ed in
> carichi presso organi politici*
>
> L’art. 33 del disegno di legge prevede il divieto di rientro negli
> organici della magistratura per chi abbia ricoperto la carica di
> parlamentare nazionale o europeo, di componenti del governo, il consigliere
> regionale e provinciale nelle province autonome, di presidente o assessore
> nelle giunte delle regioni o delle province autonome nonché di Sindaco nei
> comuni con più di 100.000 abitanti.
>
> Per superare la problematica costituzionalità di una norma così tassativa,
> l’Assemblea a maggioranza ritiene che:
>
> 4.1  cessato l’incarico politico, il magistrato non potrà più candidarsi
> al CSM e non sarà legittimato a chiedere un ruolo direttivo o semidirettivo
> per 5 anni dalla ripresa delle funzioni giudiziarie;
>
> 4.2  cessato l’incarico politico, il magistrato potrà rientrare solo
> nelle funzioni giudiziarie collegiali giudicanti.
>
>
>
> *5)     **Sui magistrati candidati ma non eletti alle predette cariche *
>
> Ferma restando l’incompatibilità con il distretto nel quale hanno
> presentato una propria candidatura, essi non potranno fare istanza per
> posti direttivi o semidirettivi prima di 5 anni dalla ripresa del servizio.
>
>
>
> Marco Imperato
>
> Sostituto Procuratore della Repubblica di Bologna
>
> Uff. 051201602 Cel. 3479038361
>
>
>
> *​**​​**"Si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello
> Stato vengano rispettate da chi ci governa" *(E. Flaiano)
>
> *“Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso
> e la sferza.” *(S. Jerzy Lec)
>
> “*L’Italia è così. La commedia o la tragedia. Quasi sempre insieme.*” (A.
> Scurati)
>
> “*Some people see things as they are, and say why? I dream things that
> nevere were and ask why not?*” (R.F. Kennedy)
>
>
>
>
>
> *Da:* Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *
> nello.nappig101 a alice.it
> *Inviato:* mercoledì 10 febbraio 2021 15:43
> *A:* Gianfranco Gilardi <gianfrancogilardi a gmail.com>; Coordinamento
> AreaDG <coordinamentoarea a gmail.com>
> *Cc:* <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com> <
> mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>; area <area a areaperta.it>; <
> nuovarea a nuovarea.it> <nuovarea a nuovarea.it>
> *Oggetto:* [Area] Ris: [Nuovarea] AreaDG su libro intervista Sallusti -
> Palamara
>
>
>
> Non so quanto ci sia di vero e quanto di falso nel racconto di Palamara,
> anche perché non l'ho letto tutto né intendo farlo. Ma il vizio di fondo
> del libro è di voler far credere che tutti i magistrati sono come il
> narratore. Non è affatto vero che tutti i magistrati italiani sono come
> Palamara, ma alcuni si, forse molti; e purtroppo talora, forse
> frequentemente, li hanno rappresentati tutti. Ecco, se non riconosciamo
> questo e non ce ne spieghiamo la ragione, non riusciremo a restituire
> credibilità alla magistratura.
> Nello Nappi
>
> Inviato dal mio dispositivo mobile Huawei
>
>
>
> -------- Messaggio originale --------
> Oggetto: Re: [Area] [Nuovarea] AreaDG su libro intervista Sallusti -
> Palamara
> Da: Gianfranco Gilardi
> A: Coordinamento AreaDG
> CC: "" ,area ,""
>
>
> Ottimo documento!
>
> Gianfranco Gilardi
>
>
>
> Il giorno mer 10 feb 2021 alle ore 09:44 Coordinamento AreaDG <
> coordinamentoarea a gmail.com> ha scritto:
>
> [image: AreaDG.jpg]
>
> *AreaDG su libro intervista Sallusti - Palamara*
>
>
>
> Da giorni è in atto una campagna di screditamento della magistratura,
> delle istituzioni giudiziarie e delle più alte cariche istituzionali del
> Paese, condotta attraverso il libro-intervista di Alessandro Sallusti e
> Luca Palamara, la cui pubblicazione e i cui contenuti sono stati rilanciati
> e amplificati attraverso passaggi televisivi e organi di stampa.
