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<div class="pre" style="text-align: justify;"><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;"><strong>“Lampeggi” sulle motivazioni</strong> </span></div>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><em><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">di Bruno Capponi</span></em><br /><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">È stimolante leggere nel programma di gestione della Corte di Cassazione per l’anno 2021 (punto 11) e nelle Riflessioni del pres. Rordorf, in questa Rivista dal 3 giugno 2021, tante calibrate osservazioni sull’obbligo di motivare i provvedimenti giurisdizionali. <span data-redactor-span="true">Ne vanno sottolineati i presupposti: l’obbligo va sempre assolto, e deve essere personalmente assolto dall’estensore del provvedimento. Si tratta di presupposti non proprio scontati, perché messi talora in discussione da chi programma la motivazione a richiesta</span><span data-redactor-span="true">, così come da chi assume normale che la motivazione possa tradursi in un <em>posterius</em>, addirittura rimesso a un giusperito terzo</span><span data-redactor-span="true">. </span>[...]</span></div>
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<div class="pre" style="margin: 0; padding: 0; font-family: monospace"><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;"><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/news/121-main/processo-civile/1774-lampeggi-sulle-motivazioni">https://www.giustiziainsieme.it/it/news/121-main/processo-civile/1774-lampeggi-sulle-motivazioni</a></span></div>
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