<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<div class="v1v1v1pre" style="text-align: justify;"><strong>Io non perdono e non dimentico, ma non odio (L.Segre)</strong><br /><br /><strong>Riflessioni di Giuseppe Savagnone - Odio, perdono, memoria e verità - e Tommaso Manzon - Quale diritto? Quale giustizia? -</strong><br />
<p class="v1text-justify"><em>Liliana Segre, nel corso di una conversazione con gli studienti - l'ultima, per sua scelta, il 9 ottobre 2020 nella</em> <em><a href="https://grazieliliana.rondine.org/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Cittadella della Pace di Arezzo</a></em><em>, sede dell’organizzazione internazionale impegnata nella trasformazione creativa dei conflitti - è tornata su argomenti già in passato affrontati, ribadendo che rispetto allo sterminio nazista ha ritenuto di non dovere e potere perdonare il male altrui, in nome di un dovere di ricordare che andava unito al dovere, non meno cogente, di non odiare.</em></p>
<p class="v1text-justify"><em>Il tema del perdono rispetto al crimine contro l'umanità più doloroso che il pensiero umano ricordi è risalente e già Primo Levi e Simon Wiesenthal, più volte, non mancarono di offrire una chiave di lettura sostanzialmente simile a quella espressa da Liliana Segre. </em></p>
<p class="v1text-justify"><em>Giustizia insieme ha voluto riportare la riflessione su questo punto, riconoscendo che il contenuto di quella presa di posizione stimola in chi vi si accosta nuovi interrogativi. Alcuni immediatamente legati alla prospettiva religiosa che, in un Paese a larga maggioranza cattolica, istintivamente sembra rendere quella posizione distonica rispetto ad uno dei valori portanti del cristianesimo; altri ancora più difficili da sciogliere se si cerca di andare al fondo del significato di quella scelta.</em></p>
<p class="v1text-justify v1text-center"><em>Questi temi, che chiamano in causa questioni di grande complessità - odio, memoria, verità (e post-verità), perdono, ma anche dignità nella sua poliedrica accezione - sono stati proposti a due studiosi, l'uno di formazione evangelica- Tommaso Manzon-, l'altro di estrazione cattolica -Giuseppe Savagnone- che hanno offerto prospettive ed approfondimenti assai stimolanti. </em></p>
<p class="v1v1text-justify v1v1text-center"><strong>https://www.giustiziainsieme.it/it/attualita-2/1459-io-non-perdono</strong></p>
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</body></html>