[Area] La proposta di Commissione parlamentare d'inchiesta

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Dom 25 Apr 2021 10:28:58 CEST


Poiché il dibattito prosegue mi permetto di riproporre le argomentazioni di merito sulla PDL Camera n.2565 prima firmataria on.Gelmini che ho svolto in una intervista

Edmondo Bruti Liberati

Il Dubbio 24 aprile 2021, pagina 3

Intervista a Edmondo Bruti Liberati di Novi Errico «Commissione d'inchiesta? Quella su noi toghe è destinata alla paralisi» - «Giusto che si indaghi su di noi, ma con obiettivi così vaghi l'iniziativa è destinata alla paralisi» EDMONDO BRUTI LIBERATI, EX PROCURATORE DI MILANO, STRONCA L'INIZIATIVA ANNUNCIATA A MONTECITORIO «Commissione d'inchiesta? Quella su noi toghe è destinata alla paralisi» 

«È legittimo che il primo potere, il Parlamento, indaghi su noi magistrati, che siamo il terzo, ma la legge istitutiva non indica i casi concreti su cui fare luce, richiesti dalla. Costituzione» Non si può avere alcuna preclusione sul fatto che il primo potere, il Parlamento, indaghi sul terzo potere, la magistratura. Ma se ci si sofferma sugli obiettivi dichiarati nella proposta di legge per istituirla, quella sull'uso politico della giustizia sembra tutto fuorché una commissione d'inchiesta». 

