<div dir="ltr"><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">Caro Ciccio, </div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">dopo aver letto il tuo ultimo comma, la prima reazione è stato un totale consenso (e quindi non ho detto nulla, visto che non abbiamo nessuna necessità di applausi reciproci, ma, appunto, di ragionare<br clear="all"></div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">Poi sono tornato indietro al momento in cui studiavo per lo scritto e poi per l'orale.</div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">E ho pensato (forse influenzato dal fatto che per l'orale ho studiato sul Torrente, che difficilmente sarei riuscito a fare qualcosa di più.</div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">Poco male, mi colloco nella mediocritas (almeno spero) per nulla aurea, ci sarà chi avrà approfondito.</div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">Però, una volta entrato, ho avuto la fortuna di avere ottimi, anzi eccellenti formatori (magari non tutti, per carità, ma comunque più d'uno), ho avuto la fortuna di incontrare alcuni colleghi "impegnati" (quasi tutti di MD, ma sarà stato un caso, anzi, ne ho poi conosciuti altri con idee diverse, non su tutto, ma su molto, egualmente capaci e stimolanti).</div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">Le riflessioni della scuola di Chicago non le ho conosciute come tali, perché le ho lette in interventi altrui, soprattutto mi hanno arricchito, dopo i formatori, i tanti colleghi che ho incontrato nelle sede in cui sono stato. Qualcuno per la tecnica, qualcuno per lo "sguardo", qualcuno per entrambi gli aspetti. E poi, soprattutto, la scuola, dove i corsi (obiettivamente lunghi, rispetto ad ora, sicuramente dispendiosi, però ...) erano un'occasione non solo di formazione ma anche, forse soprattutto, di confronto di prassi e di idee, di visioni "sottostanti", più o meno fondate, più o meno esistenti.</div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">Da questo sguardo retrospettivo non posso che trarre un auspicio, e cioè che la formazione, specie iniziale, in cui rientra non solo l'attività della scuola, ma anche quella degli affidatari, sia oggetto di una riflessione e di una elaborazione culturale, da parte di noi tutti. </div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">Altrimenti resteremo testimoni di un mutamento non voluto, ma comunque, nei fatti, accettato, come purtroppo è accaduto in altri frangenti.</div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">Un caro saluto</div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif">stefano celli</div><div class="gmail_default" style="font-family:garamond,serif"><br></div></div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il giorno lun 3 apr 2023 alle ore 18:51 Coordinamento AreaDG <<a href="mailto:coordinamentoarea@gmail.com">coordinamentoarea@gmail.com</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left:1px solid rgb(204,204,204);padding-left:1ex"><div dir="ltr"><br><div style="text-align:center"><img src="cid:ii_lg12g2sz0" alt="ultimocomma_logo.png" width="443" height="270" style="margin-right: 0px;"><br></div><div><h1 style="text-align:center;box-sizing:border-box;margin:0px 0px 1em;padding:0px;font-family:"Open Sans",sans-serif;line-height:1.2em;color:rgb(30,139,128);font-size:3em;letter-spacing:-0.07em">Non solo la tecnica forma un buon magistrato</h1></div><div style="text-align:center"><span style="color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif;font-size:19.36px;font-style:italic;font-weight:600;text-indent:29.04px">Una breve riflessione su come e cosa studiano i magistrati oggi</span><br></div><div><span style="color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif;font-size:19.36px;font-style:italic;font-weight:600;text-indent:29.04px"><br></span></div><div><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Per “riprendere la mano” in vista del rientro in ruolo e delle prime udienze, in questi giorni sto sfogliando uno di quei manuali che si usano per la preparazione al concorso. Ricchi, completi, aggiornati, densi di precisissimi rimandi e riferimenti preziosissimi, sia di giurisprudenza che di dottrina. Ma tecnici, asettici che al loro confronto l’Antolisei (L’Antolisei!!!) sembra un trattato di sociologia del diritto.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Consentono – forse – di superare il concorso ma formano ´solo´ tecnici del diritto e non giuristi consapevoli del loro ruolo nella società.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Perché fa differenza studiare il contratto sul Sacco o sul Roppo oppure solo sul Torrente o sul Gazzoni o sul Trimarchi.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Qualcuno di quelli che si preparano al concorso hanno mai letto di Baratta o Pulitanò? Hanno mai sfogliato un testo di criminologia di Ceretti o Merzagora? Sanno che non sa di diritto chi non lo intreccia con la sociologia, la storia, l’economia? Hanno mai sentito parlare di Michel Focault, Erving Goffmann, della scuola di Chicago? Che qualcuno ha riflettuto sui rapporti fra la pena e la struttura sociale e qualcun altro di come gli istituti di diritto privato sono connessi ad un preciso assetto economico?</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Per superare il concorso occorre la tecnica.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">In fondo basta studiare, studiare bene e tanto. E avere fortuna (io ne sono un caso evidente).</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">E poi? E poi come si riempie il vuoto? cosa restituisce il senso di essere oggi magistrati o comunque giuristi? il carrierismo spinto, figlio della frustrazione sociale delle professioni intellettuali?</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Serve invece ridare ai magistrati smalto e consapevolezza del ruolo istituzionale. </p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Occorre formare oltre la tecnica.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Questa è la sfida, forse la più difficile per tutti noi.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Formare giuristi consapevoli, sia fra coloro i quali studiano per il concorso, sia fra coloro i quali l’hanno già vinto.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Sia chiaro quel che preoccupa non è la sola capacità dello <em style="box-sizing:border-box;margin:0px;padding:0px">jus dicere</em> ma la (mancanza di) consapevolezza del ruolo costituzionale e sociale del magistrato senza la quale siamo tutti più facile preda del carrierismo, della megalomania o del narcisismo.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Il rischio di non studiare altro che il diritto (o di studiare il diritto come scienza avulsa dalle altre) è che la vittoria del concorso porti i magistrati ad autorappresentarsi come i sacerdoti delle norme, a chiuderli nelle loro convinzioni, a non fare crescere la giurisprudenza, a rimanere corporazione autoreferenziale.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;font-size:1.1em;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif">Proprio quello che non serve al nostro Paese.</p><p style="box-sizing:border-box;margin:0px 0px 0.5em;padding:0px;line-height:1.8em;text-indent:1.5em;text-align:right;color:rgb(34,68,34);font-family:"Open Sans",sans-serif"><span style="font-size:1.1em;box-sizing:border-box;margin:0px;padding:0px;font-weight:600"><i style="box-sizing:border-box;margin:0px;padding:0px">Giovanni Zaccaro</i></span><br style="box-sizing:border-box;margin:0px;padding:0px"><i style="box-sizing:border-box;margin:0px;padding:0px"><font size="1">giudice Tribunale di Bari</font></i></p></div></div>
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