[Area] Magistratura democratica Newsletter 9

Magistratura democratica md a magistraturademocratica.it
Mar 13 Lug 2021 20:01:03 CEST


[  ]( # )
[  ]( # )  

 
[  ]( # )     13 luglio 2021
[  ]( # )  

Cari lettori,

si è concluso domenica scorsa, a Firenze, il XXIII congresso di Magistratura democratica.
 
Questa newsletter ne affronta alcuni aspetti, partendo dai risultati attesi: gli eletti al Consiglio nazionale e la mozione, approvata a larga maggioranza, che riportiamo integralmente.  Abbiamo poi inserito alcune voci “esterne”, come quelle di David Ermini, vicepresidente del Csm e di Giuseppe Santalucia, presidente dell'Anm, con le sintesi dei loro interventi.
 
Continueremo ad occuparci dei contenuti del congresso. Dibattito e sessioni si possono seguire sul sito internet di Radio Radicale, sia nelle sezioni Riascolta (solo audio), che nell'Agenda (riprese video). A disposizione, link per una immediata visualizzazione. Si noterà il grande lavoro organizzativo fatto dalla sezione toscana di Md. 
 
Un altro link, consente di ascoltare la relazione introduttiva di Mariarosaria Guglielmi. Tra i gli aspetti toccati, quello della tutela dei diritti e dei principi democratici, che i fatti di Santa Maria Capua Vetere hanno messo in evidenza: «Oggi, come giudici e cittadini - ha affermato Guglielmi - dobbiamo chiederci cosa c’è al fondo e all’origine di un abisso nel quale vediamo smarrire l’idea stessa di democrazia, la sua civiltà e il suo linguaggio; lo Stato di diritto e l’idea di comunità che mette sempre e dovunque al primo posto la persona, la sua tutela, la sua dignità, la sua difesa e la sua protezione da ogni arbitrio; che prende in custodia tutti questi beni, e se ne fa garante proprio quando essi sono al cospetto della forza e dell’autorità dello Stato e nei luoghi dove questi beni diventano più vulnerabili. Dobbiamo esplorare l’abisso di quella che è stata definita la controcultura democratica della forza che dà prova di sé nello spazio chiuso di un carcere o di una caserma, senza illuderci che saranno le responsabilità individuali a fornirci risposte risolutive e la certezza che tutto questo non accada più». Sulla vicenda, riportiamo un comunicato di Md.
 
Da segnalare infine il video sulla Costituzione, realizzato durante il congresso, che raccoglie  brevi riflessioni dei partecipanti. 
 
 
L'appuntamento con la newsletter Md, salvo eccezioni, è ogni martedì, alle ore 20     
[  ]( # )


XXIII congresso
Gli eletti al Consiglio nazionale  
 
Cinzia Barillà, Stefano Musolino,
Ottavia Civitelli, Andrea Natale, Silvia Albano, Fabrizio Filice, Anna Mori, Simone Spina, Maria Antonietta Ricci, Simone Silvestri, Mariarosa Pipponzi, Emilio Sirianni
[  ]( # )  


 
XXIII congresso
La mozione   


 
Le sfide del presente
 
Il XXIII Congresso nazionale di Magistratura democratica, nell’approvare e fare integralmente propri i contenuti della Relazione della Segretaria generale Mariarosaria Guglielmi, riafferma che la legittimazione democratica della magistratura si fonda sul ruolo della giurisdizione nella tutela dei diritti e delle libertà, come limite a ogni potere e difesa contro ogni arbitrio.
 
