[Area] AreaDG: i nostri Candidati e il nostro impegno per la giurisdizione disegnata dalla Costituzione

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Dom 11 Set 2022 11:04:14 CEST


[image: AreaDG.jpg]

*AreaDG: i nostri Candidati e il nostro impegno per la giurisdizione
disegnata dalla Costituzione. *



Tra una settimana, domenica 18 e lunedì 19 settembre, saremo chiamati al
voto per il rinnovo del CSM.

Vogliamo innanzitutto ribadire il nostro pieno sostegno ai candidati che si
sono riconosciuti in AreaDG ed hanno messo a disposizione il loro tempo e
le loro qualità personali, le loro idee, la loro professionalità per
rappresentare a tutti gli elettori lo spirito con il quale AreaDG ha deciso
di partecipare a questa competizione ed i progetti di profondo rinnovamento
dell’autogoverno che abbiamo messo in campo e siamo pronti a realizzare.

Chiediamo a tutti i nostri iscritti e simpatizzanti di sostenere i nostri
candidati e a tutti i magistrati di dedicare qualche istante del loro tempo
a valutare i numerosi scritti e gli interventi da loro resi nelle tante
assemblee, le cui registrazioni sono reperibili in rete, nella convinzione
che i loro contributi possano sollecitare apprezzamento e condivisione da
tradurre in consenso.



CANDIDATI DI AREADG PER LE ELEZIONI DEL CSM DEL 18 E 19 SETTEMBRE 2022

Cassazione:

Antonello Cosentino

Pm collegio 1:

Mario Palazzi (Roma)

Pm collegio 2:

Maurizio Carbone (Taranto - Lecce)

Giudici collegio 1:

Francesca Abenavoli (Torino)

Beatrice Secchi (Milano)

Giudici collegio 2:

Marcello Basilico (Genova)

Emilia Conforti (Roma)

Giudici collegio 3:

Tullio Morello (Napoli)

Giudici collegio 4:

Genantonio Chiarelli (Brindisi)



Tutti loro, in queste poche settimane di confronti e dibattiti , hanno
evidenziato come il prossimo CSM sarà chiamato a dare attuazione alla
Riforma Cartabia della Magistratura, assumendo un serio ed argomentato
impegno a sostenerne i pochi aspetti positivi e ad arginare, se non
contrastare gli aspetti, purtroppo numerosi, che rischierebbero di
determinare effetti pericolosi e persino nocivi: l’esasperata spinta alla
gerarchizzazione anche degli uffici giudicanti, la matrice produttivistica
a scapito della qualità delle decisioni giudiziarie, l’impronta burocratica
perseguita attraverso l’introduzione di leve disciplinari suscettibili di
forti  strumentalizzazioni.

Ma questo purtroppo non è l’unico impegno che si pone per l’immediato
futuro, certamente gravido di cupi segnali per la preservazione dello
statuto costituzionale vigente in tema di magistratura e di tutela dei
diritti.



La coincidenza con la campagna elettorale per le elezioni politiche sta
portando al centro del dibattito progetti di riforma, anche costituzionale,
improntati alla restaurazione di un modello pre-costituzionale. Riprendono
campo opzioni decisamente orientate verso la separazione delle carriere,
l’introduzione di nuove forme di responsabilità civile idonee a
condizionare seriamente la serenità del giudicare, il depotenziamento degli
strumenti di indagine più evoluti e moderni, la cesura del rapporto
virtuoso tra forze di polizia ed autorità giudiziaria, la stessa
“demolizione del Consiglio Superiore della Magistratura”.

Proposte inserite nel più ampio campo della riscrittura dei diritti
fondamentali dei cittadini e della generale capacità del sistema giustizia
di offrire loro adeguata tutela.

Si profila, infatti il rischio concreto che si ponga presto mano alla
riscrittura delle norme che disciplinano il sistema dell’accoglienza, che
si riprenda la repressione e criminalizzazione nei confronti dei migranti,
che vengano messe in discussione le faticose conquiste di civiltà frutto di
lotte decennali: dall’affermazione di una gravidanza consapevole che abbia
al centro la donna, alle unioni civili.



Sono progetti ampiamente condivisi tra le varie forze politiche, anche più
moderate, che si candidano alla guida del Paese e che, quando non
condivisi, vengono contrastati in modo flebile e soprattutto senza proposte
di un disegno alternativo che dia spazio ad un effettivo ammodernamento
della giustizia in chiave di efficienza e credibilità.



Riteniamo che, senza ambizioni di assurgere ad interlocutore politico
generale, il CSM che verrà debba, nel rigoroso rispetto dei propri poteri e
prerogative, saper opporre una forte resistenza culturale a queste
prospettive, contrapponendo ad esse proposte autorevoli che finalmente
intercettino i problemi centrali del sistema giudiziario ed avviino, anche
su questo piano, una stagione di rilancio che tenga uniti i piani della
qualità e tempestività della risposta giudiziaria, della preservata e
rafforzata capacità di incidere nel vivo della tutela dei diritti, della
ripristinata credibilità professionale ed etica della magistratura.



E’ un programma estremamente ambizioso, forse utopistico, che certamente
richiede sia presente nel CSM un gruppo di magistrati capaci di
intraprenderlo e dotati di un forte bagaglio culturale condiviso,
arricchito dalle specifiche qualità personali ed esperienze professionali,
consapevole del momento particolarmente delicato che sembra doversi
intraprendere, che si faccia forte ma al contempo rigorosamente consapevole
delle sue prerogative e dei suoi poteri ma anche dei relativi limiti, che
sia completamente immune dalla capacità di seduzione del potere politico
che, come abbiamo potuto constatare, ha la capacità di condizionare e
blandire l’autogoverno.



Anche su questo progetto chiediamo l’attenzione ed il sostegno dei
magistrati in favore dei candidati di AreaDG.



Il Coordinamento di AreaDG.
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