<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<p class="v1v1v1text-justify" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; background-color: #ffffff; color: #003366;"><strong>La ragionevole prudenza della Corte Edu: tra prevedibilità e accessibilità del precetto. </strong></span><span style="font-size: 12pt; background-color: #ffffff; color: #003366;"><strong>Considerazioni a caldo sul parere della Corte (CEDH 150) del 29.05.2020</strong> </span></p>
<p class="v1v1v1text-justify" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; background-color: #ffffff; color: #003366;">di <em>Stefano Giordano</em></span></p>
<p class="v1v1v1text-justify" style="text-align: justify;"><span style="background-color: #ffffff; color: #003366;"><span style="font-size: 12pt; background-color: #ffffff;">Sommario: 1. Il contesto storico del caso e la procedura interna - 2. La richiesta di parere e le questioni poste alla Corte - 3. Prevedibilità e accessibilità come requisiti di qualsiasi base legale - 4. La legge penale in senso convenzionale e il principio di legalità - 4.1. Il principio di tassatività e sufficiente determinatezza - 4.2. Il principio di irretroattività e il principio di retroattività della <em>lex mitior</em> - 5. Il parere della Corte - 6. Considerazioni conclusive. </span> </span></p>
<p class="v1v1v1text-justify" style="text-align: justify;"><span style="background-color: #ffffff; color: #003366;"><em>Con parere espresso il 29 maggio 2020, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha esercitato il suo potere consultivo fornendo risposta ad alcuni dei quesiti posti dalla Corte Costituzionale armena. Gli altri, come si vedrà, non sono stati considerati direttamente connessi rispetto all’oggetto della decisione di competenza dei giudici armeni e, pertanto, non sono stati presi in considerazione dalla Corte in quanto estranei allo scopo del parere consultivo.</em><em><br /></em><em>Si tratta di una prerogativa della Corte di recente introduzione, esercitata per la prima volta in materia penale in questa occasione, introdotta con l’approvazione del Protocollo n° 16 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che – come sancito all’art. 1 del Protocollo stesso – conferisce alle più alte giurisdizioni di un’Alta Parte contraente la facoltà di presentare alla Corte “richieste di pareri consultivi su questioni di principio relative all’interpretazione o all’applicazione dei diritti e delle libertà definiti dalla Convenzione o dai suoi protocolli.”</em><em><br /></em><em>La ratio di questo nuovo strumento è quella di prevenire possibili conflitti in ordine all’interpretazione dei princìpi sanciti nella Convenzione e costantemente interpretati e applicati dalla Corte di Strasburgo, in modo tale da scongiurare (o comunque contenere) il numero delle pendenze davanti la Corte stessa e, al contempo, favorire l’uniforme interpretazione del diritto convenzionale. </em></span></p>
<p class="v1v1v1text-justify" style="text-align: justify;"><span style="background-color: #ffffff; color: #003366;">https://www.giustiziainsieme.it/it/europa-e-corti-internazionali/1279-la-ragionevole-prudenza-della-corte-edu-tra-prevedibilita-e-accessibilita-del-precetto-considerazioni-a-caldo-sul-parere-della-corte-cedh-150-del-29-05-2020</span></p>
</body></html>