La pandemia ci ha consegnato un’enorme crescita delle disuguaglianze unita all’accentuazione dirompente dei guasti di un paradigma di sviluppo, fondato sul primato del mercato senza regole e sull’arretramento dello stato sociale, a scapito della dignità e dei diritti delle persone.
Le cronache restituiscono la costante messa in discussione dei diritti sociali e civili dei poveri, dei migranti, delle persone svantaggiate.
In questo contesto emerge, con accresciuta drammaticità, che le conquiste della democrazia non sono irreversibili e hanno bisogno di un presidio permanente. Anche le vicende del carcere di Santa Maria Capua Vetere rivelano la fragilità della democrazia e dello stato di diritto, e rendono chiaro che tali conquiste non possono mai dirsi acquisite una volta per tutte.
L’indipendenza della magistratura è, allora, condizione indispensabile per garantire un’effettiva tutela dei diritti e delle libertà.
Affrontare la questione morale è, per la magistratura, un impegno imprescindibile, così come ribadire la necessità di rispettare il codice deontologico; non si tratta di una formalità burocratica, ma di una concreta espressione e fondamento del rinnovato “patto con i cittadini”, che possa restituire credibilità al lavoro quotidiano dei magistrati nell’esercizio imparziale e indipendente della giurisdizione.
Questo esercizio quotidiano della funzione giudiziaria deve essere espressione di un potere orizzontale e diffuso, a servizio del cittadino e in special modo della parte più debole e marginalizzata della società.
 
 
Per l’autonomia di Magistratura democratica
e l’unità della magistratura progressista
 
In questo contesto, la recuperata, piena autonomia di Magistratura democratica non nasce in contrapposizione ad AreaDG, ma nella ricerca di un completamento nelle forme di rappresentanza delle sensibilità che percorrono la magistratura progressista.
 
Magistratura democratica è orgogliosa di avere contributo alla nascita ed alla crescita di AreaDG e guarda con favore all’impegno di molti suoi iscritti che vi operano e continueranno ad operarvi alacremente.
Siamo, quindi, convinti che l’iscrizione ad entrambi i gruppi sia una ricchezza. Consapevoli dell’esistenza di un comune sentire su molti temi, ma altrettanto consapevoli dell’esistenza di alcune diversità di approccio, sensibilità e prospettive culturali su altri; crediamo che questa differenza possa essere un valore e che, pertanto, la azione dei due gruppi possa e debba essere complementare.
A fronte di derive burocratiche e corporative, l’unità della magistratura progressista rimane un obiettivo politico che Magistratura democratica si impegna a perseguire. E ci proponiamo, sin da subito, di ricercarla in occasione dei prossimi confronti sui temi posti dalle proposte referendarie e dalle riforme in cantiere.      
[  ]( # )


La relazione della segretaria  
Mariarosaria Guglielmi  
Il link al video di Radio Radicale:
https://www.youtube.com/watch?v=3c6B5mWOZD8
[  ]( # )  


   I link per rivedere il congresso  

9 luglio
https://www.radioradicale.it/scheda/642513
 
10 luglio
https://www.radioradicale.it/scheda/641943
 
11 luglio
https://www.radioradicale.it/scheda/641944     
[  ]( # )  


 
XXIII congresso
«Una vera emergenza democratica»
Sintesi dell'intervento di David Ermini   

