[Area] Csm e segreto di indagine

ed.brutiliberati a gmail.com ed.brutiliberati a gmail.com
Ven 7 Maggio 2021 11:23:56 CEST


 

 

 

Segnalo mia intervista sul tema dei rapporti tra Csm e uffici di procura
con riguardo al segreto di indagine ed all’ applicazione della Circolare 13
gennaio 1994, resa oggi 7 maggio 2021 a Corriere della sera

Edmondo Bruti Liberati

 

 

Corriere della Sera di venerdì 7 maggio 2021, pagina 15

Intervista ad Edmondo Bruti Liberati - «Vicenda incomprensibile Io quelle
carte segrete non le avrei mai accettate»

 

di Guastella Giuseppe

«Vicenda incomprensibile Io quelle carte segrete non le avrei mai accettate»
Bruti Liberati: Milano non fa indagini polverone L'intervista di Giuseppe
Guestsila sea*No Ha fatto parte del Csm, è stato presidente dell'Anm,
Edmondo Bruti Liberati ha guidato la Procura di Milano dal 2010 al 2015,
quando è andato in pensione lasciando il posto a Francesco Greco. Cosa ne
pensa della vicenda del pm Storari che dà verbali al consigliere del Csm
Davigo, sostenendo che a Milano frenano l'inchiesta? «Per me è una vicenda
incomprensibile. Su quali debbano essere i rapporti tra il Csm e le indagini
e i processi c'è una circolare del 1994». Davigo ha detto di essersi
attenuto alle regole. «La circolare va letta interamente. II principio
generale è netto: al Csm è precluso ogni intervento sul merito di indagini e
processi, ma può e deve acquisire notizie su procedimenti penali in corso,
anche se coperti dal segreto investigativo, quando riguardano profili
disciplinari, trasferimento di magistrati per incompatibilità ambientale e
criteri di organizzazione degli uffici. Dice che spetta all'ufficio del pm
valutare le ragioni che possono rendere inopportuna, in una determinata
fase, la comunicazione di notizie che possano compromettere lo sviluppo
delle indagini. E accaduto che, anche senza richiesta, i procuratori abbiano
comunicato immeLe garanzie Alla Procura del capoluogo lombardo c'è stata una
linea di rispetto delle garanzie diatamente le notizie o abbiano ritardato.
In altri casi, a richiesta del Csm, hanno subito adempiuto o si sono
riservati di farlo appena cessate le esigenze investigative. Le notizie che
il Consiglio acquisisce sono coperte dal segreto al quale è vincolato di
conseguenza ogni componente. La circolare, ovviamente, non prevede
un'eventuale irrituale acquisizione diretta di notizie da parte di un
singolo consigliere». Le è mai capitato quando era al Csm che qualcuno
glielo proponesse? «No. Non avrei mai ricevuto informalmente atti e se
qualcuno me li avesse sbattuti sul tavolo li avrei immediatamente
consegnati" all'istituzione Consiglio». Questa vicenda le ricorda quella tra
lei e l'allora aggiunto Alfredo Robledo? «Non c'è nessun collegamento. Qui
il tema sembra quello della ritardata iscrizione nel registro delle notizie
di reato di alcuni soggetti. Questa, però, è un'insindacabile scelta del pm
che non è valutabile neanche in sede processuale. Robledo, invece, riteneva
che fossero stati violati i criteri di organizzazione dell'ufficio
nell'assegnazione di procedimenti, e il Csm ha detto che non era accaduto».
Però è previsto che contro l'inerzia del pm intervenga la Procura generale.
«E l'unico caso, maci sono resole formali per questo». E finita l'era di un
ufficio che appariva compatto o era solo un'immagine distorta? «In un
ufficio di un centiSono dispiaciuto per Storari, magistrato molto perbene a
l'individualismo è una brutta bestia nabo di persone è evidente che ci siano
anime diverse. Credo, pero, che nella Procura di Milano ci sia sempre stata
una linea costante. E quella del rispetto delle garanzie. Diciamolo pure: le
indagini polverone non sono nello stile della Procura di Milano». Cosa
intende? «Indagini a tutto campo sull'universo mondo, iscrizioni precipitose
e intercettazioni a strascico che poi si sgonfiano nel nulla. Non
dimentichiamo che Milano significa Borsa, significa sede delle più grandi
imprese, ma non dimentichiamo anche che qui sono state fatte una lunga serie
di indagini importanti che hanno avuto significativi riscontri giudiziari, e
anche qualcuna che non è andata a buon fine, come è nella normale dialettica
processuale». Cosa prova per dò che sta accadendo nell'ufficio che ha
diretto per 5 anni? «Sono molto dispiaciuto per Storari. E un magistrato
perbene e di grande professionalità, ma l'individualismo è una brutta
bestia». Greco deve affrontare tutto questo a pochi mesi dalla pensione.
«Greco lascia una Procura di livello elevato ed indiscusso. I sei sostituti
che sono stati chiamati alla Procura europea sono un riconoscimento per la
professionalità altissima di ieri e oggi dell'ufficio».

 



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