<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><strong><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">Viaggio a Lesbo, nel cimitero dei diritti umani</span></strong><br /><em><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">di Chiara Semenza</span></em><br /><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">“Perché noi sì e loro no?” è la domanda che assilla una volontaria occidentale al suo ritorno a casa. Chiara Semenza, magistrato di sorveglianza genovese, racconta l’esperienza nel campo profughi di Moria nell’isola greca di Lesbo, dove oltre la metà dei rifugiati è in età infantile e parte di loro non ha conosciuto altra dimora. Miseria e negazione dei diritti più elementari sono vissuti come un fatto ineluttabile, ma senza rifiutare un sorriso e una composta gratitudine a chi arriva per alleviare le sofferenze.</span><br /><br /><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/news/130-main/diritti-umani/1915-viaggio-nel-cimitero-dei-diritti-umani-di-chiara-semenza" target="_blank" rel="noopener noreferrer"><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">https://www.giustiziainsieme.it/it/news/130-main/diritti-umani/1915-viaggio-nel-cimitero-dei-diritti-umani-di-chiara-semenza</span></a></div>
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