<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8"></head><body dir="auto"><div dir="auto">Il titolo dell'ennesimo Komunikat Politico di Area sembra riecheggiare le famose parole dell'Ufficiale De Falco al comandante Schettino al momento del naufragio della Costa Concordia.</div><div dir="auto">Manca solo l'epiteto finale.....:-(</div><div dir="auto">A me sembra che, per quanto condivisibile nel merito, il documento di Area dimostri la contiguità tra politica e giurisdizione, o meglio, sia un chiaro esempio di giurisdizione politicizzata.</div><div dir="auto">Quanto di peggio possa sussistere quando la magistratura dovrebbe verificare ex post la legittimità dell'operato di enti amministrativi o di privati cittadini.</div><div dir="auto">Capisco che è cambiato il Governo, ma almeno un po' di continenza verbale non farebbe male agli Areocrati...</div><div dir="auto">Insomma, compagni della sinistra giudiziaria, fate parlare le associazioni e gli organismi umanitari amici (ne avete tanti, dappertutto), ma sarebbe meglio mantenere il silenzio in questa fase, nella qualità di gruppo associato di magistrati. </div><div dir="auto">Altrimenti hanno ragione a parlare di indebite interferenze interne ed esterne della magistratura.</div><div dir="auto">Andrea Reale </div><div dir="auto"><br></div><div dir="auto"><br></div><div dir="auto"><br></div><div dir="auto"><br></div><div id="composer_signature" dir="auto"><div style="font-size:12px;color:#575757" dir="auto">Inviato dal mio Galaxy</div></div><div dir="auto"><br></div><div><br></div><div align="left" dir="auto" style="font-size:100%;color:#000000"><div>-------- Messaggio originale --------</div><div>Da: Coordinamento AreaDG <coordinamentoarea@gmail.com> </div><div>Data: 03/11/22 11:53 (GMT+01:00) </div><div>A: "<nuovarea@nuovarea.it>" <nuovarea@nuovarea.it>, area <area@areaperta.it>, "<mailinglist-anm@associazionemagistrati.com>" <mailinglist-anm@associazionemagistrati.com> </div><div>Oggetto: [Mailinglist-anm] AreaDG - FATELI SBARCARE SUBITO </div><div><br></div></div>[image: AreaDG.jpg]<br><br>*FATELI SBARCARE SUBITO.*<br><br><br><br>Ancora ostacoli frapposti dal Governo italiano al diritto di asilo, ancora<br>respingimenti verso la Libia di uomini, donne e bambini cui si nega il<br>diritto a richiedere la protezione internazionale nell’Unione europea.<br><br><br><br>I mezzi di informazione riferiscono che da diversi giorni tre navi di ONG,<br>con a bordo 985 migranti soccorsi in acque internazionali, sono in attesa<br>dell’assegnazione di un porto sicuro.<br><br>Sulla Ocean Viking di Sos Mediterranee, attualmente al largo di Malta,<br>sarebbero 234. Tra loro oltre 40 minori non accompagnati, molti dei quali<br>riporterebbero segni evidenti di torture e violenze subite in Libia.<br><br>La Geo Barents di Medici senza frontiere, che si trova nel tratto di mare a<br>sud-est della Sicilia, avrebbe soccorso e imbarcato 572 persone, compresi<br>66 minori.<br><br>Resterebbero ancora 179 persone invece, dopo l'ultima evacuazione medica,<br>sulla Humanity 1, al largo delle coste catanesi.<br><br>Dobbiamo ancora una volta (da ultimo lo abbiamo fatto in<br>https://www.areadg.it/comunicato/esternalizzare-il-diritto-di-asilo-non-le-frontiere<br>) ricordare che il diritto di asilo è garantito dall’art. 10 Co. 3 della<br>Costituzione italiana, dagli artt.18 e 19 della Carta dei Diritti<br>Fondamentali dell’ Unione europea e dalla Convenzione di Ginevra delle<br>Nazioni Unite del 1951 e che coessenziale ad esso è il diritto a<br>presentare senza ritardo una domanda di protezione internazionale nell’<br>Unione europea, dove vige un sistema comune di protezione del diritto<br>d’asilo.<br><br>Lo abbiamo evidenziato di recente anche nel convegno sul diritto di asilo<br>in tempo di guerra (<br>https://www.areadg.it/evento/diritto-di-asilo-in-tempo-di-guerra ) nel<br>corso del quale abbiamo raccolto drammatiche testimonianze.<br><br><br><br>Si succedono inoltre, una dopo l'altra, le proroghe “automatiche” del<br>memorandum Italia-Libia, l’ultima delle quali per altri tre anni a partire<br>dal 2 novembre, nonostante Amnesty International,<br>https://www.amnesty.org/en/latest/news/2022/01/libya-eu-conditions-remain-hellish-as-eu-marks-5-years-of-cooperation-agreements/<br>) dimostri che, ancora oggi, “*uomini donne e bambini rimpatriati in Libia<br>devono affrontare detenzioni arbitrarie, torture, condizioni disumane,<br>stupri, violenze sessuali estorsioni, lavori forzati ed uccisioni. Invece<br>di affrontare queste continue violazioni dei diritti umani, il governo<br>libico di unità nazionale continua a essere complice degli abusi e a<br>rafforzare l’impunità*.”<br><br><br><br>Come giuristi dobbiamo segnalare che, in queste condizioni, l’accordo con<br>la Libia costituisce una palese violazione del principio internazionale di<br>non respingimento (*non refoulement*).<br><br>In questo modo, si contribuisce inoltre a finanziare i “centri di<br>accoglienza” libici, autentiche prigioni all’interno dei quali si<br>consumano “crimini contro l’umanità”, per usare le parole della Missione<br>d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite (<br>https://reliefweb.int/report/libya/report-independent-fact-finding-mission-libya-ahrc4883-enar<br>).<br><br>Si impedisce inoltre, negando l’assegnazione di un porto sicuro, il<br>soccorso in mare di persone in stato di necessità e a rischio di morte. La<br>Corte di cassazione ci ha ricordato che “*l’obbligo di prestare soccorso<br>dettato dalla Convenzione internazionale Sar di Amburgo non si esaurisce<br>nell’atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare, ma<br>comporta l’obbligo accessorio e conseguente di sbarcarli in un luogo sicuro<br>(cd. place of safety)*” (Corte di Cassazione n. 6626/2020).<br><br> Soccorrere è obbligo giuridico oltre che morale di uno Stato democratico.<br><br>Il Coordinamento di AreaDG<br></body></html>