<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8">
</head>
<body>
<p>Quella di Area a me sembra, nel merito, una battaglia di
retrovia. Ciò in quanto parte da una visione del Parlamento che
andava bene due secoli fa. Mi spiego meglio. Correttamente si
evidenzia che l'intento dei promotori del referendum di assicurare
un risparmio di spesa con il taglio dei parlamentari è pure
demagogia. Si tenta di far credere ai cittadini che la democrazia
rappresentativa costituisce solo un costo, un costo che non vale
la spesa di sostenere perchè si tratta di far campare una massa di
nullafacenti e di persone inutili. In effetti si tratta, a questo
proposito, di qualunquismo puro, di banalizzazione all'estremo
della realtà istituzionale. A loro volta però coloro che hanno
assunto una posizione a favore del NO, ed Area in particolare, non
considerano affatto la medesima realtà istituzionale. Non esiste
più oggi , nel nostro sistema, la legge statale come unica fonte
del diritto. Nell'ordinamento interno esistono anche le leggi
regionali. Inoltre esiste la legislazione dell'Unione europea che
interviene in settori sempre più ampi. Ma soprattutto oggi è la
politica economica di uno Stato dell'Unione che viene decisa a
livello comunitario. In altri termini, la legge di bilancio, che è
quella che destina in concreto le risorse e quindi decide che cosa
in concreto si deve fare, deve tenere conto di limiti esterni, che
non vengono stabiliti dal Parlamento nazionale. Aggiungo che anche
le leggi statali in realtà vengono votate dalla maggior parte dei
parlamentari al buio, nel senso che questi seguono le indicazioni
dei loro capogruppo senza sapere neppure di che cosa si tratta.
Ciò in quanto spesso le leggi statali hanno un carattere
specialistico incomprensibile per una persona di media cultura, e
quindi anche per chi le vota. Il vero intento legislativo lo
conosce solo la burocrazia che lavora nei ministeri ed ha
provveduto alla stesura materiale del testo che viene portato in
Parlamento. Che senso ha, oggi, il numero di parlamentari
stabilito dalla Costituzione del 1948? Ecco, di questa realtà
istituzionale Area non tiene alcun conto, ed anzi, nel momento in
cui paventa il rischio di limitare la rappresentatività, sembra
prestare il fianco alla vecchia logica del campanile, che tanti
danni ha fatto in Italia, laddove il singolo parlamentare si sente
in diritto di esercitare un potere ricattatorio su ogni legge se
non si cura prima l'interesse di bottega della piccola
circoscrizione che lo ha eletto. Mi viene in mente, in questo
momento, ciò che avvenne nel 2013 quando finalmente il Governo
Monti, che non a caso era un esecutivo di tipo tecnico, finalmente
riuscì a portare a compimento la riforma delle circoscrizioni
giudiziarie, che si attendeva in Italia da oltre un secolo e che è
stata l'unica riforma veramente efficace in materia di giustizia
degli ultimi cinquant'anni. Pure allora i parlamentari dei singoli
territori tentarono di bloccare l'abolizione dei piccoli uffici
giudiziari, ma non ci riuscirono, se non in piccola parte, perchè
in quel momento c'era un interesse superiore che si imponeva su
tutti gli altri : evitare il fallimento dello Stato. In
definitiva, la posizione di Area sembra esprimere la nostalgia di
quello stesso piccolo mondo antico.</p>
<p>FELICE PIZZI ( Giudice del Tribunale di Napoli )<br>
</p>
<div class="moz-cite-prefix">Il 02/09/2020 00:13, Valerio Savio ha
scritto:<br>
</div>
<blockquote type="cite"
cite="mid:CAN0_q6DZWwLDpdfu8Eo_J+ZDbdV9fLeKA8BtBLF9yrD6-BfFyQ@mail.gmail.com">
<meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=UTF-8">
<div dir="auto">Dimenticavo: si deve votare No, al di la' dei
condivisibili argomenti collazionati e compendiati nel documento
di AreaDg, anche solo per l'assorbente ragione che va
contrastata la tanto facile quanto pericolosa demagogia anti
parlamentare ed antistituzionale di chi , nei partiti piu'
diversi, ha sostenuto la riforma. Per noi magistrati,
oltretutto, "aprire" a tale qualunquistica demagogia e' un
segare il ramo su cui anche noi si e' seduti.
