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Magistratura Democratica md a magistraturademocratica.it
Mar 18 Maggio 2021 20:00:48 CEST


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Cari lettori,
 
apriamo questa prima newsletter con l'appello di Magistratura democratica all'attivazione del Tavolo della Pace.
 
E proprio dal rispetto del diritto internazionale, e alla tutela dei diritti in assoluto, parte il filo conduttore che lega gli altri articoli, su temi dibattutti in seminari on-line, organizzati da Magistratura democratica, o che hanno coinvolto la nostra associazione:  dal dramma della cosiddetta “rotta balcanica” all'uso della violenza da parte delle forze dell'ordine, fino al tema della giustizia nel mondo del lavoro.
 
Senza dimenticare i problemi interni alla magistratura, che inevitabilmente si riverberano sui diritti dei cittadini.
 
Si tratta del “numero zero” di uno strumento nato per tenervi aggiornati su iniziative, prese di posizione, confronti.
 
L'appuntamento con la newsletter MD, salvo eccezioni, è ogni martedì, alle ore 20. 


     
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Tavola della Pace: Md aderisce all'appello   

 
Magistratura democratica aderisce con convinzione all’appello della Tavola della pace.
Nel condannare tutte le violenze, sentiamo il bisogno di rivolgerci a tutte le istituzioni nazionali, europee e internazionali perché facciano prevalere le ragioni del diritto internazionale dei diritti umani e si adoperino con tutte le forze e i mezzi per porre fine al conflitto, innescato da una politica espansionistica senza freni - costellata di gravi violenze nella moschea di Al-Aqsa e provvedimenti di sfratto delle famiglie palestinesi da Gerusalemme Est - e da politiche segregazioniste indagate dalla Corte penale internazionale.
Come è scritto nell’appello, occorre riconoscere al popolo palestinese e ai suoi figli, che in questi momenti drammatici pagano un prezzo altissimo, gli stessi diritti che riconosciamo al popolo di Israele, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite.
È un tema al quale la comunità dei giuristi non può rimanere indifferente.     
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I motivi di un giudice specializzato per il lavoro  

 
di Rita Sanlorenzo
Sostituta Pg presso la Corte di cassazione, vicedirettrice di Questione giustizia
 
«La storia del diritto del lavoro è la storia del suo processo, e della sua giurisprudenza. Sia per l’attività interpretativa svolta dai giudici del lavoro che ha via via riempito di contenuti le clausole generali utilizzate dal legislatore: sia per lo stretto parallelismo nella parabola di questi decenni. Alla fase espansiva dei diritti e delle garanzie che è seguita alla nostra Costituzione, fino al culmine dell’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, ha corrisposto la centrale importanza del ruolo interpretativo del giudice. Con la successiva curvatura, segnata dalla progressiva riduzione delle tutele, si è assistito alla crescente emarginazione del giudice, con l’introduzione di misure di deflazione e di automatismi valutativi, fino alla radicale eliminazione di suoi spazi di intervento» (...)
 
Rita Sanlorenzo ha introdotto il seminario "Il nocchiere... in gran tempesta": il giudice e la giustizia del lavoro fra testo normativo e contesto culturale, organizzato da Magistratura democratica. Un suo articolo sull'argomento è stato pubblicato dal Domani
 
Qui sotto, i link all'articolo e alla registrazione di Radio Radicale    
https://www.editorialedomani.it/giustizia/lorigine-del-processo-del-lavoro-come-strumento-effettivo-di-tutela-dei-diritti-jyewrwji
        
[  ]( # )        https://www.radioradicale.it/scheda/636765/il-nocchiere-in-gran-tempesta-il-giudice-e-la-giustizia-del-lavoro-fra-testo-normativote       
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La forza di Polizia in uno studio criminologico   

 
A vent'anni dei fatti del G8 di Genova, e a 40 dalla legge di smilitarizzazione della Polizia, un dibattito sulla violenza da parte delle forze dell'ordine è significativo. Come quello al quale è intervenuto Riccardo De Vito, presidente di Magistratura democratica e magistrato di sorveglianza. Ulteriore occasione, la presentazione del libro: La forza di Polizia. Uno studio criminologico sulla violenza, di Riccardo Cornelli. 
 
 
DAL WELFARE AL DECORO, COME CAMBIANO I PARAMETRI 
«Siamo nell'epoca in cui persino la cultura politica della Sinistra ha sostituito, per dirla con l'espressione di Baratta – ha affermato De Vito, nel corso dell'iniziativa – la sicurezza dei diritto con il diritto alla sicurezza. E abbiamo sostituto il welfare con il concetto di decoro, spostando i problemi nelle periferie delle città, e sostituendo la risposta politica e sociale ai conflitti con un policing urbano sempre più aggressivo e pervasivo nei confronti di chi è ai margini della società». Il problema secondo De Vito non è tanto condannare il singolo episodio, quanto definire il livello di violenza accettabile. «La Polizia – secondo De Vito - esercita la violenza ha una presunzione di legittimità. Ma cosa vuol dire riportare l'ordine? I limiti sono sempre mobili, l'uso a violenza è sempre un aspetto relativo, determinato da tanti fattori, a partire da quelli culturali e sociali.  Se con politiche inadeguate collochiamo ai margini intere categorie di persone, si crea la loro disumanizzazione e si alza la soglia della tollerabilità della violenza nei loro confronti. Allo stesso modo, se legittimo l'uso delle armi tanto più lo accetterò da parte delle forze di polizia, se concentriamo migranti in grandi centri di accoglienza aumentando le conflittualità e la percezione di perciolo, ecco che si alza la soglia di accettazione all'uso della forza».
 