(...) Non intendo girarci intorno, dico subito che la questione morale nella e della magistratura – per l’impatto e le ricadute sull’opinione pubblica – più che questione democratica è ormai una vera emergenza democratica. Perché il crollo di fiducia che ha colpito l’ordine giudiziario e il suo organo di governo autonomo mina alle fondamenta la legittimazione democratica della stessa giurisdizione. 
Tutti sappiamo che lo tsunami che si è abbattuto in questi mesi è in realtà l’onda lunga di degenerazioni e miserie etiche risalenti negli anni, e sappiamo anche che la gran parte dei magistrati è del tutto estranea all’indegnità disvelata dai ben noti scandali e ne è profondamente turbata; ma altrettanto bene sappiamo che l’attuale crisi della magistratura, per intensità e qualità, è di portata questa volta diversa dal passato e segna il punto di non ritorno. Non esiste un piano B, non ci sono opzioni o vie di fuga, non è data un’altra chance.
Siamo ormai prossimi alla ripartenza e alla ricostruzione del Paese dalle macerie economico-sociali della pandemia, prossimi a una fase irripetibile e ricca di prospettiva ma al tempo complessa e assai delicata, che esige il ruolo centrale del corpo giudiziario a tutela dei diritti e presidio di legalità. Non è pensabile che una fase storica come quella che si prospetta dinnanzi a noi possa permettersi una magistratura, per così dire, dimezzata. O adesso si cambia radicalmente risiglando e rinsaldando il patto fiduciario con i cittadini o il vulnus di credibilità rischierà di essere letale per lo stesso assetto democratico. Attorno alla giurisdizione e al rinnovato prestigio della magistratura si giocherà buona parte del futuro del Paese.
Ci attendono dunque mesi decisivi, mesi che dovranno essere connotati da sincero spirito riformatore, che certo non può essere vendicativo o rancoroso. Perché se è vero che una riforma incisiva e coraggiosa della giustizia nel suo insieme è vitale, urgente e improcrastinabile, è anche vero che nessuna riforma può essere di per sé risolutiva se non si accompagna al cambiamento morale e culturale. (...)
L’interesse generale esige che i cittadini possano confidare in una magistratura che sappia rendere efficace, tempestiva e di qualità la risposta di giustizia. (...)
Separazione dei poteri, autonomia e indipendenza della magistratura sono valori e principi miliari e irrinunciabili, che vanno sottratti alle tensioni politiche e mediatiche. In questo senso sono convinto che la sede naturale per riforme condivise sia il Parlamento anziché un percorso referendario (....)
Faccio mio quanto da tempo sostiene Luigi Ferrajoli: il carrierismo va rifiutato. Non solo perché in contrasto con il dettato costituzionale che distingue fra loro i magistrati “soltanto per diversità di funzione”, ma perché lede l’indipendenza interna ed esterna dei magistrati e la credibilità dell’istituzione giudiziaria tutta. E poi mi sento di invitare ciascun magistrato al riserbo, alla sobrietà, all’estrema prudenza nell’uso dei social media, al rigetto di protagonismi e lusinghe televisive. La credibilità e il prestigio dell’istituzione giudiziaria hanno il loro punto di forza nella continenza e nell’umiltà di ogni singolo magistrato: in tal modo si consolida l’autonomia e l’indipendenza e ci si preserva da critiche denigratorie e delegittimanti.
È un bene che il Consiglio superiore rifletta il pluralismo culturale delle rappresentanze, ma ciò non può e non deve significare che nell’esercizio di autogoverno pesino condizionamenti e ingerenze correntizie. Chi è eletto al Consiglio risponde solo alla sua coscienza, non a rapporti fiduciari, non a logiche di appartenenza. Ciò detto, aggiungo però che la discrezionalità è e rimane una prerogativa irrinunciabile dell’autogoverno, è necessaria perché le scelte che il Consiglio assume possano costituire fino in fondo concreta attuazione dei principi costituzionali. È una responsabilità, questa, che rivendico e alla quale il Consiglio non può e non deve rinunciare (...).
In questi due anni il Consiglio superiore, anche al di là delle sue colpe e talora anche a prescindere da un suo diretto coinvolgimento, è stato purtroppo il palcoscenico mediatico della decadenza etica della magistratura. Il Consiglio ha rischiato di essere travolto subendo insistenti e ripetuti richiami allo scioglimento (mi chiedo: per ripartire da dove?) (...)
Ci attende ora il compito oneroso, alla luce delle riforme che verranno, di predisporre nuovi regolamenti interni affinché il prossimo Consiglio, eletto sulla base di una rinnovata legge elettorale, sia posto da subito nelle migliori condizioni funzionali e possa completare il percorso da noi avviato per restituire il prestigio, l’autorevolezza e il rispetto che spettano a un organo di rilievo costituzionale qual è il Csm.
 