«L'articolo 82 della Costituzione prevede che tali organismi indaghino su casi concreti, che in questo caso non sono indicati» .Legittima? «Certo». Utile? «Dipende: se ci si sofferma sugli obiettivi dichiarati nella proposta di legge per istituirla, quella sull'uso politico della giustizia sembra tutto fuorché una commissione d'inchiesta».. Vede vizi di legittimità, in questa commissione? La giustizia è senz'altro una "materia di interesse pubblico" su cui, come previsto dall'articolo 82 della Costituzione, il Parlamento può istituire una Commissione di inchiesta. Ciò è accaduto, con esiti diversi, in molte occasioni. Hanno riguardato grandi tematiche come la mafia o le stragi, o un oggetto più specifico come quella sul "rapimento e sulla morte di Aldo Moro". Queste commissioni d'inchiesta hanno indagato su fenomeni e accadimenti oggetto anche di indagini e processi.” E si sono rivelate utili per l'attività giudiziaria? “In non pochi casi hanno fornito spunti e impulsi all'azione della magistratura e anche argomentate critiche su indagini e processi. E infine, cosa non marginale, hanno sollecitato al legislatore stesso opportune riforme. Nessuna preclusione quindi che il "primo potere", il Parlamento, indaghi sul "terzo potere", la magistratura”. E quindi quale il suo giudizio sulla commissione che partirà a breve? “Si tratta di vedere qual è il compito di una Commissione che, come ancora detta l'articolo 82 Costituzione, per il fatto di procedere "alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria "deve avere oggetto ben definito. È stato detto che "il Parlamento può fare tutto, tranne che trasformare una donna in uomo e un uomo in una donna". Ma una Commissione d'inchiesta è, appunto, una commissione di "inchiesta". Non è un dibattito parlamentare, non è una analisi sociologica o politologica, non è un seminario di studi.” È questo il rischio che vede? ” Quella proposta con atto Camera numero 2565, prima firmataria onorevole Gelmini, è tutto tranne che una "commissione d'inchiesta": lo tradisce già il titolo che ne fissa l'oggetto "sull'uso politico della giustizia". E se non bastasse, basta leggere i compiti attribuiti all'articolo 1: `Lo stato dei rapporti tra le forze politiche e la magistratura" (lettera a) nonché "lo stato dei rapporti fra la magistratura e i media"(lettera b). Temi oggetto in Italia, in Europa e nel mondo di una letteratura sterminata, e bene potrebbero essere oggetto di tesi di dottorato, ove brillanti ricercatori apportino nuovi approfondimenti su temi mai sufficientemente arati. Ma una commissione d'inchiesta è altra cosa”. Teme insomma che la genericità degli obiettivi vanifichi l'iniziativa? “L'articolo 1 della proposta, con l'apparenza di prefigurare indagini su "casi concreti" sembrerebbe voler rientrare nei limiti della commissione d'inchiesta. Ma i "casi concreti" la cui esistenza si dovrebbe accertare riguardano di tutto e di più. " Esercizio mirato dell'azione penale odi direzione od organizzazione dei dibattimenti o dei procedimenti penali in modo selettivo, discriminatorio e inusuale". Quali procedimenti? Scelti a campione? In quali sedi? Sorteggiati?” Dice che non si può lavorare su presupposti simili? "Mancato o ritardato esercizio dell'azione penale a fini extragiudiziari, in violazione del principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale" (lettera g). Ancora più ampio il campo: esercizio ritardato in quali procedimenti? E soprattutto "mancato esercizio": qui si indaga non su ciò che comunque è stato, ma su ciò che non è stato. Sollecitare tutti i cittadini insoddisfatti a riproporre le loro denunzie? Non è finita qui”. Cos'altro ha notato? "Influenza esterna nella determinazione di quello che dovrebbe essere il giudice naturale, nella composizione degli organi giudiziari e nella definizione dei calendari, con particolare riguardo ai procedimenti penali nei quali siano coinvolti capi politici e esponenti politici di partiti "(lettera h). Anzitutto selezioni dei procedimenti: "Capi politici", ma perché non anche i peones, e perché non anche gli amministratori locali? E all'esito di questa difficile selezione inizierebbe il compito immane di ridiscutere la competenza territoriale, magari già oggetto di decisione in primo grado, in appello e in cassazione e poi addirittura di riesaminare i calendari di udienza e quindi il presupposto, la complicata materia delle tabelle di composizione degli uffici giudiziari”.. Lei stronca senza appello. “Non sono mancate nella storia repubblicana anche recente, commissioni d'inchiesta che non hanno approdato a nulla o che, pur istituite, non hanno di fatto operato. Se questa commissione volesse davvero investigare sui "casi concreti" come sopra in-definiti sarà destinata alla paralisi. ”Però è indiscutibile l'urgenza di guardarsi negli occhi e superare la crisi, che dura da trent'anni, nei rapporti fra politica e ordine giudiziario. O no? “Nessuno vuole eludere problemi della  giustizia e cadute nella magistratura. Ma vi sono proposte di legge pendenti in Parlamento, e la ministra Cartabia ha istituito una commissione di studio proprio sul tema dell'ordinamento giudiziario e della riforma del Csm. Questi sono temi "concreti" sui quali il Parlamento sarà chiamato a pronunziarsi, e sui quali si aprirà un dibattito e un confronto tra le diverse posizioni. E infine, non credo sia parlar d'altro, il ricordare che sulla nostra affannata macchina della giustizia si sono abbattuti gli ulteriori ritardi e problemi dovuti alla pandemia. Riorganizzare la ripresa che speriamo prossima, portare a regime le esperienze utili di semplificazione indotte dalla pandemia, abbandonare quelle meramente emergenziali. Proporre quali investimenti nel quadro del Recovery si debbano fare per la giustizia. Ecco terreni di impegno ineludibili e urgenti. Molte sono le proposte in campo tra le quali segnalo quella, molto "concreta", elaborata da magistrati, avvocati, professori ed esperti di organizzazione, tradotta nel "Libro Bianco Giustizia 2030", visitabile su www.giustizia2030.it <http://www.giustizia2030.it> , presentato in questi giorni.”

 

Da: Area <area-bounces a areaperta.it> Per conto di francesco chiaro
Inviato: domenica 25 aprile 2021 08:52
A: Maria Angioni <maria.angioni a giustizia.it>
Cc: <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com> <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>; area <area a areaperta.it>; Nuovarea <nuovarea a nuovarea.it>
Oggetto: Re: [Area] [Mailinglist-anm] R: AreaDGe la proposta di Commissione parlamentare d’inchiesta

 

Sono d' accordo con Nicola Saracino, nonostante sia citato nel libro del campione di virtù per provvedimenti giudiziari da me adottati, anzi forse sono d' accordo proprio a cagione di questo.

Mi inchiestino pure...

Piuttosto chiedo agli amici di Area ma non vi pare che un comunicato di questo genere sia un arroccamento sull Aventino? Qui parliamo di uno strumento previsto dalla legge da parte di un organo costituzionale, la verità non dovrebbe mai fare paura.. soprattutto a dei magistrati

Francesco Chiaromonte

 

Il sab 24 apr 2021, 16:15 Maria Angioni <maria.angioni a giustizia.it <mailto:maria.angioni a giustizia.it> > ha scritto:

Questo comunicato di Area è un espediente dialettico "a freddo" per sanzionare l'avversario, estrapolando un inciso, chiaramente provocatorio, della lettera al Presidente della Repubblica che ho firmato anch'io, e che risale al febbraio di quest'anno.
Ma sono passati due mesi, nel corso dei quali tanto lavoro è stato fatto: i colleghi di Area però, piuttosto che affrontare i temi recenti, fra cui la richiesta dei componenti del Cdc per Art.101 di dimissioni del Presidente Santalucia, da cui è scaturito un grande e importante lavoro in GEC, con tanti effetti positivi fra cui l'integrazione dell'Odg della odierna seduta che ora comprende anche il punto relativo ai colleghi dimissionari per evitare il procedimento disciplinare interno, si sono messi a studiare i documenti risalenti nel tempo, e ormai privi di efficacia politica, alla ricerca disperata di un capo d'accusa contro Art101.
Si è anche aperto un siparietto in Cdc, col presidente della seduta che cercava di ottenere una confessione da Andrea Reale sul tema commissione di inchiesta...una cosa persino inquietante.
Non c'è bisogno di alcuna Commissione di inchiesta, come ho fra l'altro scritto in diverse occasioni, in questi giorni, in chat Cdc: perché noi magistrati stiamo lavorando bene, e stiamo andando avanti nel nostro compito importantissimo, che consiste oggi in primo luogo nella difesa della stragrande maggioranza dei colleghi indipendenti, autonomi, e rispettosi del codice etico. 
Non andava bene che io dicessi che non è necessaria una Commissione di inchiesta? Questo non piace?
Allora Eugenio, dicci tu cosa desideri che diciamo noi di Art101.
Che abbiamo ballato col Demonio? 
Attenzione, perché scrivere che siamo collaterali a forze politiche è una accusa grave, e io personalmente valuterò anche una eventuale querela penale.

Maria Angioni

-----Messaggio originale-----
Da: Coordinamento AreaDG [mailto:coordinamentoarea a gmail.com <mailto:coordinamentoarea a gmail.com> ] 
Inviato: sabato 24 aprile 2021 14:35
A: <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com <mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com> > <mailinglist-anm a associazionemagistrati.com <mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com> >; area <area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it> >; <nuovarea a nuovarea.it <mailto:nuovarea a nuovarea.it> > <nuovarea a nuovarea.it <mailto:nuovarea a nuovarea.it> >
Oggetto: [Mailinglist-anm] AreaDGe la proposta di Commissione parlamentare d’inchiesta

[image: AreaDG.jpg]

*AreaDG e la proposta di Commissione parlamentare d’inchiesta*



L’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uso politico della giustizia confligge con l’autonomia e l’indipendenza della magistratura (voluti dal Legislatore costituente a beneficio non dei magistrati ma della collettività), soprattutto se volta a riscrivere o, peggio, a piegare la verità storica di venti anni di attività giudiziaria alle mistificazioni di un *instant book*.

Si tratta di un’operazione di pura strategia mediatica che vorrebbe accreditare, con affermazioni  apodittiche e indimostrate, che nei processi riguardanti leader nazionali e partiti del centro destra, l’azione giudiziaria sia stata condizionata dal Presidente delle Repubblica Giorgio Napolitano e, addirittura, orientata verso la persecuzione di parti politiche avverse, paralizzando, così, qualsiasi iniziativa ai danni dei partiti di sinistra.

Siamo fermamente convinti che una simile ricostruzione non abbia alcuna credibilità pubblica, né possa fondare la ragion d’essere di un organo istituzionale come una commissione d'inchiesta che voglia essere autorevole e consapevole della storia.

Ovvie sono le finalità di tale iniziativa: riscrivere l’esito di vicende giudiziarie suggellate da sentenze definitive, utilizzando qualsiasi argomento, ancorché  lontano dalla verità storica e giudiziaria, per mettere in discussione l’indipendenza di pensiero di quei  tanti magistrati se ne sono occupati, mai omologabili in quelle tesi precostituite che la manipolazione mediatica  vorrebbero accreditare.

È inaccettabile che tale iniziativa sia apertamente sostenuta da rappresentanti della Lista 101 che siedono nel Cdc dell’Anm, e che questo gruppo, aderendo apertamente, a simili mistificazioni, tradisca il ruolo nel quale ha sempre affermato di riconoscersi, ossia di contribuire alla tutela dell’autonomia ed indipendenza della magistratura.

Tale contraddittoria scelta dimostra, semmai, un inaccettabile collateralismo con le forze politiche che sostengono un simile progetto di mistificazione della storia giudiziaria del Paese e che AreaDG respinge con determinazione.

Il Coordinamento di AreaDG.
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