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<div class="v1v1v1pre" style="text-align: justify;"><strong><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">Riforma della giustizia tributaria tra giudici professionali e giudici supplenti </span></strong><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;"><em>di Alessia Vignoli</em> </span><br /><br /><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;">La riforma della giustizia tributaria, e la scelta di un giudice professionale, hanno lasciato immutati i termini del problema su quale debba essere il ruolo del giudice rispetto ai vizi degli atti dell’amministrazione finanziaria. Anche con un giudice professionale resterà quindi l’ambigua collocazione della giurisdizione tributaria in una zona grigia tra quella civile e amministrativa, secondo l’equivoca formula dell’impugnazione merito, peraltro superabile anche a legislazione vigente.</span></div>
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<div class="v1v1v1pre" style="text-align: justify;"><span style="font-family: book antiqua, palatino, serif;"><a href="https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-tributario/2662-riforma-della-giustizia-tributaria-tra-giudici-professionali-e-giudici-supplenti">https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-tributario/2662-riforma-della-giustizia-tributaria-tra-giudici-professionali-e-giudici-supplenti</a></span></div>
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