Il link al testo integrale: 
https://www.magistraturademocratica.it/congresso/articolo/intervento-del-vicepresidente-del-csm-on-david-ermini     
[  ]( # )  


 
XXIII congresso
«Tutelare diritto di associazione e voto» 
Condensato della relazione di Giuseppe Santalucia   


 
(...) Il duplice effetto della crisi di credibilità si coglie lungo una stessa direttrice: l’indebolimento dei diritti dei magistrati. Si vorrebbe, come ho accennato, ridimensionare il diritto di associazione, con una limitazione del campo ai profili strettamente sindacali. Si vorrebbe, ancora, che i magistrati perdessero il diritto di elettorato per la composizione del Csm. Il portato della crisi, se prevalessero queste istanze dallo sguardo decisamente rivolto a un lontano passato, si risolverebbe nella compressione dei diritti di associazione e di voto, e quindi nello svilimento del valore della rappresentanza. 
(...) Alcune delle proposte riformatrici hanno un denominatore comune: la separazione. Una prima separazione è quella del pubblico ministero dalla giurisdizione, propugnata con il dichiarato fine di rendere il giudice più indipendente, ma, a me pare, senza sufficiente considerazione degli inevitabili sviluppi successivi. Non ci si può non chiedere di quale indipendenza dalla Politica e dal Governo potrebbe godere il pubblico ministero, una volta separato dalla giurisdizione, e quindi di quanta indipendenza potrebbe beneficiare la stessa giurisdizione penale, che opera per necessità su impulso del pubblico ministero.
La contrarietà alla separazione non vuol dire che si neghino alcune criticità e quindi l’utilità di una riflessione sulla posizione del pubblico ministero all’interno del processo, per valutare possibili squilibri con la parte privata specie nella fase delle indagini. Occorre però chiedersi, al di là di ogni apprezzamento nel merito della denuncia dello strapotere dell’inquirente, se a questo fine sia veramente funzionale la separazione. Guardo non al quesito referendario, ma alla eventuale pars costruens costituita dal disegno di legge costituzionale (...). Nel tentativo di assicurare al pubblico ministero autonomia e indipendenza, al pari dei giudici, si formerebbe il Csm della magistratura inquirente del tutto sovrapponibile, quanto a struttura, a quello della giudicante. (...).
Una seconda separazione dovrebbe intervenire nella relazione tra Csm e i magistrati, affidata al sistema del sorteggio incaricato di espellere il correntismo dai luoghi del cd. governo autonomo e che, recidendo il legame di tipo elettivo, indebolirebbe fortemente quella sia pur parziale rappresentatività dell’ordine giudiziario che al Csm è stata riconosciuta (...).Trovo molto convincenti le parole pronunciate ieri della prof.ssa Biondi, secondo cui, a meno di non mettere mano a riforme costituzionali, deve prendersi atto che il testo della Carta parla, senza possibilità di spazi interpretativi, di componenti eletti. Ma il tema del sorteggio non è certo accantonato, perché è costantemente richiamato da autorevoli protagonisti della discussione pubblica, che lo presentano come l’unico efficace rimedio alla crisi del Csm.
Una terza separazione dovrebbe agire nei rapporti tra magistrati, a cui sarebbe consentito l’esercizio del diritto di associazione soltanto per discutere di questioni sindacali. Vari dispositivi di separazione che finirebbero col delineare uno scenario di separatezza del magistrato. (...)
Un magistrato indotto dal timore di essere sovraesposto alle pretese risarcitorie delle parti non sarebbe più veloce nella decisione, non sarebbe maggiormente pronto a recepire istanze di giustizia quando sarebbe più comodo rigettarle, non sarebbe più sicuro nella gestione del processo. (...)
(...) Riforme che riuscissero a recuperare a maggiore efficienza il servizio giustizia avrebbero un ulteriore effetto benefico, agevolando il recupero di tensione etica nei magistrati, come necessaria risposta alla crisi di credibilità della magistratura. Se è vero che neghittosità e cadute deontologiche allignano più facilmente in sistemi scarsamente efficienti, c’è da sperare che il miglioramento di efficienza concorrerà a rafforzare l’attenzione collettiva dei magistrati sui doveri del ruolo. Ancora, un servizio giustizia più efficiente, capace di assicurare risposte ragionevolmente tempestive alle domande di giustizia, produrrebbe minore insoddisfazione non solo nelle parti che bussano alle porte dei tribunali, questo è ovvio ed è il dato principale, ma anche negli operatori che rendono quel servizio. Sarebbe un efficace modo per contrastare il carrierismo, il bisogno di gratificazioni professionali nei riconoscimenti di una carriera burocraticamente intesa. (...)
Ci sono aspetti dei disegni di riforma che suscitano perplessità – mi riferisco, ma solo come uno dei possibili esempi, alla fisionomia, per quel che si sa, della prescrizione processuale – su cui occorrerà discutere. Mi auguro che una innovazione così importante sarà valutata ed approfondita anzitutto in diretto e concreto riferimento alle condizioni organizzative degli uffici giudiziari, delle Corti di appello (...).
Ci sono poi proposte mancate. Il meccanismo di archiviazione meritata, che avrebbe potuto concorrere, con l’irrobustimento della messa alla prova e dell’archiviazione per particolare tenuità del fatto, ad un serio sfoltimento del carico giudiziario pare non essere tra gli emendamenti approvati dal Consiglio dei Ministri. Mancano anche alcuni accorgimenti che avrebbero rafforzato i riti premiali e si è rinunciato ad una rivisitazione della struttura dell’appello.
Ci sono infine proposte – e penso soprattutto alla giustizia civile – che vanno arricchite nel percorso parlamentare per essere realmente idonee a realizzare l’ambiziosissimo obiettivo della riduzione dei tempi dei processi del 40%.  (...)
 