 
LE NECESSARIE RISPOSTE DELLA POLITICA
Il magistrato, per Riccardo De Vito «non deve avere un ruolo ancillare rispetto all'uso della forza di Polizia. La risposta al livello di conflitto è multilivello, e sta sopratutto nella politica, non in un presunto potere taumaturigo della magistratura. La Sinistra ha spostato alcuni argomenti di Destra, affrontando i problemi con la repressione i Daspo urbani e con il confinamento nelle periferie, ma così aumentiamo solo i conflitti tra poveri. Si stanno formando dinamiche che disumanizzano alcuni soggetti, alzando la soglia di accettabilità della violenza, moltiplicandola nella società. Il cuore del problema è come la democrazia può limitare la violenza, ad esempio aumentando l'accesso ai diritti»
 
Il link per rivedere il webinar organizzato dalla Casa della cultura di Milano    
 https://www.youtube.com/watch?v=AoHTCQw_uvo&t=2523s}             [  ]( # )
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«Serve un tribunale dei soggetti vulnerabili»  

 
Il webinar  ("In mezzo al fango e alla neve: la rotta balcanica fuori e dentro i tribunali"), organizzato da Magistratura democratica, è servito (anche) a definire una necessità: la possibilità di creare un giudice "nuovo", che si muova lungo un incrocio di saperi. Oltre al codice occorrono tante competenze, da condensare in un Tribunale delle persone vulnerabili. Questo il concetto, espresso nella sintesi finale di Riccardo De Vito, presidente di Md, riprendendo una proposta di Luca Minniti.
 
Intanto, nei Balcani si assiste a trattamenti disumani, degradanti, perfino a episodi di tortura oltre alle violazioni dei diritti testimoniati, nel corso dell'iniziativa, da chi vive quotidianamente, all'interno delle organizzazioni umanitarie, la vicenda.
 
Luca Minniti ha osservato: «Qui siamo ai confini dello stato di diritto, ai margini dei nostri strumenti scientifici dell'interpretazione delle norme. Ma è in casi come questo che che si conoscono esperienze diverse, che maturano fatti nuovi. Sui confini si consuma una violazione una violazione del diritto all'acceso al giudice. Per ostacolare esercizio del diritto di asilo il sistema Europa tenta di apprestare delle barriere. La sfida è trovare soluzioni alternative, ad esempio di assistenza sul confine, introducendo nuovi dirritti come avvenne con lo Statuto dei lavoratori. La questione è su un piano culturale e giuridico-formale: al centro ci sono sempre più le persone vunerabili con i loro diritti. Da qui la necessità di un tribunale dei soggetti vulnerabili».
 
Per rivedere il seminario on-line "In mezzo al fango e alla neve: la rotta balcanica fuori e dentro i tribunali", la registrazione di Radio Radicale.        [  https://www.radioradicale.it/scheda/632669/in-mezzo-al-fango-e-alla-neve-la-rotta-balcanica-fuori-e-dentro-i-tribunali ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/cl/f/bl8LK9s3pId_dyQSuNLcs2EqGuObiSqK2rHeHMeKfgJLsRlCfYmpIq6LGB7_J8YjQsUno0WzPrMpe3zL-fexSkOCJMw7Cc4dnBm7WsnUQtdCvbdOlbISt8z7ag-J8HY4Iln0qPemK5M5FyEN3JFTmm_Zy608UEpfQTJLek3QUP039LMPJOhfkpYL16PlpG6BpBj0SBWfO5kRmLzKpWTcYPE8WhrDTua8zsO8sxxTvac-rtGpGA7-MxB8JPgbKDW9dWg2tRtWQ52kRZ9oyygH-u_3gZJ5UXTiTn6TUeHkeUR61ZCJAqQ )            [  ]( # )
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La crisi della magistratura / 1
«Le correnti non sono gruppi di potere»  

Sintesi dell'intervento di Stefano Musolino, componente dell'esecutivo di Md e sostituto procuratore di Reggio Calabria, al webinar: “Per una giustizia liberare e democratica".
 
«C'è una narrazione mediatica viziata, che presuppone l’identificazione tra correnti e gruppi di potere interni alla magistratura. Ma non è così. Sono questi ultimi ad avere approfittato della debolezza di proposta politica dei primi, usando i gruppi associati per scopi particolari, funzionali ad alimentare clientele elettorali, fondate su potentati regionali. In questo senso, può ben dirsi come il metodo Palamara sia stato introiettato nei gruppi associati che hanno, così, smarrito il senso, posto a fondamento della loro esistenza. Ma questa necessità genetica è ancora attuale, nonostante gli errori del passato».
 
