<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8">
</head>
<body>
<p>Il problema è che la parte migliore dell'opinione pubblica non è
quella maggioritaria. Anzi, direi che la maggioranza della
popolazione non ha neppure una opinione, in nessun senso, e non è
in grado di formarsela.</p>
<p>FELICE PIZZI ( Giudice del Tribunale di Napoli )<br>
</p>
<div class="moz-cite-prefix">Il 19/04/2022 08:49,
<a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:giovanni.palombarini@libero.it">giovanni.palombarini@libero.it</a> ha scritto:<br>
</div>
<blockquote type="cite"
cite="mid:1842966987.214857.1650350987921@mail1.libero.it">
<meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=UTF-8">
<meta charset="UTF-8">
<p>Mi pare proprio un'ottima linea politica, capace di
interpretare i sentimenti della generalità dei magistrati e le
aspettative della parte migliore dell'opinione pubblica.</p>
<p class="default-style">Giovanni Palombarini</p>
<p class="default-style"><br>
</p>
<blockquote type="cite">
<div> Il 18/04/2022 23:52 <a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:valerio.savio1960@gmail.com">valerio.savio1960@gmail.com</a> ha
scritto: </div>
<div> <br>
</div>
<div> <br>
</div>
<div class="WordSection1">
<p class="MsoNormal"><br>
</p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"
class="MsoNormal"><span style="font-size: 12.0pt;">NOI NON
SIAMO COSI’ </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"
class="MsoNormal"><span style="font-size: 12.0pt;">
</span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Stiamo rialzando la testa. Ma
temo che stiamo sbagliando “il messaggio” che mandiamo ai
cittadini. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"
class="MsoNormal"><span style="font-size: 12.0pt;">
Sulla riforma stiamo dicendo cose giuste , ma cucendoci
addosso da soli un abitino di “modestia etica” che la
stragrande maggioranza dei magistrati non merita . </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"
class="MsoNormal"><span style="font-size: 12.0pt;">
ANM , correnti , colleghi del “documento di Busto Arsizio”
e del documento “Facciamo presto!” , stanno tutti bene
evidenziando i gravi danni che può fare la riforma
ordinamentale in itinere. E stanno dando tutti insieme un
segnale di grande e rinnovata vitalità
dell’associazionismo giudiziario, un segnale di
partecipazione diffusa, dagli uffici , e però, saggiamente
, nell’alveo dell’ANM, la nostra Casa Comune, il nostro
migliore strumento. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Stiamo denunciando bene i vizi
di una riforma allo stesso tempo tanto affrettata ed
incolta quanto chiara espressione di una “filosofia” di
fondo ben precisa: ridurre la qualità e quindi il ruolo
della giurisdizione introducendovi logiche di
produttivismo quantitativo, burocratizzando e
gerarchizzando la Magistratura per ridurne la pubblica
estimazione e legittimazione e di conseguenza il
protagonismo politico-istituzionale . Una “filosofia” da
alcune forze politiche lucidamente perseguita ( in una
sorta di <em>redde rationem</em> dopo decenni di
tentativi andati a vuoto) e da altre subìta in modo
culturalmente e politicamente subalterno ( il che è ancor
peggio), a disegnare uno scenario dell’approccio del
Parlamento ai problemi della giustizia , a partire dai
valori costituzionali, desolante per pochezza e
preoccupante per le conseguenze che ne possono derivare. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Bene quindi lo stato di
agitazione, il CDC straordinario, l’Assemblea Generale
straordinaria, ogni iniziativa utile a informare e
sensibilizzare l’opinione pubblica. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">E benvenuta, e rassicurante,
la diffusa reazione dei colleghi soprattutto più giovani,
scesi in campo a difesa dell’<em>habitat</em> del loro
lavoro. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Ma c’è un grosso errore che
stiamo compiendo , nella <em>grande comunicazione.</em>
Nel <em>messaggio di fondo</em> , nell’immagine di noi
stessi che stiamo veicolando. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Stiamo dicendo , in tutti i
documenti, che se passa la riforma , col fascicolo “di
performance” scatterà la <em>giurisprudenza difensiva </em>,
che i magistrati si chiuderanno a riccio nel carapace del
tecnicismo e del conformismo giudiziario, che smetteranno
di fare scelte coraggiose, che penseranno solo alla loro
carriera e non ai diritti dei cittadini e ad un effettivo
controllo di legalità . Si è scritto che i pm faranno solo
inchieste per reati di semplice e sicuro accertamento, che
i giudici “assumeranno solo decisioni frettolose e
tendenzialmente uniformi” , che saranno “costretti” a
“prendere la decisione più facile anziché quella più
giusta”, nella rincorsa alla produttività. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Stiamo in altri termini dicendo
che ci comporteremo appunto da piccoli burocrati attenti
al loro <em>particulare</em>. Non da magistrati della
