<div dir="ltr"><div style="text-align:center"><img src="cid:ii_kk56qvf40" alt="AreaDG.jpg" width="410" height="163"></div><div><p class="MsoNormal" align="center" style="text-align:center;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b><i><span style="font-size:14pt;font-family:"Bookman Old Style",serif"><br></span></i></b></p><p class="MsoNormal" align="center" style="text-align:center;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><b><i><span style="font-size:14pt;font-family:"Bookman Old Style",serif">AreaDG
e i problemi del PCT</span></i></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif"> </span><span style="font-family:"Baskerville Old Face",serif;font-size:15pt"> </span><span style="font-family:"Baskerville Old Face",serif;font-size:15pt">I casi di malfunzionamento delle nuove
versioni degli applicativi informatici del civile verificatisi negli ultimi due
weekend, ripropongono il tema delle risorse e dell’organizzazione in un settore
che è ormai strategico nella giustizia italiana.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Il rilascio di nuove versioni degli
applicativi utilizzati dalle cancellerie e dai magistrati italiani dimostra che
è in corso un positivo e continuo processo di miglioramento delle applicazioni;
ma a questo si accompagna costante disagio per il continuo ripetersi di
interventi tecnici, che se è in certa misura inevitabile, perché le modifiche
del software sono una regola della scienza informatica, evidenzia pure carenze
organizzative del sistema informatico
giudiziario, sulle quali è possibile e doveroso intervenire.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Da un lato, appare necessaria una
rivisitazione delle sale server, che vanno ridotte di numero e rese
estremamente efficienti; il rilascio di nuove versioni dovrebbe avvenire nelle
ore notturne, modulando i contratti di assistenza, e dovrebbe avvenire con
cadenza periodica non inferiore al mese, salvo emergenze, proprio per ridurre
al minimo l’inevitabile impatto sull’attività di avvocati, cancellieri,
magistrati. E un efficace intervento
presuppone che le sale server siano poche, con investimenti sulla banda di
trasmissione dei dati e con un conseguente netto aumento della sicurezza anche
infrastrutturale.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Dall’altro lato, appare necessario
che le nuove versioni degli applicativi siano adeguatamente testate prima di
essere messe in linea. Sotto questo profilo l’azione ministeriale appare ad
oggi non adeguata. L’informatica giudiziaria ha una peculiarità: tratta
informazioni che costituiscono l’essenza stessa del lavoro giurisdizionale, per
cui un malfunzionamento di un applicativo si traduce direttamente in un blocco
dell’attività giurisdizionale, in quanto nessun strumento alternativo può, in
tempi brevi e con la stessa efficienza, sopperire al blocco del pct. Inoltre le
informazioni giudiziarie non sono numerose se paragonate ai database di altri
sistemi (telecomunicazioni, sistemi fiscali etc.), ma sono estremamente complesse e variegate: e
ciò determina che le anomalie annidate nelle nuove versioni degli applicativi
si manifestino solo durante un uso continuo e approfondito degli applicativi,
uso che può avvenire solo su dati reali e negli uffici giudiziari.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Occorrerebbe, peraltro, testare le
nuove versioni senza che questo metta a rischio il lavoro reale, e ciò richiede
che il rilascio di una nuova versione sia gestito in parallelo in una o più
sedi pilota, attraverso la creazione di un ambiente apposito, che comporta dei
costi e quindi degli investimenti (in termini di installazioni e di tempo/uomo degli amministrativi e dei magistrati),
chiedendo una collaborazione ai magistrati per effettuare sperimentazioni su
installazioni separate, ma con dati reali.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Siamo sicuri che il Consiglio Superiore della Magistratura
fornirà a tal fine il proprio contributo in termini di organizzazione e
autorizzazioni, come siamo certi e che i
magistrati italiani, che hanno sempre collaborato alla nascita e allo sviluppo
del pct, sono sicuramente disponibili a contribuire anche alla manutenzione e al
miglioramento dei sistemi, ben sapendo che solo l’uso reale negli uffici
giudiziari può comprovare la bontà di un programma destinato alla
giurisdizione. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify;line-height:normal;margin:0cm 0cm 10pt;font-size:11pt;font-family:Calibri,sans-serif"><span style="font-size:15pt;font-family:"Baskerville Old Face",serif">Ma questa disponibilità reclama interventi organizzativi concreti ed
efficaci. E’, quindi, urgente che il Ministero adotti le necessarie iniziative
organizzative, infrastrutturali e soprattutto di risorse, che mancano oramai da
troppo tempo.</span></p>
<span style="font-size:15pt;line-height:115%;font-family:"Baskerville Old Face",serif"> Il Coordinamento di AreaDG. </span><br></div></div>