<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><strong>Il caso Vos Thalassa: il “carosello” delle scriminanti in un apparente conflitto fra legge penale e principio di non-refoulement</strong><br />di Pietro Maria Sabella </div>
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<div class="pre" style="text-align: justify;">Sommario: 1. La prospettiva di indagine - 2. Il soccorso in mare in Zona SAR. Fatto storico e fatto tipico - 2.1. Il riconoscimento in primo grado della scriminante della legittima difesa per lesione del principio di non refoulement - 2.2. La riforma nel giudizio di secondo grado - 3. Il carosello delle scriminanti e la neutralità del principio di non respingimento nel caso Vos Thalassa. Verso il superamento di un manicheismo fra diritto penale e diritto umanitario - 4. «Esternalizzazione delle frontiere», soccorso in mare e tutela dei confini - 5. Legittima difesa degli imputati o adempimento di un dovere del Capitano? - 6. I requisiti della legittima difesa. Alcune riflessioni sull’attualità del pericolo, la volontaria causazione e necessità della reazione nel caso Vos Thalassa - 7. La «stanchezza della catastrofe». Conclusioni. <br /><br />Commentare la sentenza della Corte di Appello di Palermo, n. 1525 del 3 giugno 2020, sul caso Vos Thalassa, rappresenta per il penalista un compito arduo, che impone di procedere con adeguata cautela.<br />La tentazione di addentrarsi nei meandri più sensibili delle problematiche connesse alle dinamiche socio-politiche dei flussi migratori nel Mediterraneo potrebbe, infatti, indurre l’interprete ad abbandonare il punto di vista del giurista per adottare una prospettiva diversa, probabilmente sfocata e intrisa di componenti eterogenee.</div>
<div class="pre" style="text-align: justify;">...</div>
<div class="pre" style="text-align: justify;">Ecco perché il commento al caso <em>Vos Thalassa</em> che seguirà verte principalmente sull’ipotesi di riconoscimento della scriminante della legittima difesa, <em>ex </em>art. 52 c.p., rispetto a delle condotte di violenza o minaccia e di resistenza a pubblico ufficiale, di cui agli artt. 336 c.p. e 337 c.p., poste in essere da due migranti contro l’equipaggio che li stava soccorrendo e sulla configurabilità del reato di favoreggiamento all’immigrazione irregolare di cui all’art. 12 del d.lgs. m. 286/1998. Non ci si occuperà invece della natura e dei criteri di applicabilità del diritto al <em>non refoulement</em> per i soccorsi effettuati in zona SAR (c.d. «<em>search and rescue</em><em>»</em>), in quanto il principio di non respingimento – come si vedrà - appare comunque del tutto neutrale rispetto alla condotta, ai fatti accaduti e al ruolo delle cause di giustificazione. </div>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><strong>https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-processo-penale/1345-il-caso-vos-thalassa-il-carosello-delle-scriminanti-in-un-apparente-conflitto-fra-legge-penale-e-principio-di-non-refoulement</strong></div>
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