<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><strong>La CGUE riconosce il “diritto al silenzio” nei procedimenti sanzionatori dinnanzi alla Consob (Nota a CGUE, sentenza 2 febbraio 2021, causa C-481/19)</strong></div>
<div class="pre" style="text-align: justify;"> di Maria Baldari<br />Sommario: 1. Premessa. – 2. Il procedimento sanzionatorio e la vicenda giudiziaria. – 3. La decisione della CGUE. – 4. Il principio del nemo tenetur se detegere: dal diritto penale al diritto amministrativo. – 5. Considerazioni sistematiche e spunti de iure condendo.<br /><br />Con la sentenza che qui si annota la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si pronuncia su una importante questione destinata ad avere significative ripercussioni in ambito interno. <br />Si tratta del riconoscimento del “diritto al silenzio” nell’ambito delle procedure sanzionatorie dinnanzi alla Consob finalizzate all’accertamento degli illeciti anticoncorrenziali previsti dagli artt. 187-bis e ss. t.u.f.</div>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><strong>https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-e-processo-amministrativo/1595-la-cgue-riconosce-il-diritto-al-silenzio-nei-procedimenti-sanzionatori-dinnanzi-alla-consob-nota-a-cgue-sentenza-2-febbraio-2021-causa-c-481-19</strong></div>
</body></html>