<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;"><strong>Il Ministero per la promozione della Virtù e la prevenzione del Vizio</strong> </span><br /><em><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">di Maria Teresa Covatta</span></em><br /><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">È notizia di questi giorni che i talebani al potere in Afghanistan hanno chiuso il Ministero degli Affari Femminili e lo hanno sostituito con quello per la promozione della Virtù e la prevenzione del Vizio.</span><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">In realtà non si tratta di un una istituzione ex novo ma del ripristino di un dicastero che già esisteva durante il precedente regime talebano cessato nel 2001, ben noto per l'imposizione di rigide regole religiose, portato di un'altrettanto rigida interpretazione della sharia, che imponeva agli uomini di partecipare alle preghiere e di non tagliarsi la barba ma, ben più duramente, proibiva alle donne qualsiasi partecipazione alla vita pubblica, intesa come divieto, persino, di camminare per strada se non accompagnate da un maschio con stretti vincoli di parentela. [...]</span><br /><br /><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/attualita-2/1953-il-ministero-per-la-promozione-della-virtu-e-la-prevenzione-del-vizio" target="_blank" rel="noopener noreferrer"><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">https://www.giustiziainsieme.it/it/attualita-2/1953-il-ministero-per-la-promozione-della-virtu-e-la-prevenzione-del-vizio</span></a></div>
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