<div dir="auto">Valerio Savio</div>
</div>
<br>
<div class="gmail_quote">
<div dir="ltr" class="gmail_attr">Il Mar 1 Set 2020, 23:55
Valerio Savio <<a href="mailto:valerio.savio1960@gmail.com"
moz-do-not-send="true">valerio.savio1960@gmail.com</a>>
ha scritto:<br>
</div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div dir="auto">E' nella pluridecennale migliore storia del
nostro associazionismo (per capirci: di quello che non si
occupa di nomine ma di elaborare e proporre in materia
istituzionale) intervenire nel discorso pubblico quando si
discute di questioni che hanno a che fare non con
l'"indirizzo-politico di maggioranza" ma con l'"indirizzo
politico-costituzionale". Intervenire, quando si parla di
Costituzione, e' (ancora) diritto di ogni cittadino, e
(ancora) anche dei magistrati. E' il diritto negato dagli
Erdogan, dagli Orban, e' il diritto negato in Polonia. Poi
certo i magistrati devono intervenire con misura, in modo
problematico, non fazioso, utilizzando preferibilmente
argomenti tecnico-giuridici piuttosto che inerenti
direttamente alla contingente dialettica
politico-parlamentare . Direi, a leggerlo, che e' cio' che
fa il documento di Area-Dg, rispetto a questione che vede il
Si ed il No tagliare trasversalmente praticamente tutti i
partiti ( con Area che sceglie oltretutto con il NO
posizione per la quale non puo' certo essere accusata di
collateralismo filogovernativo, visto che sull riforma e'
nato il patto di governo Pd-5Stelle). Casomai , puo'
osservarsi che Area non intervenne nel 2016 sulla molto piu'
rilevante e devastante riforma costituzionale di Renzi e
sceglie invece di intervenire oggi su riforma assai meno
rilevante di quella di allora, assai piu' "neutra" negli
effetti immediati, e che non per nulla divide anche i
costituzionalisti (fatto che , per quello che vale,
personalmente giudico un grande passo in avanti , per
AreaDg, ed il riconoscimento di quello che fu un errore
politico).
<div dir="auto">Infine: che in Area-Dg, come ahime' in
tutta la Magistratura , ci sia chi "pensa sempre a cosa
fare da grande" e' un fatto certo. Scrivere pero' che la
posizione per il No del documento sia dovuta al desiderio
(evidentemente , si ritiene: dei dirigenti di Area) di
voler salvaguardare centinaia di agognati posti da
parlamentare mi sembra francamente cosa invero becera, al
minimo: non degna dell'abituale intelligenza ed arguzia di
chi l'ha scritta. Ma forse, anzi, senza forse , era solo
una battuta.</div>
<div dir="auto">Valerio Savio </div>
</div>
<br>
<div class="gmail_quote">
<div dir="ltr" class="gmail_attr">Il Mar 1 Set 2020, 21:53
Alessandro Giuseppe Cannevale <<a
href="mailto:alessandro.Cannevale@giustizia.it"
target="_blank" rel="noreferrer" moz-do-not-send="true">alessandro.Cannevale@giustizia.it</a>>
ha scritto:<br>
</div>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div dir="auto">
Sai, c’è chi pensa sempre a cosa fare da grande. E
qualche centinaio dì opportunità in più è un peccato
lasciarle sfumare <br>
<br>
<div dir="ltr">Inviato da iPhone</div>
<div dir="ltr"><br>
<blockquote type="cite">Il giorno 1 set 2020, alle ore
21:34, Bernadette Nicotra <<a
href="mailto:bernadette.nicotra@giustizia.it"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">bernadette.nicotra@giustizia.it</a>>
ha scritto:<br>
<br>
</blockquote>
</div>
<blockquote type="cite">
<div dir="ltr">
<p><br>
</p>
<div style="color:rgb(33,33,33)">
<hr style="display:inline-block;width:98%">
<div
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dir="ltr"><font style="font-size:11pt"
face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>Cari
colleghi di AreaDG,</b></font></div>
<div
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dir="ltr"><font style="font-size:11pt"
face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>ma
i magistrati non dovrebbero rimanere
estranei alla contesa partitica-politica che
si sviluppa nei periodi di campagna
elettorale? ma " schierarsi"
- pubblicamente perchè il Vostro
comunicato viene diffuso più o
meno pubblicamente tanto che, mentre
scrivo, ne leggo il contenuto come riportato
dall'HuffPost <em>on line</em> - in un
referendum anche se di natura
costituzionale, non significa tradire la
terzietà e confermare così alla politica di
essere "politicizzati" ? ma il codice etico
dell'anm non ci ricordava forse di evitare
qualsiasi coinvolgimento nelle vicende della
politica? </b></font></div>
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dir="ltr"><font style="font-size:11pt"
face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>Buon
inizio di settembre a tutti !</b></font></div>