>
> Con questa operazione si cerca di accreditare una fantasiosa ricostruzione
> secondo cui da oltre vent’anni la magistratura progressista, attraverso il
> controllo delle cariche apicali della magistratura e delle più importanti
> Procure, e in combutta con l’occulta e sapiente regia della Presidenza
> della Repubblica e, in particolare, del Presidente Giorgio Napolitano,
> avrebbe pilotato, condizionato e strumentalizzato a fini politici le
> iniziative giudiziarie da un lato indirizzandole contro alcuni leader
> politici, dall’Onorevole Berlusconi, all’Onorevole Renzi e fino, da ultimo,
> all’Onorevole Salvini, in quanto avversari e invisi al Partito democratico
> e dall’altro avrebbe agevolato il Governo Prodi, mettendolo al riparo da
> azioni giudiziarie che ne avrebbero pregiudicato l’immagine.
>
> Un sistema, secondo gli autori, che attraverso il controllo delle nomine
> avrebbe consentito l’eterodirezione dell’azione giudiziaria e la sua
> strumentalizzazione a fini politici. L’operazione è condotta attraverso una
> narrazione capziosa e strumentalmente orientata, intrisa di clamorose
> falsità – alcune delle quali già documentalmente accertate - mezze verità e
> reticenze, millanterie, allusioni e accostamenti maliziosi, secondo una
> tecnica di diffamazione a mezzo stampa ben nota e sanzionata nelle aule
> giudiziarie, con cui Luca Palamara confessando, con sconcertante
> disinvoltura, la commissione di gravissime condotte, contrarie a un
> corretto esercizio delle proprie funzioni, cerca di costruire il teorema
> che non regge al confronto con la logica e la storia.
>
> Perché nel pretendere di ricostruire secondo una lente deformata la storia
> giudiziaria italiana degli ultimi vent’anni, il libro intervista prende in
> considerazione numerose vicende giudiziarie che hanno interessato imputati
> eccellenti, omettendo di spiegare che quelle inchieste sono state istruite
> lungo un ampio arco temporale, dalle più diverse procure della Repubblica,
> nelle quali vi hanno lavorato molti magistrati e sono state decise da
> altrettante Corti composte da dirigenti e magistrati della più varia ed
> eterogenea estrazione ed orientamento. Tanto che appare estremamente
> fantasioso che possano tutti esser stati  condizionati nelle loro
> determinazioni da un unico manipolatore, fosse anche collocato ai più alti
> vertici istituzionali.
>
>
>
> In questo contesto deformato, i magistrati tutti - dirigenti, inquirenti,
> giudici civili e penali - salvo qualche eccezione faziosamente selezionata,
> farebbero parte di un sistema che li accomuna nella loro permeabilità alle
> pressioni politiche esercitate dai partiti della sinistra, nell’essere
> proni ai loro interessi e disponibili a svendere la funzione, la loro
> autonomia e indipendenza, non si comprende neppure bene per quale
> tornaconto.
>
> Il libro e il teorema che con esso si pretende di dimostrare,
> costituiscono, all’evidenza il punto di convergenza di un coacervo di
> interessi privati non certo commendevoli.
>
> Quello personale di Luca Palamara rivolto da un lato, a lucrare un
> ricollocamento in politica come da lui stesso appalesato, dall’altra a
> screditare tanto la Procura generale, quanto il C.S.M. che ne hanno
> determinato in sede disciplinare l’espulsione dall’ordine giudiziario e la
> destituzione, nonché nei confronti degli organi inquirenti e giudicanti
> competenti nell’ambito delle inchieste che lo vedono tuttora al centro di
> accuse di corruzione e altri reati.
