[Area] AreaDG _ Verso un diritto diseguale

[Coordinamento AreaDG]

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*Verso un diritto diseguale.*



È questo il modello che emerge con vivida chiarezza dalle recenti proposte
di riforma del ministro Nordio e del Governo di cui è parte.

Eliminazione dell’abuso d’ufficio che, in concomitanza con la riduzione dei
controlli devoluti alla Corte dei Conti, è destinata ad aprire una stagione
nella quale la spesa dei fondi europei del PNRR avverrà in modo magari più
veloce ma sicuramente più esposto allo sperpero e all’approfittamento
illecito da parte degli amministratori pubblici e degli imprenditori
disonesti, oltre che condizionati da gruppi criminali.

Anticipazione dell’interrogatorio di garanzia prima della misura cautelare
e non dopo, ma solo per alcune categorie di reati, tra i quali quelli
propri della politica, dell’amministrazione pubblica e dell’economia, che
godranno così di maggiori cautele e potranno avere conoscenza anticipata
delle indagini che li riguardano, con il rischio concreto che ne
approfittino per sottrarsi all’azione giudiziaria ed inquinare le prove.

Limitazioni draconiane al diritto di informazione dei cittadini circa i
contenuti dell’azione giudiziaria e le relazioni indebite dei soggetti
criminali con terze persone, i cui nomi verranno oscurati anche quando le
conversazioni assumano il valore di prova della commissione di reati. Anche
questa è una norma esplicitamente destinata a sottrarre alla responsabilità
politica ed al giudizio della collettività personaggi pubblici, depositari
di responsabilità politiche e di consistente potere economico e relativa
capacità di influenza.

Con queste norme, ad esempio, non avremmo mai saputo dell’esistenza dello
scandalo Palamara e delle trame dell’hotel Champagne.

E in contemporanea all’approvazione di questo pacchetto normativo da parte
del Consiglio dei Ministri, entra in vigore una legge che consente
l’arresto in flagranza di reato, anche quando manchi la querela, ed il
trattenimento in detenzione per 48 ore anche se poi il processo non si
potrà svolgere ed il responsabile dovrà essere liberato con tante scuse.
Una norma che riguarda soltanto la piccola criminalità di strada e che
dimostra l’intenzione di trattare quest’ultima con il pugno di ferro,
mentre il guanto di velluto è riservato a crimini gravi che impoveriscono
quotidianamente l’intera comunità, gettano discredito sul Paese
abbassandone il tasso di legalità e ci pongono al di fuori degli standard
europei per il contrasto alla criminalità della pubblica amministrazione e
dell’economia.

Una precisa scelta di politica criminale che va criticata e contestata con
tutti gli strumenti culturali e comunicativi a disposizione della comunità
dei giuristi che chiamiamo alla mobilitazione.

*Il Coordinamento di AreaDG*
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