Il link al testo integrale:
https://www.magistraturademocratica.it/congresso/articolo/intervento-del-presidente-dell-anm-giuseppe-santalucia            [  ]( # )
[  ]( # )  


   L'ennesimo tradimento della democrazia
Santa Maria Capua Vetere, a venti anni da Genova  


 
Sono venti gli anni trascorsi dai fatti del G8 di Genova. Nomi come Diaz e Bolzaneto evocano quella “eclisse della democrazia”, che ha fatto inevitabilmente riflettere, al congresso di Magistratura democratica.
 
Nell’anniversario di quel dramma, le immagini dei pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e le parole del comunicato stampa della Procura della Repubblica di quella città dimostrano che abbiamo ancora davanti, e non alle spalle, i problemi della tortura, dell’uso eccessivo della forza da parte chi detiene il monopolio della violenza, dei modelli organizzativi delle agenzie di polizia, dei depistaggi e delle coperture istituzionali, delle reticenze ascrivibili allo spirito di corpo, delle impunità, delle difficoltà a svolgere inchieste effettive sugli abusi. Questioni essenziali per la democrazia. L’uso della violenza non sta di casa soltanto a Minneapolis.
Assistiamo profondamente feriti al ripetersi di dinamiche già conosciute anche in sede giudiziaria: pianificazione delle aggressioni, modalità dei pestaggi (dal “corridoio umano” ai colpi alle dita della mano), coperture, percezione di impunità, riduzione della persona detenuta a oggetto nelle mani del potere dei custodi.
Anche a fronte dell’evidenza delle immagini non faremo l’errore di dare per accertata la responsabilità degli indagati. Dinamica dei fatti e responsabilità individuali sono rimesse all’accertamento dell’autorità giudiziaria. E, tuttavia, avvertiamo questa vicenda come l’ennesimo tradimento della democrazia.
Magistratura democratica continuerà a porre il tema della violenza di polizia al centro della sua riflessione, nella convinzione che prevenzione e repressione degli abusi di polizia nell’uso della forza non passano soltanto attraverso le doverose sospensioni e rimozioni delle c.d. mele marce, dei singoli che eccedono, ma attraverso un serio ripensamento dei modelli organizzativi delle agenzie di polizia – a partire dall’adozione dei codici identificativi – e del concetto di ordine pubblico che siamo tutti chiamati a costruire a livello culturale, politico, simbolico.        
[  ]( # )  


   XXIII congresso
Il mosaico della Costituzione  

I magistrati di Md e gli ospiti, che hanno aderito alla proposta di esprimere un loro pensiero su valore storico, significato attuale, linguaggio di norme o principi della Costituzione, sono stati ripresi nel set allestito in sala stampa, nel corso dei lavori congressuali. I loro pensieri, espressi in forma breve, intensa e sentita, hanno composto il video Un mosaico di idee sulla Costituzione, realizzato dal comitato di redazione del Dizionario Costituzionale – La Trama (Elettra Aldinio, Giuseppe Battarino, Giuseppe Emilcare, Tatiana Negurita, Edoardo Pivanti): «una dichiarazione d’amore per la Costituzione, con parole dette da eguali ad eguali» come l’ha definito Giuseppe Battarino nel presentare il video in apertura della terza giornata del Congresso.
Il video sarà a breve disponibile sul sito di Magistratura democratica.          [  ]( # )
[  ]( # )



