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<body dir="ltr" style="font-size:12pt;color:#000000;background-color:#FFFFFF;font-family:Calibri,Arial,Helvetica,sans-serif;">
<p>Mi associo anche io alle parole del collega Vecchione che condivido appieno.<br>
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<p>Il grande favore nei confronti della istituzione del Tribunale per le persone, i minorenni e la famiglia , che costituisce un argomento centrale della riforma del processo civile, descritto dall'avvocato RUO, trova la sua sede certamente in molte associazioni
specializzate forensi , ma non in tutte. L'Unione Nazionale delle Camere Minorili ha espresso le proprie serie perplessità con documenti inviati al Ministero e in più sedi.<br>
</p>
<p>Analoghe criticità con il suo parere contrario ha espresso il CSM non appena venne licenziato l'emendamento alla legge delega che istituiva il nuovo organo giudiziario e perplessità hanno espresso ANM e l'Autorità Garante Nazionale per l' Infanzia e l'adolescenza.
Pure molti capi di uffici ordinari ormai si sono resi conto della prospettazione unilaterale e incompleta di una riforma "vista dalla parte degli adulti ", di assai difficile realizzazione pratica.<br>
</p>
<p>La legge delega semplifica sovrapponendo le procedure contenziose separative e divorzili alle procedure minorili nelle quali non sono le parti ma è lo Stato, principalmente attraverso il Pubblico Ministero specializzato, a chiedere la messa in protezione
di un minore vittima di gravi maltrattamenti posti in essere dai suoi genitori, in prevalenza in accordo fra loro.<br>
</p>
<p>Di fronte alla drammaticità di tutte le situazioni oggetto dell'intervento del Tribunale per i Minorenni occorrono interventi urgenti e flessibili che il sistema delineato non potrà oggettivamente garantire, al di là delle intenzioni formali.<br>
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<p>Si scatenerà invece una "guerra fra poveri " per la redistribuzione degli organici fra tribunali ordinari e tribunale unico ( sempre che davvero unico possa essere , vista l'ambiguità sul punto di una legge delega per altri versi puntualissima )<br>
</p>
<p>Il mondo minorile non è fatto soltanto di associazioni di magistrati e avvocati, ma è connotato dalla necessità di una osmosi culturale del comparto giuridico con il mondo della cura , del sociale, con il mondo dell'accoglienza dei più fragili. Mondo che
si è <br>
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<p>espresso in modo assai preoccupato come dimostra il documento della SINPIA- Società Italiana di Neuropsichiatria, della UNCM e UNCA ( associazioni finalizzate all'accoglienza dei minorenni ) del Tavolo nazionale affido etc.<br>
</p>
<p>La riforma che i giudici minorili ( togati e onorari ) avrebbero voluto da sempre, proposta da AIMMF ( associazione italiana magistrati per i minorenni e per la famiglia ) da almeno 15 anni, perseguiva l'allargamento della multidisciplinarietà, garantita
nei TTMM dalla presenza dei Giudici Onorari ,alle procedure separative connotate da gravissima inadeguatezza genitoriale, al fine di offrire a tutti minori danneggiati la presenza nel collegio giudicante di esperti delle scienze umane. </p>
<p>Avremmo dunque voluto allargare il vantaggio dato dalle competenze specializzate a tutti i minori vittime delle condotte di genitori gravemente inadeguati : al contrario con la legge delega si è voluto allargare lo svantaggio, privando anche i più svantaggiati
di una componente preziosa, quella onoraria, che rende il giudizio un momento di reale specializzazione.<br>
</p>
<p>Del resto come ha precisato il collega Vecchione anche la Ministra si è resa conto dell'errore nell'incontro del 20 ottobre scorso e ha promesso di intervenire a correggerlo.<br>
</p>
<p>Probabilmente domani verrà posta la fiducia e la legge delega passerà così come è stata scritta, ma sarà necessario presidiare gli impegni che tanti si sono assunti per ovviare alle carenze di una riforma che non ha molto di epocale , se non la assenza di
un pensiero allargato dedicato ai più deboli.<br>
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<p>Cristina Maggia<br>
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<p>presidente T.M. Brescia e p<span style="font-size: 12pt;">residente Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia</span></p>
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<div dir="auto" style="color: rgb(33, 33, 33);">
<hr tabindex="-1" style="display:inline-block; width:98%">
<div id="divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>Da:</b> Area <area-bounces@areaperta.it> per conto di guido.vecchione25 <guido.vecchione25@tin.it><br>
<b>Inviato:</b> venerdì 19 novembre 2021 16:00<br>
<b>A:</b> Giustizia Insieme; Mailinglist Anm; mov-giust@freelists.org; europa@magistraturademocratica.it; Area; Nuovarea<br>
<b>Oggetto:</b> Re: [Area] Area persona, relazioni familiari e minorenni: la riforma Cartabia risponde alle necessità di tutela effettiva di Maria Giovanna Ruo</font>
<div> </div>
</div>
<div>Mi permetto di dissentire nettamente dalle valutazioni dell'Avvocato Ruo.
