<div dir="auto">E' nella pluridecennale migliore storia del nostro associazionismo (per capirci: di quello che non si occupa di nomine ma di elaborare e proporre in materia istituzionale) intervenire nel discorso pubblico quando si discute di questioni che hanno a che fare non con l'"indirizzo-politico di maggioranza" ma con l'"indirizzo politico-costituzionale". Intervenire, quando si parla di Costituzione, e' (ancora) diritto di ogni cittadino, e (ancora) anche dei magistrati. E' il diritto negato dagli Erdogan, dagli Orban, e' il diritto negato in Polonia. Poi certo i magistrati devono intervenire con misura, in modo problematico, non fazioso, utilizzando preferibilmente argomenti tecnico-giuridici piuttosto che inerenti direttamente alla contingente dialettica politico-parlamentare . Direi, a leggerlo, che e' cio' che fa il documento di Area-Dg, rispetto a questione che vede il Si ed il No tagliare trasversalmente praticamente tutti i partiti ( con Area che sceglie oltretutto con il NO posizione per la quale non puo' certo essere accusata di collateralismo filogovernativo, visto che sull riforma e' nato il patto di governo Pd-5Stelle). Casomai , puo' osservarsi che Area non intervenne nel 2016 sulla molto piu' rilevante e devastante riforma costituzionale di Renzi e sceglie invece di intervenire oggi su riforma assai meno rilevante di quella di allora, assai piu' "neutra" negli effetti immediati, e che non per nulla divide anche i costituzionalisti (fatto che , per quello che vale, personalmente giudico un grande passo in avanti , per AreaDg, ed il riconoscimento di quello che fu un errore politico). <div dir="auto">Infine: che in Area-Dg, come ahime' in tutta la Magistratura , ci sia chi "pensa sempre a cosa fare da grande" e' un fatto certo. Scrivere pero' che la posizione per il No del documento sia dovuta al desiderio (evidentemente , si ritiene: dei dirigenti di Area) di voler salvaguardare centinaia di agognati posti da parlamentare mi sembra francamente cosa invero becera, al minimo: non degna dell'abituale intelligenza ed arguzia di chi l'ha scritta. Ma forse, anzi, senza forse , era solo una battuta.</div><div dir="auto">Valerio Savio </div></div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il Mar 1 Set 2020, 21:53 Alessandro Giuseppe Cannevale <<a href="mailto:alessandro.Cannevale@giustizia.it">alessandro.Cannevale@giustizia.it</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div dir="auto">
Sai, c’è chi pensa sempre a cosa fare da grande. E qualche centinaio dì opportunità in più è un peccato lasciarle sfumare <br>
<br>
<div dir="ltr">Inviato da iPhone</div>
<div dir="ltr"><br>
<blockquote type="cite">Il giorno 1 set 2020, alle ore 21:34, Bernadette Nicotra <<a href="mailto:bernadette.nicotra@giustizia.it" target="_blank" rel="noreferrer">bernadette.nicotra@giustizia.it</a>> ha scritto:<br>
<br>
</blockquote>
</div>
<blockquote type="cite">
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<div style="color:rgb(33,33,33)">
<hr style="display:inline-block;width:98%">
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>Cari colleghi di AreaDG,</b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>ma i magistrati non dovrebbero rimanere estranei alla contesa partitica-politica che si sviluppa nei periodi di campagna elettorale? ma " schierarsi"
- pubblicamente perchè il Vostro comunicato viene diffuso più o meno pubblicamente tanto che, mentre scrivo, ne leggo il contenuto come riportato dall'HuffPost <em>on line</em> - in un referendum anche se di natura costituzionale, non significa tradire
la terzietà e confermare così alla politica di essere "politicizzati" ? ma il codice etico dell'anm non ci ricordava forse di evitare qualsiasi coinvolgimento nelle vicende della politica? </b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>Buon inizio di settembre a tutti !</b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>Bernadette Nicotra </b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><br>
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<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b><br>
</b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b><br>
</b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b><br>
</b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b><br>
</b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b><br>
</b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b><br>
</b></font></div>
<div id="m_-6109452343939442429divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>Da:</b> Coordinamento AreaDG <<a href="mailto:coordinamentoarea@gmail.com" target="_blank" rel="noreferrer">coordinamentoarea@gmail.com</a>><br>
<b>Inviato:</b> martedì 1 settembre 2020 17:44<br>
<b>A:</b> area; <<a href="mailto:nuovarea@nuovarea.it" target="_blank" rel="noreferrer">nuovarea@nuovarea.it</a>>; <<a href="mailto:mailinglist-anm@associazionemagistrati.com" target="_blank" rel="noreferrer">mailinglist-anm@associazionemagistrati.com</a>><br>
<b>Oggetto:</b> [Mailinglist-anm] AreaDG sulla riduzione del numero dei parlamentari</font>
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<div><AreaDG.jpg></div>
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<p class="MsoNormal" align="center" style="text-align:center;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<b><i><span style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">AreaDG sulla riduzione del numero dei parlamentari</span></i></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">A breve i cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi con referendum confermativo sulla legge di revisione costituzionale dal titolo :” Modifiche agli artt. 56,57 e 59 della Costituzione
