[Area] Fwd: l'unità associativa

Maria Teresa Orlando mariateresa.orlando a giustizia.it
Mer 24 Feb 2021 09:46:15 CET





Da qualche settimana sento la necessità di scrivere questa mail, poi mi fermo perché ritengo che sia inutile e che purtroppo ormai il dado sia tratto.

Parto da un dato visibile: negli ultimi mesi, se è possibile,  è aumentata una forma di disgregazione dei magistrati.

Si è paventato il rischio che una intera corrente uscisse dall’anm e la questione non è certo risolta; sono iniziati a uscire prima singoli magistrati, poi gruppi di colleghi. Si paventa la costituzione di un’associazione concorrente. Oggi Eduardo la propone come fatto positivo. Mi domando per chi.

 All’interno delle correnti ci sono state diaspore in varie direzioni, e se ne annunciano di ulteriori. In seno al consiglio, anche tra gli eletti di una stessa corrente non corre buon sangue.

A occhio, mi sembra che tutti ritengano che le cose così non vanno e che “la colpa” sia degli avversari, nemici,  perché così di fatto sono vissuti gli scissionisti dall’anm, gli appartenenti ad altre correnti e gli appartenenti alla medesima corrente che la pensano in modo diverso dal proprio.

Praticamente ogni magistrato  ha giusto un manipolo di persone di cui si fida, ma neanche troppo.

E in questo clima, nessuno è disposto ad andare incontro realmente all’altro. Anche la giunta semiunitaria ha un che di fittizio. Non è un compromesso accettabile tra idee differenti e tutte legittime, è un rapporto nato obtorto collo tra persone che si disistimano.

I fatti, nella loro complessità, hanno mille sfaccettature, ma quello che mi sembra un dato riscontrabile e che attualmente, nel sistema come funziona adesso, causato anche dal contesto normativo, ognuno sia portato a dare il peggio di sé.

 Condivido la necessità di cambiamento, anche a livello legislativo, perché credo che il risultato di questo sfacelo trovi le sue radici nella riforma elettorale del Csm del 2002, che ha dato alle correnti la possibilità di scegliere non i candidati ma i consiglieri, e nella riforma del 2006, che ha accentuato il carrierismo.

Ciò non significa che prima andava tutto bene, se ricordo bene già Andreotti diceva che la Procura di Roma vale un Ministero, ma la lotta dei lunghi coltelli era limitata a pochi determinati posti, e i laici non partecipavano attivamente alle spartizioni.

Penso tuttavia che ogni magistrato debba fare uno sforzo di “ricostruzione” e che mettere alla berlina l’avversario non produca effetti positivi. Tra i magistrati continua a crescere aggressività, livore, rabbia, mancanza di rispetto reciproca e nessuna voglia di provare a ripartire. Ci si muove tra il voler distruggere e il voler conservare e in questa bagarre la magistratura continua a perdere credibilità.

Le chat hanno mostrato uno spaccato poco edificante, ma abbiamo letto solo quelle del telefono di Luca Palamara. Ritengo che se prendessimo i telefoni di altri consiglieri, o di consiglieri di precedenti consiliature troveremmo talune chat analoghe. E allora mi sfugge il sacro furore di quelli che, col forcone in mano, vogliono la testa di tutti quelli usciti dalle chat o dal libro o dal precedente telefono che prima o poi Luca Palamara ritroverà.

Il consiglio di palamara ha nominato circa mille tra direttivi e semidirettivi. Dunque almeno quattromila magistrati avranno fatto domanda. E qualche centinaio avrà partecipato al concorso in cassazione. E altri avranno cercato di andare fuori ruolo. Di questi cinquemila, è facile ritenere che almeno la metà, ma temo di orientarmi per difetto, avranno telefonato a un consigliere.

E' indispensabile una risposta istituzionale per quanto formalmente è emerso, sia a livello disciplinare che deontologico, ad opera degli organi deputati, ma i magistrati devono fare pace. ​

Peraltro,  il governo autonomo della magistratura presuppone contiguità tra governante e governato. Certamente è inaccettabile che ogni decisione prescinda dal fascicolo personale, ma il contatto non può essere per ciò solo criminalizzato.

Con ciò non voglio sminuire la brutta immagine dell’autosegnalazione, ma, mi domando, davvero può incidere sulla decisione di un consigliere? Cioè se io chiamo e dico che sono bravissima ci sarà qualcuno che mi voterà per questo? Dai meccanismi emersi – per chi non se li immaginava - mi sembra che le nomine si fondassero su ben altre ragioni.

Ora l’autosegnalazione ha assunto un rilievo dirompente perché Luca Palamara ha scelto di riferire di un pranzo con Giovanni Salvi, nel quale i due avrebbero parlato della sua eventuale nomina. Dunque, visto che Giovanni Salvi è riferibile a Md, o a Area, o a tutt’e due – io non lo so – Magistratura Indipendente, insieme ai 101, cavalca questo dato, come una sorta di risposta al fatto che i consiglieri presenti all’hotel Champagne fossero di Unicost e di MI.

C’è quindi una guerra senza quartiere e senza esclusione di colpi che danneggia l’intera categoria.

Sono d’accordo sulla necessità di accertare quanto possibile, ma proprio per il fatto che l’accertamento sarà necessariamente parziale, penso che sia indispensabile trovare un punto d’incontro da cui ripartire.

Allo sconcerto di tanti colleghi per quello che emerge dalle chat si aggiunge, come purtroppo è normale che sia, il tentativo, da parte di chi sa governare i giochi, di incanalare la rabbia verso risultati che possano risultare più utili per il singolo. E come sempre, abbiamo un meschino interesse personale di pochi, non sempre facilmente identificabile, che si aggiunge a un quadro desolante.

Nelson Mandela, dopo 27 anni di carcere, ha sparigliato,  rifondando il Sudafrica sul perdono.  E non aveva perso un semidirettivo o un posto in cassazione. Mentre scrivo scopro che anche Eduardo ha citato Mandela e le commissioni create non per punire, ma per accertare e ricostruire.

Praticamente sto dicendo proprio l’opposto di quello che ha scritto Eduardo, che è una persona con la quale io ripartirei insieme.



Io penso che abbiamo il dovere di  provare a ricostruire, dalle macerie su cui ci troviamo, e abbiamo anche il dovere di non mancarci reciprocamente di rispetto.



Sulle proposte lette, ho dei dubbi sul sistema del sorteggio, ma certamente, se avessi avuto dieci colleghi tra cui scegliere, la scheda del pm l’avrei presa, mentre nelle ultime elezioni ho ritenuto che fosse stato violato il mio diritto di elettorato attivo e ho ritenuto indispensabile dichiararlo.

A mio avviso, è stato violato il diritto di elettorato attivo di tutti i magistrati, ma solo in dieci se ne sono resi conto.

Trovo riduttivo attribuire l’esclusiva responsabilità ad Area perché anche un’elezione per 4 posti con 5 candidati, così come percentualmente è stato per i giudici,  non sarebbe stata comunque auspicabile.

Mi auguro che alle prossime elezioni si possa contare su un numero cospicuo di magistrati tra cui scegliere, e quindi mi aspetto un sistema elettorale che costringa a candidare più persone per ogni posto, che appartengano o meno alle correnti.

Vorrei pure che trovassimo un modo di comunicare senza urlare.
Molly

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