[Area] Sorteggio

mario ardigo marioardigo a yahoo.com
Dom 14 Mar 2021 04:47:36 CET


   Sono andato a rileggere il "Piano di rinascita democratica" gelliano e la proposta di introdurre il sorteggio nella procedura di nomina dei membri  del CSM eletti dai magistrati non c'è. Si parla solo di sorteggiare i periodi di ferie dei dipendenti statali, in modo da distribuirli lungo tutto l'anno.  Introdurre il sorteggio nella procedura di nomina dei componenti del CSM eletti dai magistrati non è un'idea strampalata. Ha una sua logica che è quella di contrastare il lobbismo.  Non si tratterebbe di sorteggiare direttamente i componenti del CSM, ma, ad esempio,  di sorteggiare, tra un certo numero di candidati scelti con criteri da individuare, quelli da proporre per l'elezione. O di sorteggiare direttamente tra tutti i magistrati i candidati da proporre nelle elezioni. Questo certamente avrebbe un'efficacia contro il lobbismo. La particolarità delle "nostre" elezioni è che riguardano una classe, quella dei magistrati, nella quale tutti astrattamente hanno la capacità di giudizio che serve al CSM.  Nel nostro associazionismo, e in particolare, in ANM non mi pare che ci sia ancora resi del tutto conto della gravità del problema. Alcune componenti lo hanno descritto realisticamente, in altre è stato iniziato un radicale processo di riforma. Ma c'è un'altra parte, molto consistente, che non mi pare abbia preso iniziative adeguate.   Da ciò che è emerso due anni fa si può fondatamente sospettare che l'arrivismo carrieristico, da parte dei lobbisti e dei loro "clienti" abbia  profondamente inquinato le procedure di nomina dei membri del CSM eletti dai magistrati. Questo in particolare da quando gli incarichi direttivi sono divenuti temporanei e si è innescato un vorticoso giro di nomine. Si parla di correntismo, ma questo non rende bene l'idea. In realtà le correnti tradizionali, costituite sulla base di reali idealità, ed essenzialmente per liberare l'attività giudiziaria dalla polizia ideologica insita in un sistema profondamente gerarchizzato e controllato dalla Cassazione come era quello fino agli anni Cinquanta, sono state cortocircuitate da lobby, che agiscono solo in vista delle nomine e che accrescono il proprio potere elettorale sulla base di un patto che prevede patrocinio per le nomine in cambio di consenso elettorale. Qualcosa di simile si è prodotto anche nella politica nazionale e quindi il fenomeno appare in linea con i problemi che, in generale, la democrazia incontra nel nostro Paese.  Quanto al sorteggio nelle procedure di nomina, per far capire che non si tratta di cosa strampalata ma che si tratta di decidere se, in relazione a una particolare procedura, sia adeguata, rimando al libro di Nadia Urbinati, "La democrazia del sorteggio", disponibile anche in ebook, che fa anche la "storia" del sorteggio fin dall'antica Grecia e descrive dove ha funzionato e dove no. Certo, il cambio delle procedure elettorali per il CSM può essere l'occasione di una resa dei conti tra politica e magistratura, perché l'azione della magistratura, specialmente nel penale, costituisce un rischio serio nel clima di azzardo morale in cui spesso si vive in politica, ma questo naturalmente non da ora. Anche nella politica nazionale, tra la fatica della riforma e la tentazione di eliminare sbrigativamente il rischio giudiziario per altra via,  si appare indecisi, anche perché in genere in politica i tempi stringono, e negli ultimi anni sempre di più, con un giro assillante di scadenze elettorali, per cui si è sempre più o meno in campagna e allora tutto sembra sempre traballare e le si sparano grosse per farsi sentire.  Credo, allora, che per tutti noi cittadini, qualunque lavoro si faccia e qualsiasi funzione si ricopra nel governo politico, dalle più alte a quella del cittadino, che in democrazia anche lui "governa", si debba affrontare seriamente la questione della manutenzione della democrazia, come idealità e impegno prima che come procedura, come ad esempio sta facendo da sempre e fin dai giovanissimi uno dei principali agenti italiani di formazione alla politica in Italia, l'Azione Cattolica italiana, e i risultati si vedono. Gli anni '80 furono il tempo delle "scuole" di politica, poi esse diventarono progressivamente sedi di casting  politico, che è tutt'altra cosa.Mario Ardigò
    Il sabato 13 marzo 2021, 17:40:29 CET, <ed.brutiliberati a gmail.com> ha scritto:  
 
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Segnalo questo  brillante articolo del collega Francesco Puleio pubblicato su La Sicilia di oggi 13 marzo 2021

Edmondo Bruti Liberati

 
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