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face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>Bernadette
Nicotra </b></font></div>
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</div>
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face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b><br>
</b></font></div>
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face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b><br>
</b></font></div>
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face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b><br>
</b></font></div>
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</b></font></div>
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face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b><br>
</b></font></div>
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face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b><br>
</b></font></div>
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dir="ltr"><font style="font-size:11pt"
face="Calibri, sans-serif" color="#000000"><b>Da:</b>
Coordinamento AreaDG <<a
href="mailto:coordinamentoarea@gmail.com"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">coordinamentoarea@gmail.com</a>><br>
<b>Inviato:</b> martedì 1 settembre 2020 17:44<br>
<b>A:</b> area; <<a
href="mailto:nuovarea@nuovarea.it"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">nuovarea@nuovarea.it</a>>;
<<a
href="mailto:mailinglist-anm@associazionemagistrati.com"
rel="noreferrer noreferrer" target="_blank"
moz-do-not-send="true">mailinglist-anm@associazionemagistrati.com</a>><br>
<b>Oggetto:</b> [Mailinglist-anm] AreaDG sulla
riduzione del numero dei parlamentari</font>
<div> </div>
</div>
<div>
<div dir="ltr"><br>
<div>
<div style="text-align:center">
<div><AreaDG.jpg></div>
<br>
</div>
</div>
<div>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:center;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"
align="center">
<b><i><span
style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">AreaDG sulla
riduzione del numero dei
parlamentari</span></i></b></p>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span
style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">A breve i
cittadini italiani saranno chiamati a
pronunciarsi con referendum
confermativo sulla legge di revisione
costituzionale dal titolo :” Modifiche
agli artt. 56,57 e 59 della Costituzione
in materia di riduzione del numero dei
parlamentari “. La legge n. 249/2019
prevede un drastico taglio, pari a
36,5%, dei componenti di Camera e
Senato, che passano rispettivamente da
630 a 400, da 315 a 200, fissa a cinque
il numero dei senatori a vita, riduce da
6 a 4 il numero dei senatori eleggibili
nella circoscrizione Estero, abbassa a 3
il numero di minimo di senatori
assegnato ad ogni regione, con
l’eccezione del Molise e Valle d’Aosta
per le quali il numero minimo di
senatori è fissato rispettivamente a 2
ed 1, mentre le province autonome di
Trento e Bolzano sono equiparate alle
regioni e per esse il numero minimo è
fissato a 3 per ciascuna provincia. Si
tratta di un referendum confermativo per
il quale non è previsto un quorum: a
prescindere dalla partecipazione al
voto, se dovessero prevalere i “SI” ,
con le prossime elezioni, le
rappresentanze parlamentari saranno
ridotte di oltre un terzo e ciò in
assenza della riforma della legge
elettorale.</span></p>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span
style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">Secondo i
sostenitori della legge, questa dovrebbe
portare tre risultati : allineare il
numero dei nostri rappresentati in
Parlamento alle medie degli altri
Parlamenti, in particolare di quelli
europei, sull’assunto che quello
italiano sia eccessivo; ridurre i costi
della politica e assicurare maggiore
efficienza al nostro Parlamento.
</span></p>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span
style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">Ma molti
autorevoli costituzionalisti hanno
assunto posizioni fortemente critiche,
osservando che si tratta di una riforma
che non realizza gli obiettivi
prefissati e che rischia, invece, di
produrre effetti distorsivi sulla
qualità della nostra democrazia. La
riforma, comportando un taglio lineare
di oltre un terzo dei parlamentari, non
assicura un recupero di efficienza del
Parlamento, specie in assenza di
riforma dei Regolamenti parlamentari e
delle procedure di approvazione delle
leggi; determinerà, invece, un
sensibile rallentamento, se non la
paralisi, del lavoro parlamentare e
delle Commissioni, aggravandone
l’inefficienza.
