<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 12pt; font-family: Georgia,Palatino,serif'>
<p><span style="font-size: 12pt;">Trasmettiamo l'ultima parte del documento dell'Esecutivo del 20 ottobre 2021 (Clicca </span><a style="font-size: 12pt;" href="https://www.magistraturademocratica.it/articolo/magistratura-democratica-e-la-riforma-del-sistema-elettorale-per-il-consiglio-superiore-della-magistratura" target="_blank" rel="noopener noreferrer">qui </a><span style="font-size: 12pt;"> per l'intero intervento)</span></p>
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<p style="text-align: justify;">… segue …</p>
<p><strong>4. La necessità di assicurare una equilibrata rappresentanza di genere</strong></p>
<p style="text-align: justify;">Sul punto, non possiamo certo ignorare che il dibattito sulla rappresentanza di genere nella composizione del Consiglio - giustamente percepito dall’opinione accademica più attenta al tema come “<em>volto </em>attuale della questione di genere nella magistratura” – era giunto, con la delibera consiliare del 2 aprile 2014, a proposte più radicali, quali la doppia preferenza di genere nella elezione della componente togata e la riserva di una quota minima di genere di 1/3 sia per la componente togata che per quella laica.</p>
<p style="text-align: justify;">La proposta Luciani si muove invece su un terreno di misure più blande, che però riteniamo ugualmente importanti anche in considerazione della dimensione costituzionale delle “azioni positive” in materia elettorale: pensiamo, in particolare, all’esplicito riferimento al principio delle pari opportunità di genere anche per l’elezione della componente non togata e all’inedita possibilità, per il singolo magistrato, di votare nello stesso collegio contestualmente due candidature, qualora siano di genere diverso.</p>
<p style="text-align: justify;">Resta in ogni caso il nostro impegno a promuovere dall’interno e “dal basso”, a prescindere dall’intensità delle misure promozionali della parità di genere che saranno introdotte (e che ovviamente auspichiamo della maggiore efficacia possibile), la massima rappresentanza femminile nella dimensione associativa e dell’autogoverno, nell’aspirazione a un’uguaglianza costituzionale sempre più <em>gender sensitive</em> e senza dimenticare che proprio il tema della composizione del CSM assume un’indiscussa centralità nella riflessione, più ampia, del ruolo della magistratura nella elaborazione di una lettura del diritto che tenga conto della “non neutralità di genere” e nel riconoscimento, e contrasto, dei <em>gender</em> <em>bias </em>in tutti i settori, sostanziali e processuali, dell’ordinamento giuridico, a partire dall’ordinamento giudiziario stesso.</p>
<p style="text-align: justify;"><strong>5. L’auspicio di un dibattito aperto sulla riforma in cantiere</strong></p>
<p style="text-align: justify;">In conclusione: della proposta della Commissione Luciani riteniamo molto positiva la possibilità per l’elettore di comporre sulla scheda il suo <em>Consiglio ideale</em> – se non integralmente almeno in una sua rilevante porzione – in quanto gli consentirà di valutare ed apprezzare la personalità di candidati provenienti da sensibilità e culture professionali diverse, rendendo gli eletti meno “leggibili” come rappresentanti di un singolo gruppo e assai più vicini all’idea costituzionale del consigliere che esercita il suo ruolo senza vincolo di mandato e in rappresentanza di tutti i magistrati e non solo dei suoi elettori.</p>
<p style="text-align: justify;"> Tuttavia, siamo preoccupati dall’assenza di un dibattito autentico e partecipato su questi temi. La recente memoria del travolgimento del progetto di riforma del processo penale, proposto dalla Commissione Lattanzi e sacrificato sull’altare di un compromesso al ribasso, tra le antagoniste forze politiche che compongono la maggioranza di Governo, ci rende perplessi. Siamo tuttavia fiduciosi che la Guardasigilli saprà vigilare sulla tenuta dello spirito di fondo della proposta della Commissione Luciani, nella prossima riforma in gestazione.</p>
<p style="text-align: justify;">Peraltro, la recente approvazione di un disegno di legge (di conversione del decreto legge n. 118/2021), volto ad organizzare le modalità di svolgimento del concorso per l’accesso in magistratura (con una sostanziale riduzione del vaglio critico in ordine alle qualità degli aspiranti), senza nessun dialogo non solo con l’ANM, ma neppure quello istituzionale con il CSM, accentua la percezione di una scarsa attenzione del Legislatore verso le ragioni e gli argomenti che la magistratura è in grado di portare al dibattito; in tal modo si rischia di far mancare al confronto parlamentare l’apporto di esperienza e conoscenza che la magistratura potrebbe offrire non solo in ordine agli effetti giuridici delle norme che la governano, ma soprattutto alle dinamiche etiche e culturali che dalle innovazioni regolamentari possono determinarsi.</p>
<p style="text-align: justify;">Ci auguriamo, perciò, che nelle valutazioni del Governo prevalgano le ragioni funzionali ad agevolare la rigenerazione della magistratura, auspicata dal Capo dello Stato, piuttosto che valutazioni mosse da contrapposti pregiudizi e preconcetti ideologici, rispetto ai quali trovare l’ennesimo compromesso al ribasso.</p>
<p style="text-align: justify;">20 ottobre 2021</p>
<p style="text-align: right;">L’esecutivo di Magistratura Democratica</p>
<p><br /></p>
<p>(<span>Clicca </span><a href="https://www.magistraturademocratica.it/articolo/magistratura-democratica-e-la-riforma-del-sistema-elettorale-per-il-consiglio-superiore-della-magistratura" target="_blank" rel="noopener noreferrer">qui<span> </span></a><span> per l'intero intervento)</span></p>
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