<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8" /></head><body style='font-size: 10pt'>
<div class="pre" style="margin: 0; padding: 0; font-family: monospace"><span style="font-family: 'times new roman', times, serif; background-color: #ffffff; color: #000080;"><strong><span style="font-size: 12pt; background-color: #ffffff;">2023: Odissea nel Palazzaccio di Bruno Capponi</span></strong></span><br /><span style="font-family: 'times new roman', times, serif; font-size: 12pt; background-color: #ffffff; color: #000080;">Mentre, intorno alla Cassazione civile, ferve il dibattito su temi tutto sommato immaginari (il rinvio pregiudiziale interpretativo, la revocazione “euro-unitaria”), resta pressoché in ombra il dato oggettivamente più urgente: dal 1° gennaio 2023, con riferimento a tutti i ricorsi ancora non fissati (vale a dire la stragrande maggioranza di quelli pendenti), entra in vigore il nuovo sistema di selezione denominato “decisione accelerata”. Un giudice monocratico (presidente di sezione o, più facilmente, un consigliere delegato) potrà formulare una «sintetica proposta di definizione del giudizio» allorché ravvisi l’improcedibilità, l’inammissibilità o la manifesta infondatezza del ricorso (anche di quello incidentale, se non condizionato).</span></div>
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<div class="pre" style="margin: 0; padding: 0; font-family: monospace"><strong><span style="font-family: 'times new roman', times, serif; font-size: 12pt; background-color: #ffffff; color: #000080;">https://www.giustiziainsieme.it/it/ordinamento-giudiziario-3/2595-2023-odissea-nel-palazzaccio-di-bruno-capponi</span></strong></div>
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