Repubblica. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Stiamo passando il messaggio
che ( forse ) manterremo il “sapere” e (forse ) il “saper
fare” , ma non il “saper essere” del nostro lavoro . </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Così stiamo comunicando che
abdicheremo al nostro ruolo. Chi per una “vita
tranquilla”, chi per qualche “prebenda” o strapuntino più
o meno di (a quel punto scarso) prestigio. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Non è ciò che i cittadini
vorrebbero sentire da noi. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">E mi sento di dire che noi non
siamo così . </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Noi non saremo “costretti” a
nulla , neanche da queste dannose e improvvisate norme. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">I cittadini vorrebbero sentir
dire pubblicamente da noi , dai loro Giudici, che queste
nuove norme , tanto capaci di essere “manifesto”
intimidatorio ed annuncio di restaurazione culturale
quanto di essere illogiche inapplicabili ed alla fine in
grado solo di afflosciarsi su sé stesse ( vedi proprio il
“fascicolo di performance”) , non saranno in grado di
cambiarci. Che noi tanto siamo consapevoli del nostro
ruolo e dei nostri doveri, tanto amiamo la libertà
intellettuale del nostro lavoro, che continueremo a fare
(non certo gli “eroi” ma null’altro che) il nostro dovere:
tutelare, manutenere, rilanciare, far evolvere i diritti,
risolvere le controversie con onestà intellettuale ed
indipendenza di giudizio, garantire un controllo di
legalità efficace e che al contempo avvicini il più
possibile un ideale di eguaglianza nelle garanzie per
imputati e vittime dei reati: senza badare agli effetti
delle decisioni sulle nostre “carriere”. Sine spe nec
metu, come da abusata citazione. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Solo sentendosi da noi
rassicurare con questo messaggio – io continuo a credere :
tuttora aderente alla diffusa cultura e responsabilità
professionale della più parte dei magistrati -- i
cittadini potranno mantenere o riprendere fiducia in noi.
E potranno pensare che la brutta riforma in viaggio non è
un problema dei magistrati, ma un problema loro. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Questo messaggio lo dobbiamo
veicolare senza “antagonismi” alla “Politica”. I
magistrati non possono avere “nemici”, non esiste “la
Politica” , e dobbiamo cercare di spiegarci ovunque. Lo
dobbiamo mettere in circolo semplicemente come nostra
pubblica promessa di rispetto di noi stessi e del nostro
lavoro, e di adesione al modello costituzionale di
magistrato. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Se non vogliamo essere trattati
da burocrati, iniziamo noi a non pensarci come burocrati.
</span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Piace l’inglese ( fascicolo “di
performance”)? Rispondiamo <em>business as usual. </em></span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Tristemente e malinconicamente,
una parte della Magistratura da anni , seppure con le
migliori intenzioni del mondo, ha intrapreso la strada di
burocratizzare culturalmente la Magistratura, di pensarla
corpo burocratico: è la strada che parte dai “carichi
esigibili” e dai suoi numeretti da produttività
impiegatizia perfettamente aderenti e culturalmente
omogenei alla riforma che ora ci viene propinata , che
passa per le proposte di riduzione di tutti gli spazi del
governo autonomo e che arriva col sorteggio dei candidati
al Consiglio a dire pubblicamente che i magistrati non
possono essere lasciati liberi di sceglierseli, per
arrivare, nell’apoteosi di questo istinto suicida,
all’assunta palingenesi di un CSM finalmente ridotto a
mero Consiglio di Amministrazione del Personale, con
discrezionalità solo sulle carte da parati di palazzo dei
Marescialli. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Invertiamo la rotta, anche tra
noi. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Cambiamo registro di
comunicazione. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Se penso ai colleghi che
incontro tutti i giorni in Tribunale, mi viene da
pensare che nessuno di loro si sentirà “costretto” ad
alcunchè. Che si è ancora in tempo a mandare un messaggio
forte: “non abdicheremo al nostro ruolo”. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">La “modestia etica” e le mezze
maniche da travet non mettiamocele addosso da soli. </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;
text-indent: 36.0pt;" class="MsoNormal"><span
style="font-size: 12.0pt;">Valerio Savio, giudice del
Tribunale Roma </span></p>
<p style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"
class="MsoNormal"><span style="font-size: 12.0pt;">
</span></p>
<p class="MsoNormal"><br>
</p>
<p class="MsoNormal">Inviato da <a
href="https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=550986"
moz-do-not-send="true">Posta</a> per Windows</p>
<p class="MsoNormal"><br>
</p>
</div>
</blockquote>
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