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<div class="pre" style="text-align: justify;"><strong><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">Onofrio Fanelli - In memoriam</span></strong><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;"><em>di Marco Rossetti</em> </span><br /><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">“Le piace Brahms?”, domandò il Presidente mentre, accortosi dal mio arrivo, abbassava con la sinistra il volume della piccola radio a transistor poggiata su una consolle accanto alla scrivania. Erano i suoi pochi momenti di riposo in una giornata intensissima, ed ero arrivato io a disturbarlo.</span><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">La domanda mi spiazzò.</span><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">Ero andato dal direttore dell’Ufficio del Massimario della Corte di cassazione per presentarmi (era il 1994 e m’era stato concesso di fare il “massimatore volontario”, da semplice uditore con funzioni); non avevo mai messo piede in quel Palazzo, e m’attendevo sguardi indagatori e supponenza. [...]</span></div>
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