>
> Ma vi è anche l’oggettivo interesse, convergente, di indagati e imputati,
> alcuni anche condannati in via definitiva, coinvolti in inchieste
> giudiziarie di grande risalto mediatico, a riscrivere, mistificandola, la
> storia giudiziaria del nostro Paese, per accreditare l’idea presso
> l’opinione pubblica di una azione inquirente etero diretta dalla politica e
> di una giurisdizione di parte.
>
> A fare le spese dell’intera operazione non sono solo i singoli, i gruppi
> della magistratura associata e coloro che, specificamente coinvolti, hanno
> già depositato querele o si apprestano a proporle e a intraprendere azioni
> in sede civile per le accuse gravemente diffamatorie e calunniose contenute
> nel libro-intervista, ma l’intera magistratura.
>
> Per perseguire gli interessi personali di chi ha ordito questa operazione,
> infatti, si delegittima e si disonora l’intero corpo giudiziario, spargendo
> un discredito che attinge tutti, accomunando la parte sana della
> magistratura a coloro che hanno strumentalizzato la loro funzione. In tal
> modo si restituisce una immagine complessiva della magistratura del tutto
> lontana dalla realtà che rischia di determinare una generalizzata perdita
> di fiducia agli occhi dell’intera comunità.
>
>
>
> Certamente esiste ed è sotto gli occhi di tutti una grave caduta etica che
> ha colpito profondamente l'autogoverno della magistratura piegato, dalle
> correnti e dai potentati personali che hanno operato in esse, a strumento
> di clientela e di favoritismo consortile; ma il libro intervista, lasciando
> sullo sfondo l’inchiesta di Perugia e le vicende connesse e omettendo
> intenzionalmente la narrazione di fatti che coinvolgevano persone che si è
> ritenuto conveniente non esporre, non contribuisce minimamente ad
> individuare le cause, le relative responsabilità ed i necessari
> indifferibili rimedi.
>
> Questa narrazione interessata non serve ai magistrati italiani; non serve
> a migliorare l’autogoverno, non serve al processo di rifondazione etica
> che, a partire dalla giunta uscente, è stata avviata dall’A.n.m. e viene
> ora portata avanti con convinzione.
>
>
>
> L’Associazione nazionale magistrati, i suoi aderenti e i gruppi
> associativi si sono impegnati in un processo di rinnovamento etico che
> passa attraverso l’indagine disciplinare ormai avviata, ma impone anche una
> profonda riflessione sulle cause che quella caduta hanno determinato e
> sugli strumenti idonei a prevenirla.
>
>
>
> Tale processo deve proseguire, lungo la strada che la stessa Associazione
> ha tracciato, per l’accertamento delle violazioni deontologiche, ma anche
> per contrastare il carrierismo e recuperare il senso e l’orgoglio di essere
> quel che la nostra Costituzione ci ha reso: semplici magistrati, che si
> distinguono tra loro solo per funzione, che svolgono in modo autonomo e
> indipendente il loro lavoro per la tutela dei diritti e delle garanzie dei
> cittadini, che non si rendono strumento di manipolazione esterna ne vittime
> di condizionamenti nell'esercizio delle loro funzioni.
>
> Il Coordinamento nazionale di AreaDG.
>
> _______________________________________________
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> Nuovarea a nuovarea.it
> http://mail.nuovarea.it/mailman/listinfo/nuovarea_nuovarea.it
> <https://eur03.safelinks.protection.outlook.com/?url=http%3A%2F%2Fmail.nuovarea.it%2Fmailman%2Flistinfo%2Fnuovarea_nuovarea.it&data=04%7C01%7Cmarco.imperato%40giustizia.it%7C7ec4536517fd4244d69c08d8cdd25fb5%7C792bc8b190884858b8302aad443e9f3f%7C0%7C0%7C637485651007281059%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C2000&sdata=OX0mmDoDy58Hme%2BEDcCxeTBtaHGIszZ2LDzUdUwjuXA%3D&reserved=0>
>
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> http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
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