UN CLIMA DI DIFFIDENZA
«C'è stata una strumentalizzazione dei gruppi associati che ha incrociato le diffuse istanze personali, alimentate dall’ambizione di carriera, con gli interessi di potentati regionali a coltivare un loro elettorato clientelare. Ma, rotto questo nodo, le correnti rimangono indispensabili, per coltivare le differenti sensibilità valoriali e culturali che attraversano la magistratura e garantire un confronto tra i diversi modi di interpretare il ruolo nel lavoro quotidiano».
 
LE COMPONENTI, GARANZIA DEMOCRATICA
«Non può essere accettabile un Csm avaloriale, con l'abolizione di ogni rappresentanza delle diverse sensibilità che percorrono la magistratura. Il rispetto di queste ultime è garanzia della democraticità di un organo chiamato ad assumere scelte discrezionali, espressione di diversi approcci valoriali. L’esercizio della giurisdizione di ogni singolo magistrato, così come le scelte organizzative e di gestione del Csm non sono mai neutre. Così ad esempio, restando a vicende più prossime all’attualità, ci può essere  un pubblico ministero di “lotta” che sviluppa le indagini preliminari, con una speciale attenzione alle necessità di tutela dell’ordine pubblico, individuando nell’indagato un nemico da sconfiggere o un pubblico ministero di “garanzia” che svolge le indagini, percependo l’indagato come soggetto debole di cui è chiamato a tutelare i diritti. In queste differenti sensibilità culturale dei pubblici ministeri si rispecchiano alcune delle diversità valoriali che attraversano la magistratura». 
 
 Il link al webinar organizzato da Linkiesta        [  https://www.linkiesta.it/2021/04/linkiesta-talks-giustizia// ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/cl/f/LOoKoyoGJ8S1ySLvXft5UVNVrSPHjv1kNlHFZB_LIJxkSkDHKH1NzkTIy8KJJXG_uJtyNX7gqLNHAis_a1yfJb6J4Ph1cASfph00bnYcq9O7y3_icH_DH0fa-bMfQy96lZERV6ujTlKnn9UlKIV_P_Bix9WoC7mOiGGAaf5cZLrOP7L6xiuxcsjxUkI8M8dzS9P91MlfT-AMZVw8xDwjte23FKzwLfRL31NnOWdUmC3hh4onX3GCB6OFtvvohq4xfb3DinW26A5W_QUluBW6D-23QnBZtRMxMre-IGzXRdBtA0kew2Y )
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La crisi della magistratura / 2
Cadute e attacco alla Giurisdizione  

di Mariarosaria Guglielmi
segretaria generale di Magistratura democratica
 
«La magistratura è chiamata oggi ad una riflessione seria e coraggiosa su se stessa per un rinnovamento etico e culturale, nel sistema di governo autonomo e nell’associazionismo giudiziario. Un percorso che deve confrontarsi con progetti volti a ridefinire in senso burocratico la fisionomia del Csm come organo di amministrazione e di governo del “personale”, e con l’attacco alla giurisdizione e ai suoi valori fondamentali, portato dai tentativi di riscrivere la storia della giustizia italiana con la chiave di lettura di una magistratura impegnata nella “lotta politica”» (...)
 
Sopra, il testo dell'introduzione di Mariarosaria Guglielmi al webinar di Magistratura democratica, dal titolo:  "Dalla crisi e dalle cadute nel governo della magistratura all’attacco alla Giurisdizione".
 
I link per l'intervento completo pubblicato da Questione giustizia e per il webinar, registrato da Radio Radicale.        [
https://www.questionegiustizia.it/articolo/dalla-crisi-e-dalle-cadute-nel-governo-della-magistratura-all-attacco-alla-giurisdizione. 
  ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/cl/f/wkryPPsJYZmTwMXOptx2ZmAVzaJoUhwCiab5gPm5JGo-8gup-qn0uCyUvYK1AfycTwOTw0-hSC3X_fVBruAN_MiCdeCOjWf-0rHJOu84qCdsddYY7_G0MRvhDX2IYs1PKNd1NJ8812w3az5y8O4p4Eu7QtgVRJtwe18TIlwe4ZtM3mSSVeYPiUAm82QahUotNKBc0_1RlE2oS8q4iLymJCf8VznCgxId1amQD-8buUTRtIqsONb9fbKk29ST7Esd3gi4UQ7Qp8ri7wKZWXqGPjaSQj-5pFAlWkDA )
[  ]( # )        https://www.radioradicale.it/scheda/632076/dalla-crisi-e-dalle-cadute-nel-governo-della-magistratura-allattacco-alla            [  ]( # )       [  ]( # )       [  ]( # )       [  ]( # )
 

Associazione Nazionale Magistrati
Palazzo di Giustizia

Piazza Cavour 00193 - Roma
CF: 97013890583

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