in materia di riduzione del numero dei parlamentari “. La legge n. 249/2019 prevede un drastico taglio, pari a 36,5%, dei componenti di Camera e Senato, che passano rispettivamente da 630 a 400, da 315 a 200, fissa a cinque il numero dei senatori a vita,
riduce da 6 a 4 il numero dei senatori eleggibili nella circoscrizione Estero, abbassa a 3 il numero di minimo di senatori assegnato ad ogni regione, con l’eccezione del Molise e Valle d’Aosta per le quali il numero minimo di senatori è fissato rispettivamente
a 2 ed 1, mentre le province autonome di Trento e Bolzano sono equiparate alle regioni e per esse il numero minimo è fissato a 3 per ciascuna provincia. Si tratta di un referendum confermativo per il quale non è previsto un quorum: a prescindere dalla partecipazione
al voto, se dovessero prevalere i “SI” , con le prossime elezioni, le rappresentanze parlamentari saranno ridotte di oltre un terzo e ciò in assenza della riforma della legge elettorale.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Secondo i sostenitori della legge, questa dovrebbe portare tre risultati : allineare il numero dei nostri rappresentati in Parlamento alle medie degli altri Parlamenti, in particolare di
quelli europei, sull’assunto che quello italiano sia eccessivo; ridurre i costi della politica e assicurare maggiore efficienza al nostro Parlamento.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Ma molti autorevoli costituzionalisti hanno assunto posizioni fortemente critiche, osservando che si tratta di una riforma che non realizza gli obiettivi prefissati e che rischia, invece,
di produrre effetti distorsivi sulla qualità della nostra democrazia. La riforma, comportando un taglio lineare di oltre un terzo dei parlamentari, non assicura un recupero di efficienza del Parlamento, specie in assenza di riforma dei Regolamenti parlamentari
e delle procedure di approvazione delle leggi; determinerà, invece, un sensibile rallentamento, se non la paralisi, del lavoro parlamentare e delle Commissioni, aggravandone l’inefficienza.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Quanto ai costi, affrontando il tema senza inseguire le spinte populiste dell’antipolitica, si deve riconoscere che la democrazia ha esborsi che occorre sostenere per assicurare il funzionamento
delle istituzioni repubblicane, dalle quali dipende la garanzia delle libertà fondamentali, il cui valore non è comparabile con il declamato risparmio. Sul quale, peraltro, nessuno è stato in grado, finora, di fornire dati affidabili: i sostenitori della legge
parlano di un risparmio di 500 milioni a legislatura, i detrattori la stimano in cinquantamilioni o poco più. Nessuno è in grado di fornire dati certi e verificabili. Quale che sia l’entità del risparmio, esso non inciderà realmente sui costi del Parlamento,
e quindi sulle uscite dello Stato. Il taglio ridurrà solo le indennità di mandato ma non le spese, certo più cospicue, di funzionamento delle camere; soprattutto non inciderà sui costi realmente inutili della politica, sugli enti superflui, sulle spese fuori
controllo, sugli sprechi e sui privilegi, sulle pratiche degenerative ed illegali.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Quanto all’allineamento del numero dei nostri parlamentari alle medie di quelli europei, le comparazioni hanno dimostrato che l’argomento è suggestivo e demagogico; certo è che, invece,
se la riforma andrà a regime l’Italia sarà tra i paesi europei con il minor numero di rappresentanti eletti in Parlamento.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Occorre allora, molto seriamente, domandarsi se un risparmio di spesa incerto, e scarsamente incidente sui costi della politica, costituisca un vantaggio tanto significativo da giustificare
gli effetti distorsivi che la riforma rischia di determinare sulla democrazia, sulla rappresentanza politica e sul pluralismo. Effetti che rischiano di aggravarsi in assenza della riforma della legge elettorale, aumentando la distanza tra la politica e i
cittadini elettori; perché in presenza della legge elettorale attuale, nelle quale la composizione delle liste è decisa delle segreterie dei partiti, la riduzione del numero degli eleggibili accresce il ruolo di queste ultime, che finiranno con l’occupare
ogni spazio di rappresentanza, e determina una marcata marginalizzazione delle minoranze, se non la loro espulsione dal Parlamento.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Né potranno trovare adeguata rappresentanza tutte le differenti realtà territoriali del nostro Paese, perché la riforma penalizza i territori più fragili che non potranno più portare in
Parlamento le loro istanze e bisogni, ma anche la ricchezza di idee e visioni che le periferie del nostro Paese spesso sono capaci di esprimere. Ciò si inserirebbe in un quadro istituzionale che già registra un progressivo e preoccupante svilimento del ruolo
del Parlamento rispetto al Governo, attuato attraverso l’irrigidimento della disciplina di partito, fino alla sostanziale imposizione del vincolo di mandato, il costante ricorso alla decretazione d’urgenza, alla legge delega ed al voto di fiducia, il sistematico
accantonamento delle proposte di legge di iniziativa parlamentare per dare corso più rapido a quelle governative.
</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Il risultato sarà un Parlamento meno rappresentativo, meno efficiente, meno pluralista, perché privo dei contributi di tanti territori e delle minoranze, e omologato alla direttive del
Governo. Un <i>vulnus</i> per la democrazia rappresentativa voluta dalla Costituzione che rischia di aggravare la crisi di credibilità nella quale da tempo versano le istituzioni del nostro Parlamento, sempre più distanti dai cittadini.</span></p>
<span style="font-size:14pt;line-height:115%;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Il Coordinamento nazionale di AreaDG</span> <br>
</div>
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