[Area] Le stragi dei migranti, i conti con la Storia, il bisogno di scelte lungimiranti

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Ven 16 Giu 2023 17:46:07 CEST



Le stragi dei migranti, i conti con la Storia, il bisogno di scelte 
lungimiranti

Così si intitolava il nostro comunicato il giorno del naufragio di 
Steccato di Cutro che aveva provocato tanti morti.

Apprendiamo dell'ennesimo naufragio, questa volta a largo del 
Peloponneso, di un barcone con 750 persone a bordo del quale ne sono 
sopravvissute solo 108. Si trattava di persone di cittadinanza siriana, 
afghana, pakistana, egiziana, partite dalla costa cirenaica della Libia.

Le persone a bordo avevano lanciato l'allarme e Frontex aveva avvistato 
il barcone in difficoltà, affondato davanti alle motovedette greche che 
hanno giustificato il ritardo nell'intervento affermando che i migranti 
non volevano aiuto e volevano proseguire verso l'Italia, circostanza 
smentita dai ripetuti allarmi e richieste di aiuto.
Si stima che dal 2014, quando fu interrotta l'operazione Mare Nostrum, 
nel Mediterraneo siano morti più di venticinquemila migranti.

Invece di fare fronte a questa strage istituendo canali legali e sicuri 
di ingresso l'Europa si propone di finanziare i paesi da cui i migranti 
partono, illudendosi di poter fermare un fenomeno strutturale legato 
alle guerre, ai cambiamenti climatici, alla fame. Cercando di far 
restare le persone in paesi dove subiscono trattamenti inumani o 
degradanti e vengono rimpatriati, come sta facendo la Turchia che ha già 
rimpatriato migliaia di afghani e siriani.
Tutte le evidenze dicono che nessuna politica potrà fermare i flussi 
migratori finché non cessano le ragioni politiche ed economiche che 
spingono le persone a lasciare gli Stati di origine per cercare di 
sopravvivere. Questa non è un'emergenza, ma un fenomeno strutturale di 
fronte al quale l'Europa ha il dovere di attrezzarsi per fermare 
l'incessante serie di tragedie e di morti, di fronte alle quali ogni 
parola è inadeguata: introducendo canali legali e regolati di ingresso 
(visti per ricerca di lavoro, per lavoro, per richiesta di asilo, ecc.) 
e istituendo subito un programma europeo di ricerca e salvataggio.

Rafforzare i legami con le milizie libiche e finanziare la guardia 
costiera libica, continuare a investire sull'esternalizzazione, come 
hanno concordato i governi UE, servirà solo ad aumentare il numero dei 
morti e ad arricchire i trafficanti di esseri umani.

Incanalando il flusso oggi irregolare nei canali regolari, nessuno sarà 
più costretto ad affidarsi a trafficanti e sfruttatori e a mettere in 
pericolo la propria vita per godere del diritto di asilo garantito dalla 
Costituzione italiana o per lavorare in Italia.

Come rilevato anche da Amnesty International e da tutte le principali 
organizzazioni che operano a tutela dei diritti dei migranti e dei 
rifugiati, il nuovo patto su migrazioni e asilo, su cui gli stati membri 
dell'Unione europea hanno trovato un accordo a inizio giugno, non 
prevede alcuna forma efficace di solidarietà e condivisione di 
responsabilità tra gli stati. Al contrario, rischia di ridurre gli 
standard di protezione, prevedendo lunghe detenzioni in centri chiusi 
predisposti nelle zone di frontiera e la possibilità di rinviare le 
persone in stati giudicati sicuri, ma che in realtà non lo sono affatto, 
insistendo sulle politiche di esternalizzazione e non sulla tutela dei 
diritti.

Prevedendo la possibilità di respingere chiunque arrivi alle frontiere 
europee verso Paesi definiti "sicuri", si cancella la possibilità di 
chiedere asilo in Europa, si violano le convenzioni internazionali cui 
l'Europa ha aderito, prima tra tutte la Convenzione di Ginevra, e si 
violano i principi affermati dalla stessa Carta dei diritti fondamentali 
dell'Unione Europea, sui quali l'Unione dovrebbe fondarsi.

Invece di paventare inesistenti invasioni bisognerebbe tornare a 
ragionare di ciò che mette davvero in pericolo la sicurezza di tutti: il 
mutamento climatico, la guerra alle nostre porte, la crisi economica e 
demografica. Soprattutto quest'ultima dovrebbe sollecitare nuove 
riflessioni, utili a rilanciare sentimenti di solidarietà nell'ambito 
dei quali le migrazioni smettano di essere considerate solo problemi, ma 
siano apprezzate quali risorse, capaci di dare risposte complesse a 
problemi strutturali.

_L'Esecutivo di Magistratura democratica_

Leggi sul sito di Magistratura democratica [1]


Links:
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[1] 
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