<div dir="auto">Per quanto riguarda l'aspetto organizzativo, la mancanza di chiarezza sull'autonomia del nuovo ufficio non mi pare un particolare di secondo piano, poiché può influire molto negativamente sull'efficacia del sistema.</div>
<div dir="auto">Il rischio è quello di una creazione di un tribunale soltanto "virtuale" che -a piante organiche invariate - difficilmente potrà funzionare bene, soprattutto se sorgessero equivoci sulla reale natura delle sezioni circondariali: </div>
<div dir="auto">si tratterebbe, infatti, di sezioni dell'autonomo tribunale della famiglia, come sembrerebbe intendere anche il Ministero, oppure - come pure altri sostengono, anche a causa dell'ambiguità del testo - di sezioni dei diversi tribunali ordinari?</div>
<div dir="auto">In questa seconda ipotesi, sorgerebbero inevitabili problemi di coordinamento tra i vari uffici e la riforma anziché unificare, rischierebbe di frammentare ulteriormente le competenze tra i vari uffici.</div>
<div dir="auto">Sarebbe stato auspicabile maggiore coraggio nel sostenere l'autonomia di un tribunale multidisciplinare e specializzato (non speciale) e maggiore chiarezza del testo.</div>
<div dir="auto">La rinuncia alla multidisciplinarietà e alla collegialità, con l' attribuzione della maggior parte delle competenze civili ad un organo monocratico costituisce un grave arretramento, come peraltro riconosciuto anche dal Ministro, in un recente
incontro con i Presidenti dei Tribunali per i minorenni, tutti concordi nel criticare questo aspetto della riforma.</div>
<div dir="auto">La scelta sembrerebbe dovuta più a esigenze di risparmio, che a valide ragioni giuridiche.</div>
<div dir="auto">Non mi pare che si possa poi sostenere che sia le stessa cosa recuperare la collegialità, nella fase eventuale e successiva del reclamo.</div>
<div dir="auto">Affermare, infine, che si potrebbe porre rimedio alla riduzione dell'area di collegialità stimolando le Procure a chiedere l'apertura di un maggior numero di procedure di adottabilità mi sembra improprio: si verificano, infatti, numerosi casi
nei quali il comportamento dei genitori è grave e richiede un intervento a protezione dei figli minori e tuttavia sono palesemente assenti gli altri presupposti per ravvisare lo stato di abbandono, essendo presenti altri familiari idonei e disponibili a prendersi
cura dei minori.</div>
<div dir="auto">Guido Vecchione</div>
<div><br>
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<div align="left" dir="auto" style="font-size:100%; color:#000000">
<div>-------- Messaggio originale --------</div>
<div>Da: Giustizia Insieme <redazione@giustiziainsieme.it> </div>
<div>Data: 19/11/21 08:54 (GMT+01:00) </div>
<div>A: Mailinglist Anm <mailinglist-anm@associazionemagistrati.com>, mov-giust@freelists.org, europa@magistraturademocratica.it, Area <area@areaperta.it>, Nuovarea <nuovarea@nuovarea.it>
</div>
<div>Oggetto: [Area] Area persona, relazioni familiari e minorenni: la riforma Cartabia risponde alle necessità di tutela effettiva di Maria Giovanna Ruo
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</div>
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<div class="pre" style="text-align:justify"><span style="font-family:book antiqua,palatino,serif"><strong>Area persona, relazioni familiari e minorenni: la riforma Cartabia risponde alle necessità di tutela effettiva</strong> </span><br>
<span style="font-family:book antiqua,palatino,serif">di Maria Giovanna Ruo</span><br>
<br>
<span style="font-family:book antiqua,palatino,serif">Riguarda anche l’area di tutela dei diritti della persona, dei minorenni e delle relazioni familiari il progetto governativo di riforma della giustizia civile, approvato dal Senato il 21 settembre 2021 e
ora all’esame della Camera (DDL AC 3289). È un settore per il quale da molto tempo (oltre un ventennio) gli operatori chiedono e auspicano una riforma strutturale. Ne ha certamente avvertito l’esigenza l’avvocatura specializzata[2], impegnata quotidianamente
nell’area della crisi delle relazioni familiari in tutti i ruoli e davanti a tutti i giudici, dato che gli avvocati espletano di volta in volta la funzione difensori di genitori e nonni, di persone di età minore anche come curatori speciali, di affidatari,
tutori, amministratori di sostegno, davanti al tribunale per i minorenni, al tribunale ordinario e al giudice tutelare e incontrano le persone per ore e ore prima, durante e anche dopo i procedimenti, comprese quelle di età minore di cui sono curatori speciali
e tutori. Gli avvocati - che danno voce alla domanda di giustizia delle persone e sono anello di congiunzione tra vita e diritto- sono testimoni e portatori del disagio e sconcerto di coloro che - loro malgrado - si trovano a doversi confrontare con l’attuale
sistema di giurisdizione in questo settore che - per i suoi difetti strutturali - non assicura una risposta di giustizia celere e adeguata. Avendo la funzione costituzionale della difesa dei diritti non solo nel singolo procedimento, ma anche nella promozione
del miglior sistema di giustizia, da anni auspicano una riforma sistematica e strutturale. </span></div>
<div class="pre" style="text-align:justify"> </div>
<div class="pre" style="text-align:justify"><a href="https://eur03.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fwww.giustiziainsieme.it%2Fit%2Fnews%2F129-main%2Fminori-e-famiglia%2F2030-area-persona-relazioni-familiari-e-minorenni-la-riforma-cartabia-risponde-alle-necessita-di-tutela-effettiva-di-maria-giovanna-ruo&data=04%7C01%7Ccristina.maggia%40giustizia.it%7C0ca99a3b7f914057786f08d9ab6dafad%7C792bc8b190884858b8302aad443e9f3f%7C0%7C0%7C637729309887059071%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C3000&sdata=5KGekPRLI6emuV1vUR3eUMtmImXzzjhBgyV88q6fxIM%3D&reserved=0"><span style="font-family:book antiqua,palatino,serif">https://www.giustiziainsieme.it/it/news/129-main/minori-e-famiglia/2030-area-persona-relazioni-familiari-e-minorenni-la-riforma-cartabia-risponde-alle-necessita-di-tutela-effettiva-di-maria-giovanna-ruo</span></a></div>
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