<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">Per celebrare la giornata della memoria e non dimenticare una delle più gravi tragedie della umanità la <em>Rivista</em> ospita una riflessione dell'Avvocato David Cerri su linguaggio e nazismo.</span><br /><br /><strong><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">La lingua del nazismo</span></strong><br /><em><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">di David Cerri</span></em><br /><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">Interessarsi della lingua nazista non dovrebbe essere soltanto un esercizio letterario-linguistico, e neppure uno dei tanti modi per ricordare la Shoah: entrambe possibilità, peraltro, più che legittime. C’è anche un altro modo di atteggiarsi di fronte alla lingua dei totalitarismi (non solo quello tedesco novecentesco), vale a dire valutare cosa è andato definitivamente in archivio e cosa è rimasto pur nelle nuove condizioni sociali e politiche, o cosa, magari, è emerso nuovamente nel nostro vivere quotidiano. [...]</span><br /><br /></div>
<div class="pre" style="text-align: justify;"><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/attualita-2/2137-la-lingua-del-nazismo">https://www.giustiziainsieme.it/it/attualita-2/2137-la-lingua-del-nazismo</a></div>
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