 

MAGISTRATURA DEMOCRATICA
c/o
Associazione Nazionale Magistrati
Palazzo di Giustizia
Piazza Cavour 00193 - Roma
CF: 97013890583

md a magistraturademocratica.it
stampa a magistraturademocratica.it
   
[  ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/cl/f/731dOMwo4qhF7YsRTw_LgB3yB9q7FLj8A4okdYueawHYHR9xU0fSem_Jbkc5GfRSDu5PLychdbVWMxW5mJDBrMuellau9OM5AiCKh_k3g6iiBzekf3KC5xn6S0H3qbvEX_N52Nt3J0CZUvDdlChdqJYRI1njTGIji3nHXzpnppGWTwN7aNg9Yx9hJEEXNJBS55GGuJ27b-o )
[  ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/cl/f/Fgo_H-lvL4yuuGAHaT9QNEobHiKESvk0ow0hroC2xeWc-aOVUogGdkc6ZLk-Kcj1qribm9p0W0CD2AOd8hrMV_TCuibIVnX5VIoPN-h_wxjwls0DMtv3O5WSikdIStdWv9mFKKcT9U_HSssb5gjcAGehmnZ3__wn1VO9G8HRQZvJddOAWGI )
[  ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/cl/f/gumMjfqo1PraO9ghoOqJj-s-gQx-8Sbf0-uo0sSdci6qYMhQc5FXdWClpj4pcef-UgfR1mGpUZeF_047Uh1ODHCdtQC8fQ2_UTjTCJ_hYhYFCfIclnFbWFRPEQBlDniAPzwenyVKmVT_fTAXA1L3-u3ShmcVNDvuL0Jyc0VycVNwkNTIhasIDPgoP6CUWsBmBWA )       
[  ]( # )  

Questa email è stata inviata a area a areaperta.it
Ricevi questa email perché sei nell'indirizzario di Magistratura democratica
o perché sei iscritto a Magistratura democratica
 
[ Cancellati qui ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/un/v2/FH69ksKwy7dTv2ZFeYPYZ1Z9DUbt5QpaZhAokeITQDDhJY-NtYWEn-WcW89bV6lM58oaIhq_s9Q8PoY3VX5mc6Hjeja4v3hMYUDWsUSZhFwuohBXjjatsPfPJjoMCM_KIIeNw6xT )   
[  ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/cl/f/auWiEM3sswgej4jeumTxC4LPUXPsD6wS9jDB45wJyV_cHEBKxk7XvWid7czT_H_Pml-qHkLC3AqVkoG1fy2cLleHhOXzpiEAfCFAkSX-Ewk84bgAOEljE79EPP8OoZ3lDXN7gUovBI_UseVwKcx13Bce3biDrM39sDRneLx0-L9zFsdk-dGTHgqVJVK51p-Hf_rPYz7gfQh1RTNEaWkz9TeyF5GoVEp5iADcvtcxM8AmjMHLa0EdVvG-esbL6pR4D5nQvJ5cu-rIZZm1Pwq9mp-5HjU8050t050xZKOo6BaD )   
[  ]( # )     [ Mostra nel browser ]( https://6dn9q.r.ah.d.sendibm4.com/mk/mr/X_i5F9w6ewGz3pF6Qp9Z0Mrr1q5lR1K3OSsKy8xtafUa4AyDy8o_CUEXc16NhGyGKVKJSHh_PimYK-5eoGZnWiZ4iOE-BYj59PiM0MkSOxY )   
[  ]( # )  

© 2021 Magistratura democratica        [  ]( # )

-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/pipermail/area_areaperta.it/attachments/20210713/bd19792d/attachment-0001.html>


Maggiori informazioni sulla lista Area