</span></p>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span
style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">Quanto ai costi,
affrontando il tema senza inseguire le
spinte populiste dell’antipolitica, si
deve riconoscere che la democrazia ha
esborsi che occorre sostenere per
assicurare il funzionamento delle
istituzioni repubblicane, dalle quali
dipende la garanzia delle libertà
fondamentali, il cui valore non è
comparabile con il declamato risparmio.
Sul quale, peraltro, nessuno è stato in
grado, finora, di fornire dati
affidabili: i sostenitori della legge
parlano di un risparmio di 500 milioni a
legislatura, i detrattori la stimano in
cinquantamilioni o poco più. Nessuno è
in grado di fornire dati certi e
verificabili. Quale che sia l’entità
del risparmio, esso non inciderà
realmente sui costi del Parlamento, e
quindi sulle uscite dello Stato. Il
taglio ridurrà solo le indennità di
mandato ma non le spese, certo più
cospicue, di funzionamento delle camere;
soprattutto non inciderà sui costi
realmente inutili della politica, sugli
enti superflui, sulle spese fuori
controllo, sugli sprechi e sui
privilegi, sulle pratiche degenerative
ed illegali.
</span></p>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span
style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">Quanto
all’allineamento del numero dei nostri
parlamentari alle medie di quelli
europei, le comparazioni hanno
dimostrato che l’argomento è suggestivo
e demagogico; certo è che, invece, se la
riforma andrà a regime l’Italia sarà
tra i paesi europei con il minor numero
di rappresentanti eletti in Parlamento.
</span></p>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span
style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">Occorre allora,
molto seriamente, domandarsi se un
risparmio di spesa incerto, e
scarsamente incidente sui costi della
politica, costituisca un vantaggio tanto
significativo da giustificare gli
effetti distorsivi che la riforma
rischia di determinare sulla
democrazia, sulla rappresentanza
politica e sul pluralismo. Effetti che
rischiano di aggravarsi in assenza della
riforma della legge elettorale,
aumentando la distanza tra la politica e
i cittadini elettori; perché in
presenza della legge elettorale
attuale, nelle quale la composizione
delle liste è decisa delle segreterie
dei partiti, la riduzione del numero
degli eleggibili accresce il ruolo di
queste ultime, che finiranno con
l’occupare ogni spazio di
rappresentanza, e determina una marcata
marginalizzazione delle minoranze, se
non la loro espulsione dal Parlamento.
</span></p>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span
style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">Né potranno
trovare adeguata rappresentanza tutte le
differenti realtà territoriali del
nostro Paese, perché la riforma
penalizza i territori più fragili che
non potranno più portare in Parlamento
le loro istanze e bisogni, ma anche la
ricchezza di idee e visioni che le
periferie del nostro Paese spesso sono
capaci di esprimere. Ciò si inserirebbe
in un quadro istituzionale che già
registra un progressivo e preoccupante
svilimento del ruolo del Parlamento
rispetto al Governo, attuato attraverso
l’irrigidimento della disciplina di
partito, fino alla sostanziale
imposizione del vincolo di mandato, il
costante ricorso alla decretazione
d’urgenza, alla legge delega ed al voto
di fiducia, il sistematico
accantonamento delle proposte di legge
di iniziativa parlamentare per dare
corso più rapido a quelle governative.
</span></p>
<p class="MsoNormal"
style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm
0cm
10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif">
<span
style="font-size:14pt;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">Il risultato sarà
un Parlamento meno rappresentativo, meno
efficiente, meno pluralista, perché
privo dei contributi di tanti territori
e delle minoranze, e omologato alla
direttive del Governo. Un <i>vulnus</i>
per la democrazia rappresentativa voluta
dalla Costituzione che rischia di
aggravare la crisi di credibilità nella
quale da tempo versano le istituzioni
del nostro Parlamento, sempre più
distanti dai cittadini.</span></p>
<span
style="font-size:14pt;line-height:115%;font-family:"Baskerville
Old Face",serif">Il Coordinamento
nazionale di AreaDG</span> <br>
</div>
</div>
</div>
</div>
<span>_______________________________________________</span><br>
<span>Mailinglist-anm mailing list -- <a
href="mailto:mailinglist-anm@associazionemagistrati.com"
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<span>To unsubscribe send an email to <a
href="mailto:mailinglist-anm-leave@associazionemagistrati.com"
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</blockquote>
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</blockquote>
</div>
</blockquote>
</div>
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Area mailing list
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</pre>
</blockquote>
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</html>